25/09/2022
Catechesi N. 435
A - Questo mandato lo indico come uno dei primi doni dello Spirito Santo che Gesù riversa sugli Apostoli, essi si trovano ancora in uno stato di meraviglia, che indica oltre la bellezza di quanto vivono, anche l'incapacità di comprendere la forte esperienza che stavano vivendo accanto a Dio.
B - La domanda che si pone Erode si tramanda per generazioni, è come il vento che cambia direzione e attività ma sempre vento rimane. "Chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?".
C - Come faccio periodicamente, oggi vi rilascio una meditazione personale seguendo gli schemi che ho già pubblicato in varie Catechesi. Tra le numerose tematiche che trovo in un passo così breve, mi colpisce in questo momento la cattiva accoglienza di Gesù da parte dei samaritani.
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+VANGELO (Lc 9,1-6)
Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
A - Questo mandato lo indico come uno dei primi doni dello Spirito Santo che Gesù riversa sugli Apostoli, essi si trovano ancora in uno stato di meraviglia, che indica oltre la bellezza di quanto vivono, anche l'incapacità di comprendere la forte esperienza che stavano vivendo accanto a Dio.
Ho già scritto molte volte che i Dodici meritano molta comprensione, l'incontro con Gesù li ha stravolti e solo la Grazia di Dio permette una docilità che si interroga di contino e tra loro le domande sono più dei loro respiri. Capiscono e poi dimenticano, vedono e non memorizzano, si convincono degli insegnamenti di Gesù e alla prima occasione cadono nel dubbio.
Il dubbio, l'Apostolo Tommaso se lo porterà fino a dopo la Risurrezione del Signore, un altro, Giuda si impicca e tutti scappano quando le guardie trovano Gesù nel Getsemani. Tranne alcuni, voglio evidenziare il grande amore umano che portavano a Gesù, perché non potevano non amarlo e adorarlo.
Ricordo la risposta data dalle guardie tornate senza Gesù mentre avevano ricevuto l'ordine di arrestarlo: «Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: "Perché non Lo avete condotto?". Risposero le guardie: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'Uomo!". Ma i farisei replicarono loro: "Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?"» (Gv 7,45-47).
L'amore umano degli Apostoli nei confronti del Maestro è accertato dalla loro docilità, anche Giuda è affascinato da Gesù, ma non è vigilante e poi si lascerà imbrogliare da satana. L'amore umano non è solo quello passionale, rivolto soprattutto ai familiari e ai parenti, c'è l'amore umano che si forma apprezzando le qualità di una persona, qualità morali elevate accompagnate da un linguaggio equilibrato, coerente e spirituale.
Gli Apostoli portano un grande amore umano verso Gesù, ma deve elevarsi al di sopra della passionalità e sarà la Pentecoste a trasformarli e trasfigurarli anche per la loro mansuetudine nel rimanere nel Cenacolo insieme alla Madre.
Ella ha avuto il compito di formarli spiritualmente come formò Gesù fisicamente. In tutte e due le circostanze la Madonna si rese disponibile come Regina dell'Universo, per tutti i Doni ricevuti dalla Santissima Trinità.
Il passaggio dall'amore umano a quello spirituale è stato graduale negli Apostoli, questo avviene in tutti i credenti e non bisogna mai mettere premura a chi cammina lento o ha tempi lunghi e non arrivano presto a conoscere le meraviglie di Dio.
I Sacerdoti devono rispettare i tempi della crescita di ogni credente, non è mai utile caricarli di pesi eccessivi, invece è indifferenza disinteressarsi della crescita spirituale di tutti i parrocchiani o delle anime che si seguono.
Cosa può fare di meglio un Sacerdote se non donare la sua vita, il suo tempo, i suoi interessi per la causa del Vangelo?
Il migliore consiglio da dare alle persone che iniziano il cammino di Fede, è la conoscenza dell'Uomo Gesù. Dalle sue parole e dai suoi miracoli si arriva a comprendere che è Dio, non può non essere Dio.
Il Vangelo rimane la migliore lettura della nostra vita, è la guida per non sbagliare direzione e osservandolo ci permette di ricevere moltissime Grazie e anche grandi miracoli. D'altronde come si arriva al discernimento? Forse solo con le preghiere, magari ripetute meccanicamente? No! Sono le opere che illuminano la Fede, opere che ci vengono facilitate dallo Spirito di Dio se Lo adoriamo e chiediamo aiuti in ogni circostanza della nostra vita.
Non iniziate mai nulla senza prima avere pregato! Se l'opera da svolgere o un impegno o un incontro è difficile, pregate di più. Pregate più dell'esigenza richiesta da quanto dovrete fare. Pregate perché Gesù ci dà il senso della vita e l'equilibrio insostituibile, ci illumina e ci permette di vedere la realtà con i suoi occhi, con il suo Spirito.
Prendete la Corona del Santo Rosario e ripetete quell'Ave Maria che fa tremare l'inferno e che continua a terrorizzare tutti i diavoli.
Soprattutto dinanzi alle moltissime apparizioni siate prudenti, sono poche quelle autentiche e ci sono valutazioni da fare prima di aderire a qualche pellegrinaggio. Non correte dove magari vi chiama satana, pregate molto e chiedete a Gesù Eucaristia davanti al Tabernacolo di farvi comprendere la verità. Ma non andate lì con la risposta già confezionata, spogliatevi delle opinioni infondate e schiacciate l'immaginazione che falsa tutto. Chiedete a Gesù Eucaristia di illuminarvi e di guidarvi verso la sua Verità, per compiere le scelte che vuole Lui e non l'uomo. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Lc 9,7-9)
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
B - La domanda che si pone Erode si tramanda per generazioni, è come il vento che cambia direzione e attività ma sempre vento rimane. "Chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?". Erode assurge a grande stratega o all'illusione di essere una divinità, come in realtà pensavano di essere i sovrani e trema al pensare alla presenza di Gesù che predica una dottrina fondata sull'Amore. La domanda che si pone Erode contiene timore e arroganza, non ha ancora dimenticato l'orribile crudeltà della tragica morte di Giovanni Battista e teme che possa essere arrivato uno simile al Precursore oppure ancora più potente.
La sua irrequieta riflessione parte da questo assunto: "Giovanni, l’ho fatto decapitare io…". Solo di questo è sicuro, il resto per lui è oscurità, vive nelle tenebre come molti in questo mondo e non riescono a capire di trovarsi in una situazione drammatica.
Erode ha compiuto almeno questo grave delitto come mandante e non trova pace, non tanto per l'azione (erano sanguinari), ma per la persona che aveva fatto uccidere. È sconvolto e non sa cosa fare, non trova una risposta al grande dubbio, perché se veramente il Precursore è stato ucciso, cosa sta succedendo nel suo regno? Chi è l'Uomo che compie miracoli straordinari?
La sua testa è tormentata e non ha una risposta, lo stesso avviene a tanti che vivono oggi nell'incertezza per l'incapacità di prendere le giuste decisioni, soprattutto riguardo il lavoro e lo stile di vita. Sono convinti di fare tutto bene e agiscono senza fare un serio discernimento.
"Giovanni, l’ho fatto decapitare io…". Lo stesso possono dire i terroristi nel Medio Oriente che vanno alla ricerca dei cristiani per sgozzarli, crocifiggerli, massacrarli. Distruggono le chiese cristiane e tutti tacciono! Questi terroristi hanno maggiore responsabilità di Erode, perché se questi agiva nell'ignoranza verso Gesù Cristo, gli islamici sanno molto bene di condurre una guerra santa contro il Cristianesimo. Gesù ha compiuto miracoli impossibili e si è affermato come Dio, tutti gli altri pseudo profeti cosa hanno compiuto di miracoloso? Nulla! Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Lc 9,51-56)
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
C - Come faccio periodicamente, oggi vi rilascio una meditazione personale seguendo gli schemi che ho già pubblicato in varie Catechesi. Tra le numerose tematiche che trovo in un passo così breve, mi colpisce in questo momento la cattiva accoglienza di Gesù da parte dei samaritani. Tutto sommato poteva anche starci, c'erano contrasti da ambo le parti.
Vi invito a riflettere spesso almeno fino alla prossima Catechesi su queste parole: "Ma essi non vollero riceverlo".
Quelli di Samaria e quelli di Gerusalemme, quindi della Giudea, si disprezzavano con compiacimento, entrambi provavano un odio profondo e la certezza di essere dalla parte della verità. La storia si ripete ciclicamente, ed è vero perché sempre si ripetono le dispute nel popolo di Dio. A quel tempo il popolo era Israele, oggi è il Cristianesimo.
Gesù che viene rifiutato mi impressiona pensando alla sua bontà e la sua sofferenza è indicibile. La prova morale è la più dolorosa.
Il mio pensiero si dirige sulla salvezza non accolta dai samaritani, anche se hanno attenuanti forse sufficienti per ottenere il perdono da Dio. Essi rifiutano la tradizione ebraica e concentrano la loro credenza sulla Torah almeno fino a prima dell'esilio a Babilonia. È una religione abramitica strettamente correlata all'Ebraismo, in loro non c'è l'accoglienza dei Profeti e di tutti i libri dopo il Deuteronomio.
La presenza di Gesù nel loro territorio viene considerata come una violazione e "non vollero riceverlo". Il testo precisa come motivazione "perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme", conoscono dove si reca e non condividono la sua scelta. Non accettano perché determinano la loro volontà e non pregano per capire.
Dovevano pregare quel Dio che voleva entrare nel loro villaggio, ma Gesù voleva soprattutto entrare nei loro cuori.
È sempre l'uomo a decidere la sua sorte, il destino è nelle mani di ognuno di noi e le scelte vitali decidono il nostro futuro.
Non sempre le scelte dei cristiani si compiono nella preghiera e dopo avere pregato umilmente Gesù, così può avvenire di non accogliere Lui quando bussa alla porta e non ci accorgiamo che ci sta chiedendo qualcosa, sempre favorevole alla nostra vita spirituale e mai contraria al nostro vero bene e alla felicità eterna che ci vuole donare.
Notiamo in questo passo del Vangelo che Gesù "prende la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme". Non è arrivato ancora il tempo della sua Passione, ma è sempre tempo di annunciare soprattutto a Gerusalemme che Dio è in mezzo a loro, si è realizzata la profezia di Isaia sul Servo sofferente, è venuto il Messia ed essi si sono rivoltati contro il Figlio mandato dal Padre nella sua Vigna.
Il Figlio ha trovato molti vignaioli disonesti e passerà la Vigna ad un altro popolo!
C'è da rilevare che prima della decisione di prendere la ferma decisione di recarsi a Gerusalemme e prima della Trasfigurazione (Lc 9,28-36), Gesù annuncia due volte la sua Passione e Morte:
"Il Figlio dell'Uomo deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno" (Lc 9,22).
"Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'Uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini" (Lc 9,43b-44).
La premura di Gesù è l'annuncio da portare a Gerusalemme per diffonderlo in tutto il mondo, la sua ansia apostolica è inesauribile e la trasmette ai cristiani che si avvicinano a Lui e cominciano a praticare con impegno la sua Parola per vincere, finalmente, vizi e tentazioni. È impossibile vincere da soli i violenti attacchi che arrivano dai diavoli e dalla carne, si rimane sempre schiacciati per la poca capacità di resistenza. Da soli non si vince mai, non possiamo contare sulle nostre forze per superare ostacoli insormontabili.
Abbiamo assoluto bisogno del Signore, dalla mattina quando ci fermiamo in preghiera e Lo ringraziamo per il nuovo giorno e gli diciamo cosa faremo nella giornata per avere la sua assistenza, mettendo ogni opera e qualsiasi atto nel suo Cuore; fino alla sera quando riflettiamo sulla giornata trascorsa insieme a Gesù e valutiamo le buone e le cattive opere.
Per queste cattive opere bisogna dolersi con sincerità e proporsi la pratica della virtù opposta. Se il peccato è grave si ricorre alla Confessione.
Gesù è venuto per salvare l'umanità, lo mostra quando rimprovera i due fratelli che volevano punire i samaritani, che Lo avevano rifiutato.
Quanti oggi nella Chiesa rifiutano Gesù e si volgono dall'altra parte? Tantissimi purtroppo!
Lui non manda fuoco dal Cielo per bruciarli, Lui è Amore e aspetta fin quando è tempo il loro ritorno, poi chiude la porta e le vergini stolte busseranno inutilmente o quelli che diranno di avere cantato, ballato, suonato per Lui, sentiranno quelle tremende parole di rifiuto: "Non vi conosco. (…) Non so di dove siete".
Gesù dona ai peccatori ancora quelle possibilità per ravvedersi e ritornare alla vera Vita. Devono mettere al centro la Parola di Dio, riscoprire il Vangelo così come la Tradizione ce lo ha trasmesso in questi duemila anni.
Chiediamo ogni giorno alla Madonna nel Santo Rosario di cambiare i nostri cuori e quelli dei cristiani che non amano più Gesù. Buona preghiera a tutti.