Aacerchis

20/11/2022

Catechesi N. 443

A - Pietro rappresenta bene l'atteggiamento di quei credenti che ascoltano la Parola di Dio e rimangono convinti che sia rivolta ad altri, non avvertono la necessità di fare una verifica personale.
B - Gesù vuole sempre gettare il fuoco del suo Amore sulla terra, desidera accenderlo in tutti i cuori, ma purtroppo rimane molto deluso per le poche risposte di accoglienza. Questa prima parte del Vangelo di oggi spiega cosa trasmette Gesù ai seguaci che Lo cercano con sincerità.
C - Ogni giorno si cade per debolezza o per cattiveria nelle valutazioni sugli altri, su cosa fanno, dove vanno, come si vestono, come va il loro fidanzamento, o come và il loro matrimonio.
 
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione 
Sabato 3 Dicembre e Domenica 4 Dicembre faremo due giornate di preghiera presso il Santuario di San Michele Argangelo a Maddaloni in Provincia di Caserta
Giovedì 8 Dicembre ore 16 Messa di Guarigione
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Aacedella 
 
+VANGELO    (Lc 12,39-48)
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.
 
A - Pietro rappresenta bene l'atteggiamento di quei credenti che ascoltano la Parola di Dio e rimangono convinti che sia rivolta ad altri, non avvertono la necessità di fare una verifica personale. Pietro ha grandi attenuanti dovute ad una conoscenza iniziale e sorprendente della predicazione di Gesù, contrariamente all'uomo di oggi che ha milioni di sussidi per approfondire il Vangelo.
"Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". Pietro si sente lo stesso coinvolto dall'insegnamento del Signore, non comprende a chi è indirizzata la frase di apertura del Maestro, che mette sicuramente un po’ di ansia: "Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’Uomo".
È l'invito a permanere nella sua Grazia, a non perdere il contatto con il Divino, che non può essere una preghiera ininterrotta perché nella giornata si lavora, si parla, si ascolta, si mangia, si viaggia, si dorme, ecc. ma è invece possibile voler compiere ed indirizzare tutto ciò che si compie, fin dal mattino, a Dio. 
Questo desiderio di voler agire e vivere secondo i suoi insegnamenti è già l'unione che ci chiede Gesù. Offriamo tutto a Lui.
È impossibile rimanere a pregare con la mente o con le labbra in ogni momento della giornata, è possibile voler compiere ogni azione, dire ogni parola, pensare ed agire come vuole Gesù, secondo la sua volontà espressa negli insegnamenti del Vangelo Storico. 
Tutto ciò che si compie diventa allora preghiera, anche il silenzio dinanzi alle provocazioni, il lavoro compiuto con amore, tutto diventa preghiera. Oltre la preghiera mentale o vocale, la nostra vita deve diventare preghiera. Per farlo dobbiamo vivere i frutti dello Spirito Santo indicati da San Paolo nella lettera ai Galati: "Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé".
Le parole di oggi di Gesù non devono infondere timore, si preoccupano quelli che non pregano bene, invece il Signore ci ricorda che verrà il giorno dell'incontro con Lui e nessuno conosce quel momento. Per questo invita a non farci prendere di sorpresa, cioè, nel peccato o in una fase della vita priva di spiritualità.
Il Signore ci ha donato beni immensi, siamo gli amministratori dei suoi doni e non dobbiamo perderli per oziosità.
Gesù ci dice che l’amministratore fidato e prudente dei suoi beni rimane vigilante e legato alla volontà del Padrone, in tutti i momenti della sua vita, perché vuole ringraziare, adorare, lodare Dio in ogni circostanza. "Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero Io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi". 
Dio gli concederà altri doni e lo renderà partecipe dei suoi segreti, come avviene ai Santi, pensiamo a Padre Pio.
Chi amministra la sua vita ricevuta in dono da Dio, con modi trasgressivi e viziosi, percuote i servi, che sono i Doni ricevuti da Dio e si convince di non darne conto a Dio, e poi si troverà una grande e amara sorpresa. "Il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli". 
Il servo che dimentica il Padrone che gli ha dato tutto, a cominciare dalla vita e vive nei vizi, nella perversione senza provare alcun pentimento, cosa potrà aspettarsi nell'incontro con Lui? "Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche". 
Rileggere con attenzione questo passo del Vangelo, è molto importante per comprendere che noi conosciamo la volontà del Signore e non abbiamo alcun alibi: abbiamo ricevuto molto e dobbiamo risponderne.
"A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". È una benedizione ricevere molto da Dio, chi risponde con gratitudine non dovrà temere alcuna punizione, almeno se sarà stato fedele osservante. Il Signore guarda il cuore, la fedeltà e, ovviamente, le opere compiute. 
Egli vede l'amore e il desiderio di chi Lo segue, anche nel silenzio e nel nascondimento, e vuole vivere come chiede Lui. Buona preghiera a tutti.
 
Aacheangecu 
+VANGELO    (Lc 12,49-53)
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
 
B - Gesù vuole sempre gettare il fuoco del suo Amore sulla terra, desidera accenderlo in tutti i cuori, ma purtroppo rimane molto deluso per le poche risposte di accoglienza. Questa prima parte del Vangelo di oggi spiega cosa trasmette Gesù ai seguaci che Lo cercano con sincerità. Non tutti i cristiani cercano Gesù con un amore profondo o con il vivo desiderio di osservare il suo Vangelo.
Sono pochi i credenti che si sforzano di rimanere alla presenza di Dio in ogni circostanza e si rinnegano molto spesso. 
Gesù ci ha comunicato la sua infinita disponibilità a ricolmarci della sua Grazia e vuole donarci il suo Amore, paragonabile ad un fuoco spirituale che porta un fervore religioso intenso e appagante. 
Non sempre i credenti fanno l'esperienza di questo fuoco interiore che spinge ad una preghiera intensa. Chiedetevi la ragione delle diverse sensazioni che si vivono nella preghiera, si passa da un fervore euforico all'abbattimento, o alla tristezza, o ad una certa repulsione verso la preghiera.
Si continua a pregare bene e con intensità quando si vive una sofferenza dolorosa, ci si pente dei peccati e Gesù si avverte nell'animo. 
Il fervore varia da molte situazioni interiori che si creano alle volte indipendentemente dal credente. Senza una consistente forza spirituale, senza il dominio di sé, si passa dalle meraviglie che si avvertono nel profondo dell'animo mentre si prega, al dubbio che sorge per la propria debolezza o a causa della tentazione satanica.
Inevitabilmente la risposta a Gesù, che vuole versare il fuoco del suo Amore, è sempre personale, ognuno porta in sé un carico di sentimenti e di esperienze irripetibili, ogni anima ha una sua storia di relazione con Dio. 
La seconda parte del Vangelo continua con un insegnamento che lascia sempre molto confusi quei credenti che non utilizzano un sostegno o non leggono commenti spirituali. Le parole di Gesù sono chiare e fendenti come da una spada affilata, non è però una spada di punizione, non vuole intenzionalmente dividere, è invece la sua Parola a causare divisioni nelle famiglie. 
Gesù non è venuto a portare contrasti o divergenze nelle famiglie, Lui vuole la piena armonia e la profonda comprensione nelle famiglie, sono alcuni familiari a non accettare la sua Parola e a creare divisioni. Se la sua Parola è causa di divisioni, la responsabilità ricade su quanti non l'accolgono. 
È una Parola che divide il Bene dal male, fa emergere all'esterno quanto ognuno porta dentro e si posiziona in una o nell'altra riva.
Chi sceglie il lato opposto a quello dove sta Gesù, predilige la deriva morale e non si accontenta mai delle trasgressioni che commette. Molti credenti indecisi passano da una riva all'altra, si fermano un po’ dove si trova Gesù sulla barca, per poi passare con facilità là dove non trionfa l'Amore di Dio. Questa è la deriva che si precipita sempre più giù verso l’inferno e l'intelletto diventa accecato, non distingue più la verità dalla falsità.
La divisione in famiglia viene accentuata o sviluppata dalla lontananza da Dio e non se ne rendono conto quelli che vivono in uno stato agitato e non hanno mai pace nel cuore. Essi si trovano dalla parte opposta di Gesù e sono privi del suo Amore, portano nel cuore un amore passionale e perfido, privo delle dinamiche virtuose.
Così in famiglia avvengono con molta facilità incomprensioni e litigi, divisioni che diventano ingiustizie per le posizioni avverse che determinano i lontani da Dio. Diventa una vera lotta tra il Regno di Dio e il regno di satana, avviene che nelle famiglie colpite da queste divisioni, rimane perenne una lotta spirituale. 
Talvolta la divisione è palese per la Fede di qualcuno, mentre gli altri familiari avversano il sacro. Senza paura bisogna difendere Gesù e la nostra Fede, con prudenza e valutando bene le parole che diciamo, perché in queste circostanze devono emergere meglio le virtù della prudenza e della fortezza. Si può tacere talvolta per rimandare il chiarimento in un altro momento più sereno, ma non per paura. 
Le idee opposte alla Fede di un familiare sono il pretesto per voler penalizzare e umiliare chi prega. Non c'è più rispetto, né libertà religiosa.
L'avversità e il rancore si possono nascondere e rimane invisibile la lotta, ma la divisione è sempre trionfatrice e regna se non si fa un serio cammino.
Noi in quale riva ci troviamo? Siamo veramente vicini a Gesù e Lo vediamo con gli occhi della Fede, oppure non Lo percepiamo più?
I segni della nostra vicinanza a Gesù sono sempre i frutti dello Spirito Santo indicati da San Paolo nella lettera ai Galati e voglio inserirli nuovamente: "Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé".
Sono frutti che producono meriti davanti a Dio, sono i segni della nostra appartenenza al Signore Gesù. Abbiamo noi questi frutti?
Nessuno si abbatta perché siamo in cammino, chi non li trova in sé è chiamato ad un impegno più consapevole per crescere giorno dopo giorno. Buona preghiera a tutti.
 
Aachebel2  
+VANGELO     (Lc 12,54-59)
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
 
C - Ogni giorno si cade per debolezza o per cattiveria nelle valutazioni sugli altri, su cosa fanno, dove vanno, come si vestono, come va il loro fidanzamento, o come và il loro matrimonio. Da queste valutazioni poi se ne trae pure un giudizio e si mormora senza freni, in realtà si sparla facilmente, si spettegola fino ad arrivare alla calunnia.
L'uomo senza Dio è questo, un essere che ha bisogno di spunti per dare le sue valutazioni e le dà sempre sugli altri, ma non su se stesso.
Ogni cosa che vede vuole interpretarla secondo la sua mentalità, ne parla poi con gli altri valutandola con la sua mentalità! Ma è una mentalità buona o cattiva? Qui sta il punto, bisogna valutare come è strutturata interiormente una persona e nessuno può saperlo perfettamente se non Dio. A Lui bisogna chiedere lumi.
Invece di preoccuparsi degli altri e di dare valutazioni assurde, ogni persona deve cominciare a valutare chi è veramente e deve rientrare in sé ed incontrarsi. Questo è impossibile senza l'aiuto di Gesù, senza Lui non possiamo fare nulla di buono. In realtà è molto facile chiedergli umilmente questo aiuto, forse all'inizio non si avrà molta umiltà, ma sarà già importante l'amore e la fiducia verso Lui.
A questa società manca il discernimento e le scelte di vita di milioni di persone sono perverse, i personaggi famosi non hanno neanche idea dell'importanza della profonda conoscenza interiore per agire seguendo ciò che è buono e lecito e non ciò che l'istinto e la passione comandano.
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?».
È facile valutare ciò che è esterno all'uomo perché lo vede o lo conosce con le apparecchiature, ma non è in grado di valutare se stesso. Questo succede ad ogni persona lontana da Gesù o tiepida nella preghiera, ed intendo quei credenti che pregano solo con le labbra, ma senza amore e senza cuore.
Sugli altri si è pronti sempre a scaricare giudizi e insinuazione, sono incapaci verso se stessi, anche perché non valutano le loro miserie.
La Parola di oggi non è paragonabile ad un'altra espressione di Gesù: "Dai loro frutti li potrete riconoscere" (Mt 7,20). Perché i frutti indicano inevitabilmente l'albero, valutare l'arrivo della pioggia richiede discernimento o esperienza, è una valutazione non sempre corretta.
Perché ogni persona non prova a valutare le proprie azioni, i pensieri e le parole che dice? 
Un comportamento o una parola causerà un determinato effetto su se stesso e forse sugli altri, buono o cattivo, anche sui familiari, quindi, è doveroso imporsi un controllo che si traduce anche con dominio di sé. Il discernimento, principalmente sulla propria persona, permette di evitare cadute rovinose e comportamenti dannosi anche per i familiari e gli amici.
"E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?". Buona preghiera a tutti.
 
Aabeige
 
Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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