18/03/2023
Catechesi N. 457
A - Dagli insegnamenti di Gesù si coglie senza alcun dubbio la sua vicinanza agli ammalati, ai poveri, agli emarginati. "In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25,40).
B - Il Vangelo di oggi lo conosciamo molto bene, perché lo ascoltiamo uguale tutti gli anni. Proprio perché lo ricordiamo così bene, corriamo il rischio di dedicargli poca attenzione: tanto sappiamo già cosa succede!
C - Questa solennità dell'Annunciazione che festeggeremo il 25 marzo richiama tutti alla purezza, una virtù oggi ignorata da tantissimi, oppure viene considerata solo nel suo significato del corpo, senza riuscire a vedere le bellezze che racchiude questa parola.
D - Si parla del grande Profeta Elia perché gli ebrei aspettavano erroneamente il suo arrivo prima della venuta del Messia, da qui la difficoltà dell'accettazione di Gesù, ma con la presenza di Giovanni Battista, il popolo rimane nel dubbio e lo segue perché la sua testimonianza era credibile oltre che vigorosa.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Sabato 25 e domenica 26 Marzo saremo a Toro in provincia di Campobasso per fare due giornate di preghiera con Padre Armando
Pellegrinaggio a Lourdes dal 23 al 26 Giugno 2023
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+ VANGELO (Mt 18,12-14)
Dio non vuole che i piccoli si perdano.
A - Dagli insegnamenti di Gesù si coglie senza alcun dubbio la sua vicinanza agli ammalati, ai poveri, agli emarginati. "In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25,40). Gesù ama tutti, ma privilegia i più deboli, gli indifesi e tutti i sofferenti che si trovano a lottare contro una società senza cuore, piena di odio e carica di cattiveria.
Dalle parole del Signore riscontriamo una netta opposizione alla società senza valori, presa e guidata da un egoismo disperato.
Gesù non è venuto a portare divisioni, la sua Parola è Vita per chi la segue e si sottrae alla schiavitù dei vizi e della corruzione.
Le divisioni si creano per la cattiveria di molti spesso travestiti sotto sembianze docili, ma nel cuore hanno la guerra e vogliono la distruzione delle persone che non piacciono. Le divisioni hanno sempre portato disuguaglianza e odio, l'opposto di quello che Gesù con insistenza ci insegna: l’Amore!
Portare nel cuore un risentimento perenne contro tutti, specialmente quelli poco piacevoli, è un dramma che annienta ogni bene possibile e rende le persone sempre più cattive. È una violenza bianca, senza sangue sparso, ma arreca grandi dispiaceri ai deboli.
Queste persone convinte di avere compreso tutto e di dominare i più deboli, sono cariche di negatività e arrivano a selezionare i buoni (tra cui loro stessi) e i cattivi che rappresentano tutti quelli che non condividono i loro progetti maliziosi e perversi.
Quindi, i più deboli si possono smarrire nella Fede, sia per la propria debolezza, sia per la cattiveria di chi non ha un cuore.
Gesù oggi ci dice che Lui va a cercare la persona che si è smarrita nei meandri di questo mondo corrotto e perverso, o che per debolezza non riesce più a reagire, non prega più per colpa di qualcuno, non frequenta più la Messa e non ha più speranza.
Gesù è lì a cercarle perché conosce l'origine delle sofferenze di queste persone e vuole salvarle. Il Signore desidera che "neanche uno di questi piccoli si perda", e ad essi dona molte occasioni per ritornare a Lui e ricominciare una nuova vita, sostenuti dalla sua Grazia e dal suo Amore.
Non gli è possibile illuminare i peccatori ostinati, atei, anticlericali, scettici e cinici.
Gesù vuole salvarli, ma essi rifiutano di ascoltare Dio e di seguire la sua Legge. Non è Gesù ad abbandonare al loro destino i grandi peccatori, è una loro scelta di vita che avrà conseguenze tremende per tutta l’eternità.
Il Regno di Gesù si oppone a questa società malvagia e perversa, Lui ci fa vivere nella Verità, con l'osservanza dei valori e delle parole di salvezza. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un Figlio e lo darai alla luce.
B - Il Vangelo di oggi lo conosciamo molto bene, perché lo ascoltiamo uguale tutti gli anni. Proprio perché lo ricordiamo così bene, corriamo il rischio di dedicargli poca attenzione: tanto sappiamo già cosa succede!
Oggi contempliamo la Vergine Maria nel suo primo sorgere, quando è più piccola di uno spillo, quando è solo un puntino. Eppure fin da quel momento Dio l’avvolge con il suo Amore e la preserva dalla ferita del peccato originale. Questo gesto di misericordia contiene un annuncio di salvezza che riguarda tutti. Maria, nasce dalla terra, è fatta della nostra stessa fragile carne, ma porta i segni del Cielo, una Luce che splende in un mondo dove tutto porta l’impronta del male. Maria è come un fiore che racchiude tutta la bellezza della creazione, parla di quel tempo in cui il mondo era stato plasmato dalle mani di Dio. Ed era tutto vestito di Luce (Gen 1,31). Poi è venuto il peccato che ha inquinato ogni cosa, ed ha generato una storia segnata da errori e orrori. Maria è la prima pietra di una storia nuova, rimanda all’origine, a Colui che ha creato per Amore ogni cosa. Ella è stata preservata dal male fin dal primo istante, si tratta senza dubbio di un intervento straordinario di Dio. Ma non dimentichiamo che, con il battesimo, tutti i bambini vengono liberati dall’antica colpa e ricevono la grazia per custodire la fedeltà. Non è un’utopia: Teresa di Lisieux racconta che all’inizio della sua vita monastica, a termine della confessione il sacerdote le disse: “Al cospetto del Buon Dio, della Vergine Santa e di tutti i Santi, dichiaro che mai lei ha commesso un solo peccato mortale” (Ms A, 70r). Era questa la grazia nascosta che le ha permesso di camminare nella Luce e di riconoscere e aderire con tutta se stessa alla volontà di Dio. Recitando il Rosario oggi affidiamo alla Vergine Immacolata tutti i Bambini ancora sono nascosti nel grembo; e tutti i genitori che seguono con preoccupazione il cammino dei figli. Contemplando l’eccomi di Maria chiediamo la grazia di accogliere con gioia la volontà di Dio, anche quando non corrisponde alle nostre attese.
Questa è la novità meravigliosa che l'Angelo Gabriele annuncia a Maria e all'umanità di ogni tempo: Dio Infinito ed Eterno, si fa vicino, vicinissimo, diventa Dio-con-noi!
E chi se lo sarebbe mai potuto immaginare? Quale mente audace avrebbe mai potuto anche solo pensare qualcosa di così incredibile ed eccezionale?
Ma davvero nulla è impossibile a Dio e Lui sa superare ogni nostra fantasia, ogni nostra immaginazione, con la stupenda realtà dal suo amore!
Ci resta una frase che, veramente, è formata da una sola parola: "Eccomi!"
Stavolta non è una parola che arriva dall'Angelo: è la risposta di Maria, di una ragazza come noi.
Dopo aver accolto l'invito a non temere, dopo aver creduto che davvero nulla è impossibile a Dio, Maria risponde con una semplicità strabiliante: "Eccomi!"
Questo è l'augurio che ci facciamo a vicenda, mentre ci avviciniamo alla Pasqua: che ognuno di noi possa sentire, nel profondo di sè, che la paura non ha l'ultima parola nella nostra vita, che il timore non può vincere su di noi, perché siamo figli di un Padre per cui nulla è impossibile!
E con questa certezza nel cuore, di fronte alle tante proposte che il Signore ci farà lungo il cammino dell'anno, auguriamoci di poter rispondere sempre con la stessa semplicità di Maria: "Eccomi!" Sia Lodato Gesù Cristo
+ VANGELO (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un Figlio e lo darai alla luce.
C - Questa solennità dell'Annunciazione che festeggeremo il 25 marzo richiama tutti alla purezza, una virtù oggi ignorata da tantissimi, oppure viene considerata solo nel suo significato del corpo, senza riuscire a vedere le bellezze che racchiude questa parola. La Madonna visse la purezza nella sua pienezza, in ogni sfumatura e ogni suo atto era gradito a Dio, Autore principale della assoluta perfezione di questa rarissima Creatura.
Abbiamo meditato sull'Immacolata Concezione della Madre di Dio, privilegio che apriva la strada a tutti gli altri privilegi!
Vediamo di meditare i riferimenti che contiene il termine purezza e chiediamo alla Vergine Immacolata di guidarci nelle vie spirituali di cui Ella è la Maestra. La purezza interiore è indispensabile per compiere un buon cammino di Fede, infatti è impossibile voler crescere spiritualmente senza avere le qualità interiori.
La purezza innanzitutto ci indica la moralità della vita, questo è il passaggio più delicato ed impegnativo per superare le miserie umane ed inoltrarci nel vero cammino mariano. La moralità indica la correttezza nei comportamenti, innanzitutto devono essere sempre autentici e sinceri. È la buona educazione da utilizzare con sincerità in ogni circostanza, unita alla discrezione, quindi all'equilibrio e al buon senso.
La purezza ci indica anche la rettitudine delle nostre azioni, soprattutto dei nostri pensieri. Il controllo dei pensieri dipende da noi, quando si lascia libertà alla mente di viaggiare con l'immaginazione, avvengono sempre fatti brutti, sia interiori che esteriori. Dalla mente partono progetti buoni o cattivi, atteggiamenti sinceri o ipocriti, parole autentiche o menzognere.
La rettitudine si manifesta all'esterno e si vede che operiamo onestamente, se poi ci sono maligni e ipocriti, lasciateli al loro destino.
La rettitudine è anche incorruttibilità nelle piccole cose. Spesso i veri credenti vengono invitati a compiere opere cattive e rifiutano perché non vogliono andare contro la loro Fede. Nelle piccole cose Gesù valuta la nostra fedeltà, e chi è incorruttibile diventa grande davanti a Lui.
La purezza fa agire con bontà anche con quelle persone che non meritano nulla per le loro cattiverie: ma noi siamo con Gesù.
La solennità dell’Annunciazione deve portarci alla riflessione delle virtù che pratichiamo, fissando il modello di Creatura unica che Dio ci ha donato. Oggi e poi ogni giorno dobbiamo valutare se le nostre parole sono sincere o ipocrite, se le nostre opere vengono compiute con amore o per perbenismo.
Quali virtù pratichiamo nelle nostre giornate?
L'onestà ci porta ad essere sempre semplici e puri, rifiutando ogni doppiezza e qualsiasi vantaggio ottenuto con l'inganno.
Il vero amore agli altri, a cominciare dai familiari, si dimostra quando si avverte nel proprio cuore l'assoluto disinteresse e si ama senza pretendere nulla in cambio. Questo deve avvenire con tutti quelli che conosciamo e incontriamo.
Questo comportamento porta in noi l'armonia, una serenità che ci rende sempre gioiosi e pieni di comprensione verso tutti.
Dio per mezzo dell'Arcangelo disse alla Vergine Maria: "Il Signore è con Te". È anche con noi se imitiamo le virtù dell'Immacolata.
Oggi rinnoviamo solennemente la nostra totale e incondizionata consacrazione all'Immacolata che con il suo Si ci ha salvato. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mt 11,11-15)
Non ci fu uomo più grande di Giovanni Battista.
D - Si parla del grande Profeta Elia perché gli ebrei aspettavano erroneamente il suo arrivo prima della venuta del Messia, da qui la difficoltà dell'accettazione di Gesù, ma con la presenza di Giovanni Battista, il popolo rimane nel dubbio e lo segue perché la sua testimonianza era credibile oltre che vigorosa.
Si aspettava Elia invece arriva Giovanni Battista, da qui la confusione e anche la convinzione di vedere presto il Messia, ma quando scoprono che Giovanni Battista non si identifica in Elia e che indica Gesù come l'Agnello di Dio, molti reagirono allontanandosi da lui.
Una Voce dall'alto ha rivelato l'identità di Gesù: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3,17).
È facile dare valutazioni sbagliate, spesso si seguono pensieri immaginari e si credono infallibili, cadendo in continui errori.
L'atteggiamento di Giovanni Battista è quello perfetto nell'indicare Gesù come il Signore, crede in Lui senza alcun dubbio e dedica tutta la sua vita ad indicare Gesù a tutti quelli che lo avvicinavano. All'inizio Lo preannunciava senza conoscerlo, la sua conoscenza è arrivata dalla rivelazione Divina, perché la caratteristica principale di Giovanni Battista era la mansuetudine.
Qualche giorno fa ho accennato a questa virtù, parlando della docilità e sulla mansuetudine c'è molto da dire e da meditare, vale la pena dare una grande considerazione a questa virtù. La docilità è una conquista spirituale straordinaria, significa controllare la volontà e gli impulsi che spingono improvvisamente alle intemperanze più bizzarre.
La mansuetudine si contrappone alle sterili manifestazioni di violenza, che in fin dei conti sono altrettanti segni di debolezza (l'impazienza, l'irritazione, il malumore, la collera). Si oppone anche all'inutile sperpero di energie dietro rabbie che non hanno ragione d'essere, né quanto alle cause scatenanti.
In realtà tanti piccoli screzi si potrebbero superare con un sorriso o lasciar passare sotto silenzio.
Dalle carenze della mansuetudine hanno origine quelle esplosioni di malumore tra i coniugi che logorano a poco a poco il vero amore.
Viene a mancare la pace nella preghiera, perché la rabbia indebolisce anche le ragioni più solide. Il dominio di sé è la caratteristica della vera mansuetudine, è l'arma dei forti, ci trattiene dal parlare troppo impulsivamente, dal dire parole che feriscono e che subito dopo vorremmo non aver mai pronunciato.
La Madonna ci trasmetta il suo Spirito e ci trasformi in creature mansuete e buone. Buona preghiera a tutti.