Aachetre

02/12/2022

Catechesi N. 445

A - Era abitudine tra gli ebrei di invitare a pranzo chi aveva parlato nella sinagoga in quel giorno. Un sabato Gesù fu dunque invitato a casa di uno dei capi dei farisei della città.
B - Gesù ci parla di una comportamento che riescono a mettere in pratica solo i cristiani che hanno veramente incontrato Lui e hanno compreso il veritiero senso della vita.
C - Il primo vero gesto d'amore che un vero cristiano dovrebbe compiere è quello di "ascoltare", che viene ribadito da Gesù quando viene interrogato da uno scriba: "Quale è il primo di tutti i comandamenti?" Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele!
D - «Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: "Qual è il comandamento primo di tutti?". Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
E - Programma a Maddaloni
Sabato 3 e Domenica 4 Dicembre 2022 abbiamo organizzato due giornate di preghiera con Padre Albert e Pino di Missaglia, laico Carismatico (con Doni di guarigione), fondatore dell’Associazione Nostra Signora di Lourdes.
 
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione 
Sabato 10 Dicembre e Domenica 11 Dicembre faremo due giornate di preghiera presso il Convento Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore in via De Ferrelllis N. 22  a Santa Maria in Vico n Provincia di Caserta
Giovedì 8 Dicembre ore 16 Messa di Guarigione
Sabato 17 Dicembre Faremo la Messa di Guiarigione con don Marcello Stanzione Presso la Casa Dehoniani a Capiago (Como). Ore 15 Catechesi con don Marcello, ore 16 Santa Messa a seguire Adorazione con preghiere di Guarigione.
Giovedì 22 e Venerdì 23 Dicembre saremo a Toro in Provincia di Campobasso al Convento Santa Maria di Loreto con Padre Armando.
 
Per la diretta su Facebook cliccare sotto. 
Per la diretta su YouTube  cliccare su Associazione Nostra Signora di Lourdes  
Sostieni la nostra O.N.L.U.S" Associazione di Volontariato Nostra Signora di Lourdes - San Luigi Orione"   
con il 5 per mille inserisci il nostro CODICE FISCALE 91107280157 nell'apposito riquadro:  
" sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale "e ricordati di firmare è semplice, non costa nulla e non è una alternativa all' 8 per mille. 
Iscrivetevi al canale YouTube e condividete la nostra pagina Facebook con i vostri amici e mettete mi piace grazie.   
Cliccare sotto per ascoltare la Catechesi. 
 
Aachespetta1
 
+ Vangelo (Lc 14,1-6)
Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?
 
A - Era abitudine tra gli ebrei di invitare a pranzo chi aveva parlato nella sinagoga in quel giorno. Un sabato Gesù fu dunque invitato a casa di uno dei capi dei farisei della città. E Lo spiavano, Lo sorvegliavano per vedere dove potevano coglierlo in fallo. Nonostante la situazione fosse poco gradevole, il Signore accettava gli per essere utile agli altri convitati con le sue parole e i suoi miracoli.
Quel giorno si presentò davanti alla porta un idropico, come gli altri approfittava dell'usanza delle porte aperte quando si organizzavano banchetti sontuosi per la presenza di persone importanti. Il malato non dice niente, non chiede niente, semplicemente stava davanti al Medico divino. 
Anche noi dovremmo fare lo stesso, dovremmo attuare lo stesso atteggiamento interiore: metterci davanti a Gesù. 
Stare così, con i nostri mali, con la nostra miseria personale, con i nostri peccati… davanti a Gesù, davanti allo sguardo compassionevole di Dio. Possiamo avere l'assoluta certezza che egli ci prenderà per mano e ci guarirà.
Dobbiamo frequentare ogni giorno la Chiesa e restare un po’ davanti al Tabernacolo dove Gesù è Presente, Vivo e Vero, e ci attende.
Vediamo in questo miracolo la premura di Gesù verso l'ammalato, vedendo davanti a sé quell'uomo sofferente si colma di misericordia e lo risana, nonostante Lo controllassero per vedere se lo guariva in giorno di sabato.
Dinanzi all'urgenza di risollevare quell'uomo dalla sua malattia e donargli la guarigione fisica, Gesù non teme la reazione dei farisei per l'intervento nel giorno di sabato, non si lascia condizionare dal rispetto umano. Gesù agisce con chiarezza e senza paura perché una persona malata aveva bisogno di Lui.
La misericordia non può violare il sabato, Gesù lo dice ai farisei falsamente sconvolti, ma loro di sabato svolgevano molte opere.
L'ipocrisia spesso fa cadere nel ridicolo, si accusano gli altri senza guardare se stessi, non c'è la capacità di osservare i propri errori.
L'imitazione di Gesù deve essere totale, soprattutto in questa circostanza vediamo che il suo agire non considera la reazione dei farisei, cosa dicono e quali ingiurie gli scaricano, mentre Gesù compie un'azione altamente lodevole come la guarigione di un ammalato.
Quando noi svolgiamo apostolato e parliamo della nostra Fede oppure dobbiamo partecipare alla Messa e altri ci trascinano verso altre scelte o quando qualcuno ci accusa di pregare troppo, non dobbiamo avere rispetto umano, non si deve avere paura dei loro giudizi e si deve proseguire per la strada intrapresa.
Temere le accuse degli altri perché preghiamo o facciamo apostolato è un atto di vigliaccheria, ma Gesù ci dona il coraggio per sopportare ogni ipocrita accusa e ci infonde il dono della fortezza per proseguire il cammino di conversione e di trasfigurazione interiore. 
Non fermiamoci per paura dei giudizi, chi ci accusa non sta con Dio e vuole che ci allontaniamo da Lui. È sempre una sconfitta allontanarci dal Signore. Buona preghiera a tutti.
 
Aaancgel 
 
+ VANGELO (Lc 14,1.7-11) 
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
 
B - Gesù ci parla di una comportamento che riescono a mettere in pratica solo i cristiani che hanno veramente incontrato Lui e hanno compreso il veritiero senso della vita. Tutti gli altri e sono la stragrande maggioranza, non riescono a comprendere la necessità di umiliare l’orgoglio, causa pericolosa che in molti casi trasforma la propria vita, causando intense sofferenze.
Orgoglio indica una stima eccessiva di sé: esagerato sentimento della propria dignità, dei proprî meriti, della propria posizione o condizione sociale, per cui ci si considera superiori agli altri, e questa superiorità porta anche a disprezzare gli altri.
La pericolosità dell’orgoglio e che è causa di litigi nelle coppie e in famiglia, ma anche tra gli amici, è di avere un’alta opinione di sé. 
La persona pensa eccessivamente bene di sé, aldilà delle sue reali capacità, e vive quasi in un’altra dimensione, arrivando a concentrare tutte le attenzioni verso se stessa. Non tutti lo fanno consapevolmente, molti non comprendono neanche la presenza di questo vizio e giustificano ogni loro opera.
Ogni persona nasce con la presenza dell’orgoglio, di tutti i vizi perché è presente l’inclinazione al male, causato dal peccato originale, ma si può rimediare, infatti i cristiani che pregano e conducono una buona vita di preghiera riescono a controllare i vizi e a bloccare l’inclinazione al male. 
Tutti possiamo diventare migliori, basta desiderarlo e seguire le parole di Gesù, ma non avviene se prima non c’è la buona volontà.
Chi riflette sui vizi che ancora non controlla e pensa di non farcela, si paralizza nello spirito e continua a perseverare negli errori. 
La mancanza di fiducia verso Gesù è molto grave, crolla la Fede che si possiede e ci si distacca da Lui. Come quando il coniuge dice all’altro di non avere più fiducia in lui/lei. È un comportamento che arreca grande dispiacere all’altro, molto più grave se avviene nei confronti del Signore.
Ricordiamo le parole di Gesù: “Tutto è possibile per chi crede” (Mc 9,23). 
“Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio” (Mc 10,27). 
La lotta all’orgoglio è normale nel cammino di Fede, forse qualcuno di voi non ha mai sentito Catechesi a proposito di tale argomento e sta rimanendo disorientato. Non bisogna sorprendersi né abbattersi, ma con umiltà bisogna rientrare in sé e guardare nel proprio interno per conoscere cosa va bene e quei vizi da modificare che schiacciano.
Con la preghiera e l’umile richiesta di vincere o di mitigare quel vizio, davvero si riceve l’aiuto per controllarlo. Gesù ci ascolta sempre.
Molti cristiani ignorano la pericolosità dell’orgoglio, invece per i maestri cristiani è il vizio più grande, il peggiore dei mali. Sbagliavano? No, tutti vediamo che l'orgoglio rende la persona presuntuosa e distaccata, distante affettivamente anche dai propri familiari. 
Si consideri che nessuno si accorge del proprio orgoglio se non compie un vero cammino cristiano. La morale cristiana differisce da tutti gli altri insegnamenti diffusi nel mondo sotto forma di spiritualità. Per le filosofie orientali e per i nuovi e moltissimi falsi modi di pregare, l’orgoglio viene visto come il modo positivo dell’affermazione della persona.
Sappiamo che le qualità della persona vanno curate e sviluppate, tutti i talenti bisogna tirarli fuori ed essere felice e grati a Dio.
È diverso quando si utilizzano i propri talenti o si raggiungono posizioni di dominio per umiliare gli altri e diventare arroganti e presuntuosi.
L’orgoglio è un vizio bruttissimo da cui nessuno è libero, ognuno detesta vederlo negli altri, ma del quale nessuno, eccetto i cristiani, immagina di essere personalmente colpito. E non per propria responsabilità perché ognuno di noi lo porta dentro. Si è responsabili quando non si agisce con umiltà e non si controllano i pensieri.
Il rimedio è la meditazione sull’umiltà e il buon proposito giornaliero di fare l’esame di coscienza per verificare lo stato interiore. Buona preghiera a tutti.
 
Aaavila 
 
+ VANGELO (Mc 12, 28 - 34) 
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.
 
C - Il primo vero gesto d'amore che un vero cristiano dovrebbe compiere è quello di "ascoltare", che viene ribadito da Gesù quando viene interrogato da uno scriba: "Quale è il primo di tutti i comandamenti?" Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi." (vedasi in parallelo anche Mt 22,34-40 e Lc 10,27).
Potremmo ricavare tante riflessioni da queste letture domenicali, ma ho preso qui tre elementi di riflessione: ascolta, come, più grande.
Shemà Israel...Ascolta Israele...attenzione non dice ascoltate, ma "ascolta", un imperativo in prima persona, singolare. E allora quante volte abbiamo mancato di attenzione, di cura, di ascolto verso noi stessi e verso l'altro, ogni volta che ci siamo creati in noi, pregiudizi e convinzioni prima, durante e dopo l'aver udito o sentito, ma non ascoltato, il nostro prossimo? Perché "ascoltare" non è nè sentire, ne udire, ma è far proprio quell'udire e sentire che da parola verbale dovrebbe diventare azione materiale, concreta, di sostegno per lo spirito e per il corpo.
Infatti l'ascolto è una delle tematiche forti all'interno del percorso in preparazione alle nozze delle coppie; e si potrebbe anche ipotizzare poter essere anche un ottimo argomento, insieme ad altri, in un percorso "laico" di sostegno alle coppie che volessero sposarsi civilmente, perché l'ascoltare è il cardine della comunicazione, che spesso viene snobbata, ma che poi fa pagare pesanti, se non drammatici, dazi nella vita sponsale.
Come...parolina piccola formata da quattro lettere, ma pesante, che ci costringe a confrontarci prima di tutto con noi stessi e poi con il prossimo. Perché spesso amiamo fare i paragoni all'esterno di noi, in terza persona, per non sentirci coinvolti...
E se incominciassimo a capovolgere il ragionamento e partissimo dal nostro interno e ci mettessimo in discussione, sarebbe forse già un bel passo in avanti verso l'amore concreto e non ideale?
Ma attenzione che questo amare noi stessi non diventi una scusa per amare "troppo" noi stessi, fino ad un amore narcisista ed egoista.
L'amare noi stessi è il riflesso dell'amore verso l'altro, e l'amore verso l'altro è l'amore verso Dio, perché in Dio noi amiamo noi, che amiamo l'altro. E possiamo amare solo con gesti concreti illuminati dall'esempio di Cristo: "Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi."
Se ci pensiamo un attimino, i Dieci Comandamenti riflettono di fatto questo grande comandamento: i primi tre sono riferiti all'Amore verso Dio, e gli altri sette sono riferiti all'Amore verso il prossimo e rispettare l'altro, anche solo da un punto di vista "laico-civile", è già amarlo, indipendentemente dal proprio credo.
Il più grande...e in questa affermazione ci sta il tutto...infatti Cristo chiarisce il primo e il secondo comandamento nella affermazione "Non c'è altro comandamento più grande di questi." E' un tutt'uno, unico, granitico, coinvolgente anima e corpo, che non ti lascia spazio a interpretazioni, che riduce a mere regolette di cui vivere tutto il resto. Non è affascinante, ma anche esigente?    
Rimane quindi da spiegare cosa è questo "amore"...Dio è amore (Evangelista Giovanni). Ama e fa' ciò che vuoi (Sant'Agostino). Alla fine della Vita saremo giudicati sull'amore (San Giovanni della Croce).
Papa Benedetto XVI nella sua prima enciclica "Deus caritas est", scriveva: "il termine amore' è oggi diventato una delle parole più usate ed anche abusate, alle quali uniamo significati del tutto differenti (n.2). Verissimo, perché dopo la parola "assolutamente" e "cosa", la parola "amore" è la più usata, più o meno a proposito, nel linguaggio corrente.
E allora, nella convinzione che l'amore non si può definire, ma si può solo vivere con l'altro, verso l'altro, nell'altro, concludo questa breve riflessione con una affermazione provocatoria, ma che in fondo in fondo a una sua lucida verità umana, e forse anche divina: "L'amore è la più alta forma di altruismo egoista!". Riflettiamoci e amiamo.
 
DOMANDE
 
- Io, come persona, quante volte ho mancato di attenzione, di cura, di ascolto verso me stesso, ogni volta che mi sono creato pregiudizi e convinzioni prima, durante e dopo l'aver udito o sentito, ma non ascoltato, il prossimo??
- Io, come coppia, famiglia, quanto so ascoltare l'altro/a senza preclusioni personali dettate dal proprio retroterra socio-culturale?
- Io, come comunità, interpreto l'amore di Dio come slogan torna contista o mi impegno in azioni di coinvolgimento per "lavare i piedi" nella quotidianità della disperazione umana che bussa alla coscienza di ciascuno di noi? Buona preghiera a tutti.
 
Aacomeal
 
+ VANGELO (Mt 22,36-40  ) 
«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
 
D - «Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: "Qual è il comandamento primo di tutti?". Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è comandamento più grande di questi». 
Come vivere questa importantissima Parola del Vangelo di oggi? 
 
Ecco una delle pagine evangeliche più importanti e conosciute, ma anche più soggetta al rischio di essere fraintesa. È una grande gioia dunque ascoltare questo Vangelo di oggi che proclama il comandamento primo di tutti: Amare. Ho cercato di tradurre il testo stando aderente il più possibile al greco, per fargli acquistare tutta la forza espressiva dell'originale.
Gesù, rispondendo alla domanda dello scriba, cita due testi tra i più ricorrenti nella preghiera e nella spiritualità di Israele: un passo del Deuteronomio, il celebre shemà Israel: ("Ascolta Israele!.. Amerai il Signore tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le tue forze") (6,4-5) e un passo del Levitico ("Amerai il tuo prossimo come te stesso") (19,18). Nel labirinto immenso di precetti, Gesù sceglie soltanto questi due, che esprimono chiaramente l'essenza della volontà di Dio in tutta la sua semplicità: amare Dio e gli uomini. La Legge mosaica si era poi preoccupata dei casi della vita, svariati e molteplici, formulando tutta una serie di prescrizioni, perdendo però di vista il centro che dà unità e slancio a tutto. Ebbene, questo centro che unifica tutto, per Gesù, è l'Amore. Gesù risponde ancora allo scriba che il primo dei comandamenti non è uno solo, ma due, però intimamente congiunti, come due facce della stessa moneta: una faccia è rivolta in alto a Dio, e l'altra è rivolta in basso agli uomini. Questi due amori non vanno mai disgiunti. È nella capacità di mantenere questi due amori saldamente uniti la genialità e la novità del Cristo. Un'ultima considerazione. I due amori (a Dio e al prossimo) sono - come abbiamo visto sopra - strettamente congiunti e l'uno è la verifica dell'altro. Tuttavia essi sono anche diversi fra loro. La misura dell'amore a Dio - se si fa caso al testo - è la totalità. Infatti, nella risposta di Gesù, viene sottolineato per ben quattro volte l'aggettivo "tutto": «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza». Invece la misura dell'amore al prossimo non è più il tutto, ma «come te stesso». A Dio quindi, l'appartenenza totale e incondizionata, all'uomo invece no. L'uomo è da aiutare, servire e amare, come noi stessi, ma non è da adorare come Dio.
Il grande Sant’Agostino dice:
«L'amore di Dio è il primo come comandamento, ma l'amore del prossimo è primo come attuazione pratica. Colui che ti dà il comando dell'amore in questi due precetti, non ti insegna prima l'amore del prossimo, poi quello di Dio, ma viceversa. Siccome però Dio tu non lo vedi ancora, amando il prossimo ti acquisti il merito di vederlo; amando il prossimo purifichi l'occhio per poter vedere Dio».
Agostino, «Trattati su Giovanni», Tratt, 17, 7-8. Buona preghiera a tutti
 
Aaaliberas
 
Programma a Maddaloni
 
E - Sabato 3 e Domenica 4 Dicembre 2022 abbiamo organizzato due giornate di preghiera con Padre Albert e Pino di Missaglia, laico Carismatico (con Doni di guarigione), fondatore dell’Associazione Nostra Signora di Lourdes.
Le funzioni saranno al Santuario di San Michele e Santa Maria del Monte a Maddaloni in provincia di Caserta
Cliccare sotto per ascoltare la storia del Santuario
 
Il programma 
Sabato 03 Dicembre 
Ore 14         Pino riceve le persone fino alle ore 17,30
Ore 17,30    Catechesi fino alle ore 18 
Ore 18        Santa Messa celebra Padre Albert a seguire Adorazione con preghiere di Guarigione fino alle ore 21,00   
Domenica 0 4 Dicembre
Ore 9             Pino riceve le persone fino alle ore 11
Ore 11,30      Santa Messa celebrata da Padre Albert o Don Angelo        
Ore 14           Pino riceve le persone fino alle ore fino alle ore 15
Ore 15           Adorazione con preghiere di Guarigione fino alle ore 17,30   
 
Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

Come trovarci

Associazione
Amici nostra Signora di Lourdes
San Luigi Orione

Via Cascina Nuova n° 5
23873    Missaglia ( LC )

Tel. 338 2519542  -  340 0694979  -  039 9241201

Ci troviamo il:
Lunedì - Martedì - Mercoledì - Giovedì e Venerdì -  dalle ore 8,30 alle ore 12,30


Il pomeriggio dalle ore 14 fino alle ore 17 per i soli Malati spirituali telefonare per l'appuntamento.

Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Santo Rosario ore 21 la Messa dei Malati
La domenica dalle ore 14,30 fino alle ore 19,30

Aiuta l'Associazione

Sostieni la nostra Associazione con un'offerta anche piccola. Un grazie di vero cuore a tutti i Benefattori. Stiamo cercando una casa per accogliere gli anziani soli. Aiutateci.

Amount
 EUR