01/01/2023
Catechesi N. 449
A - La liturgia di questa domenica ci presenta la generosità di due donne che meritarono di essere lodate da Dio. La prima lettura racconta che Elia chiese del cibo a una vedova che aveva incontrato alle porte della città di Zarepta.
B - La Fede profonda e vissuta è la chiave di svolta per elevarsi dalla condizione miseramente umana ed entrare nel soprannaturale. Senza la Fede qualsiasi credente si trova incapace di dare spiegazioni a tutto quanto fa parte della dimensione spirituale, e le risposte umane che trova sono frutto dell'immaginazione o della fantasia.
C - Ogni anno nell'ambito del rito romano si celebra la dedicazione della Basilica Lateranense, la più antica e la prima in dignità delle Chiese d'Occidente. Inoltre, in ogni diocesi viene celebrata la dedicazione della Cattedrale, e ogni Chiesa commemora il ricordo della propria dedicazione.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Venerdì 6 Gennaio festa dell'Epifania ore 16 Santa Messa di Guarigione
Sabato 7 Gennaio a partire dalle ore 16 faremo le Mille Ave Marie 20 Santi Rosari
Sabato 14 e Domenica 15 Gennaio siamo ad Aversa per le due giornate di preghiera.
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+ VANGELO (Mc 12,38-44)
Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.
A - La liturgia di questa domenica ci presenta la generosità di due donne che meritarono di essere lodate da Dio. La prima lettura racconta che Elia chiese del cibo a una vedova che aveva incontrato alle porte della città di Zarepta. Erano giorni di carestia, ma la donna spartì con il Profeta ciò che le rimaneva, fino all’ultimo pugno di farina, confidando nelle parole di quell’uomo di Dio:
“La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non si esaurirà finché il Signore non farà piovere sulla terra”.
E così fu. Ed ebbe l’onore di essere menzionata per questo da Gesù.
Il Vangelo della Messa ci presenta il Signore seduto di fronte al tesoro del tempio. Osservava come la gente gettava lì le monete e “tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino”.
Il valore di quell’offerta da un punto di vista contabile era insignificante, ma per Gesù fu molto grande. Mentre la donna si allontanava chiamò intorno a sé i discepoli e, additandola, disse: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri, poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.
Gesù loda in questa vedova la generosità delle elemosine destinate al culto e ogni dono fatto con un cuore retto e generoso, che sa staccarsi anche dal necessario.
Dinanzi a Dio il valore delle azioni consiste più nelle disposizioni interiori che nella quantità delle cose date.
La grandezza dell’elemosina non si misura su ciò che si dà, ma nella capacità e la buona volontà di chi la fa.
Sicché ciò che conta è la nostra intenzione e l’amore verso Dio.
Dare non solo del superfluo, ma anche del necessario è un’opera di misericordia molto gradita al Signore, che non tralascia mai di ricompensarne.
“Una famiglia caritatevole non diverrà mai povera”, era solito ripetere il Santo Curato d’Ars.
La pratica abituale dell’elemosina racchiude e rivela molte altre virtù, e attrae la benevolenza divina. È vivamente raccomandata nella Sacra Scrittura: “Se hai molto, dà molto. Se poco, non esitare a dare secondo quel poco. Così ti preparerai un bel tesoro per il giorno del bisogno, poiché l’elemosina libera dalla morte, salva dall’andare tra le tenebre”.
La donna del Vangelo, dopo aver dato tutto quello che possedeva, sarà sicuramente tornata a casa piena di gioia. E sarà stata grande la sua sorpresa quando, incontrando Dio alla fine di questa vita, avrà potuto vedere lo sguardo compiaciuto di Gesù in occasione di quella sua offerta.
Lo sguardo di Dio è costantemente rivolto alla nostra vita.
È un grande segno di amore verso Dio donare qualcosa a chi non ha nulla, e oggi purtroppo sono molti a vivere con pochi soldi.
L’elemosina scaturisce da un cuore misericordioso che vuol portare un po’ di consolazione a chi soffre nel bisogno, o contribuire con mezzi economici alle necessità della Chiesa e delle opere buone volte al bene della società.
L’elemosina è una pratica che favorisce il distacco e prepara il cuore a comprendere meglio i piani di Dio.
Quindi, bisogna dare non solo del superfluo, ma anche di quanto ci sembra necessario. L’elemosina manifesta il nostro amore e la nostra dedizione al Signore e Dio ricompensa con sovrabbondanza la nostra generosità. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Lc 17,1-6)
Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.
B - La Fede profonda e vissuta è la chiave di svolta per elevarsi dalla condizione miseramente umana ed entrare nel soprannaturale. Senza la Fede qualsiasi credente si trova incapace di dare spiegazioni a tutto quanto fa parte della dimensione spirituale, e le risposte umane che trova sono frutto dell'immaginazione o della fantasia.
La Fede praticata in ogni contesto della giornata permette di agire in modo diverso rispetto al passato, tutto si valuta con un'altra mentalità e si agisce con una nuova motivazione o logica. È la Fede che bisogna curare con una maggiore premura, a quella che si ripone nelle cose materiali più importanti.
Prima di parlare della Fede, Gesù spiega la gravità degli scandali, si sofferma a precisare con l'utilizzo di parole forti, le conseguenze scaturite dai comportamenti incoerenti compiuti dai cristiani e specialmente dai Consacrati.
Come esempio rende presente la sciagura che capita a chi si getta in mare con una pietra legata al collo: "È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli". È preferibile la morte fisica di chi commette continui scandali piuttosto della morte spirituale di centinaia o migliaia di credenti. Anche di atei o agnostici.
La tremenda punizione inflitta da Gesù a coloro che scandalizzano i piccoli, i semplici, le persone buone, è la loro stessa scomparsa.
Certo, seguendo questo ragionamento oggi dovrebbero scomparire diversi milioni di persone scandalose, non solo quelle famose che istigano a peccare i loro fan o quantomeno a condurre una vita immorale e perversa. Esiste una immoralità perversa segreta che riguarda anche moltissime persone che pubblicamente si mostrano con un aspetto perbene e un linguaggio pulito.
Quando scende la sera… o durante il giorno in luoghi sottratti alla vista dei familiari e della gente… si trasformano e si pervertono.
Gesù è molto chiaro sulla gravità dei vizi: "È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono".
Devono avvenire perché l'uomo di bassi istinti agisce come un animale, non si controlla e ogni pensiero perverso lo soddisfa sempre.
Influenzare gli altri che vedono in qualche modo scene di immoralità o conoscono storie vere di tradimenti e di perversioni, fa appiccicare il marchio di scandalosi. Forse gli altri neanche se ne accorgono, ma davanti a Dio nulla sfugge e di tutto si dovrà rendere conto.
Gli scandali pubblici avvengono in molti ambienti, molti scandali rimangono circoscritti e gli autori pensano che non siano a conoscenza di nessuno. Sono proprio sicuri che nessun altro uomo conosce i loro tradimenti più segreti, le truffe allo Stato dei politici, le opere depravate, la corruzione degli uomini di Chiesa?
Oggi è il tempo della misericordia, è ancora tempo di convertirsi sinceramente e ritrovare quella dignità perduta. È ancora tempo prima che non ci sia più tempo… Chi ha sbagliato gravemente o continua a vivere in una condizione di peccato grave, si fermi e lasci risolutamente ogni forma di immoralità per non dare più scandali neanche alla persona compartecipe, faccia un serio cammino, si confessi e partecipi alle funzioni. Chi invece pensa di non essere visto nelle opere corrotte e perverse, rifletta su Dio che vede tutto e darà ad ognuno il premio eterno o la condanna eterna. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Gv 2, 13-22)
Parlava del tempio del suo corpo.
C - Ogni anno nell'ambito del rito romano si celebra la dedicazione della Basilica Lateranense, la più antica e la prima in dignità delle Chiese d'Occidente. Inoltre, in ogni diocesi viene celebrata la dedicazione della Cattedrale, e ogni Chiesa commemora il ricordo della propria dedicazione.
La festa che oggi celebriamo ha un'importanza speciale, poiché la Basilica Lateranense fu la prima Chiesa intitolata al Salvatore, innalzata a Roma dall'Imperatore Costantino. Tutt'oggi continua ad essere la Cattedrale del Romano Pontefice.
Il Vangelo oggi ci parla del Tempio, di un episodio molto forte avvenuto nel Tempio. Per gli ebrei il Tempio fu sempre considerato il luogo di una particolare presenza del Signore. Già nel deserto si manifestava nella "tenda del convegno". Era una manifestazione che durava poco tempo, quanto bastava per dare insegnamenti a Mosè e trasmetterli a tutto il popolo.
Nelle nostre Chiese invece Gesù Eucaristia rimane giorno e notte in attesa di adoratori per dare ad essi più di quanto chiedono, ma quasi nessuno va davanti al Tabernacolo a chiedere e a parlare con Gesù.
La Chiesa è il nuovo Tempio di Dio, la Casa di preghiera dove tutto deve essere sacro e nulla di profano dovrebbe entrarvi. Invece al giorno d’oggi purtroppo all’interno di tante Chiese si commettono scandali, mangiano in Chiesa, ballano, fanno spettacoli, sfilate di moda e addirittura hanno fanno i vaccini, questo è veramente vergognoso!
La cacciata dei mercanti del Tempio non avvenne propriamente all'interno, ma nel cortile più esterno dov'era lecito anche ai pagani di penetrare. I cambiavalute e gli animali si trovavano in questo cortile e non nel luogo santo, né tantomeno nel Santo dei Santi, e ciò nonostante Gesù cacciò fuori i profanatori con grande forza.
Questo ci dice che non è sacro solo il luogo della Chiesa dove si svolge il Sacrificio Eucaristico, ma tutto ciò che vi ha attinenza, o che ne è complemento, come la sacrestia, le sale annesse per gli incontri e il catechismo, tutto ciò che serve al culto.
Si vedono profanazioni ovunque in molte sale di parrocchie che sembrano abbandonate, si aprono le porte e i frequentatori fanno ciò che vogliono, spesso anche atti sacrileghi. Se non hanno rispetto nelle sale adiacenti alla Chiesa, non avranno alcun interesse per il sacro e per la liturgia.
Questo non riguarda solo quei laici che frequentano le sale delle parrocchie, la reazione di Gesù interessa ed interpella soprattutto i Consacrati, ad essi chiede un comportamento pienamente onesto e puro. Non si può profanare in nessun modo con traffico o avidità di guadagno, o mancanza di giustizia e di carità, quello che appartiene a Dio.
La sacrestia è vestibolo del Tempio, il portico esterno o la piazza ne è come il cortile, la compravendita di ciò che serve al culto è, indirettamente, un atto di culto e non può ridursi ad un traffico qualunque.
Gesù caccia con molto coraggio e irruenza i profanatori del Tempio, oggi non rimane contento di quanti profanano la sua Chiesa.
Le Chiese solo il luogo santo, dove si riuniscono i membri del popolo di Dio per pregare insieme. Lì troviamo Gesù, è in mezzo a loro, lì ascolta e vuole soddisfare ogni loro richiesta di aiuto, vuole donare infinite Grazie. Viene trattenuto dagli impedimenti che presentano spesso molti credenti.
Soprattutto Gesù è realmente e sostanzialmente presente nella Sacra Eucaristia, ripetiamolo spesso questo, molti purtroppo negano la sua presenza.
Gesù è presente con la sua Divinità e con la sua Umanità Santissima, con il suo Corpo e la sua Anima. Lì ci vede e ci ascolta, e si dedica a noi così come si prendeva cura di tutti quelli che accorrevano spinti dal bisogno, da tutte le città.
A Gesù possiamo parlare di tutto ciò che ci riguarda, delle speranze e preoccupazioni, delle difficoltà, delle debolezze, del desiderio di amarlo ogni giorno di più.
Chiediamoci: come non amare le nostre Chiese dove ad attenderci c'è Gesù? Cosa facciamo noi per la Chiesa che frequentiamo? Buona preghiera a tutti.