Aquestoce

04/07/2022

Catechesi N. 424

A - Gesù dopo averci spiegato che molti nel mondo "dicono e non fanno", a cominciare dai cristiani che trascurano il Vangelo. Oggi Gesù ammonisce le guide cieche. È un paradosso sostenere la cecità di una guida, infatti è guida se vede bene, se è in grado di condurre sulla via sicura e migliore quelli che non vedono. 
B - Questo episodio ha suscitato nei lettori attenti, una particolare curiosità per due ragioni: la prima viene dalla bassissima considerazione che Natanaele poi diventato Bartolomeo, aveva nei confronti di Nazaret: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?”. Non era una sua opinione, ma il sentire comune che disprezzava la cittadina.
C - L’accusa di Gesù agli ipocriti del suo tempo che esibivano grande spiritualità e poi tramavano contro Lui e quanti osservavano la Legge, è molto forte. Si può dire che raggiunge uno dei punti più alti della condanna di Gesù a scribi e farisei.
 
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Sabato 9 e Domenica 10 Luglio saremo a Toro in Provincia di Campobasso nella Chiesa Santa Maria di Loreto per le Preghiere di Guarigione
 
Domenica 24 Luglio ore 16 Santa Messa di Guarigione in Associazione
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 Aquesto
 
+ VANGELO (Mt 23,13-22)
Guai a voi, guide cieche.
 
A - Gesù dopo averci spiegato che molti nel mondo "dicono e non fanno", a cominciare dai cristiani che trascurano il Vangelo. Oggi Gesù ammonisce le guide cieche. È un paradosso sostenere la cecità di una guida, infatti è guida se vede bene, se è in grado di condurre sulla via sicura e migliore quelli che non vedono. 
Nell'aspetto spirituale la guida può essere cieca perché gli occhi fisici non sono necessari, lo stesso riesce a indicare le vie dello spirito secondo il Vangelo, per evitare i pericoli e seguire il serio cammino di santificazione. 
Gesù parla di guide cieche, il riferimento diretto riguardava i dottori e i sacerdoti del Tempio, che si vantavano anche del nulla che avevano. 
Oggi voglio cambiare direzione e visualizzare quelli che sono realmente le guide della società, intendo la gente dello spettacolo, dello sport e politici. Sono guide di uno stile di vita, guarda caso… perfettamente uniforme e, sempre guarda caso… con stili di vita sempre più opposti al Vangelo Storico.
Il vuoto interiore è così ingombrante da non lasciare spazio a nessuna cosa buona…
Questi personaggi italiani si sono fermati alle perversioni, trasformando il dramma del virus che porta alla morte e distrugge psichicamente tante persone perché non sono    curate. 
Questi sono le guide per decine di milioni di italiani, i modelli in cui si specchiano e che considerano le divinità dell'olimpo immorale, ma deformato dalle più indecenti volgarità. Sono personaggi inadeguati al ruolo che hanno assunto, forse capaci sui campi di calcio o nel cantare con una voce splendida. Per il resto c'è il vuoto, non possono dare nulla di buono a questa nostra generazione. 
Gli idolatrici sono felici nel vedere giocare i loro idoli e i fan saltano di gioia ascoltando una canzone che piace, ma rimangono sempre vuoti interiormente e senza valori morali. Il più presentabile di loro commette pubblicamente scandali che distruggono la vita a chissà quanti milioni di seguaci. 
Il migliore di questi personaggi è colpito dalla lebbra dei vizi, quindi come saranno messi tutti gli altri? 
Non ci pensate che sono guide cieche che portano diretti all'inferno? 
Dovete semmai avere la forza che arriva dalla preghiera, di vedere le partite di calcio e ascoltare canzoni senza identificarvi in nessun modo a questi personaggi danneggiati dagli scandali e sfigurati nell'anima. 
Molti hanno detto che determinate canzoni le hanno risollevate o hanno arrecato momenti piacevoli. Parlo di canzoni pagane ovviamente, le quali incitano all'amore libero e ad altri comportamenti non in linea con la nostra Fede. 
È un bene ascoltare queste canzoni oppure si corre il rischio di compiere inconsciamente ciò che le parole esprimono? Ognuno risponde a Dio e alla sua coscienza, deve trovare la capacità di resistere agli inviti immorali che le canzoni contengono.
Ci sono innumerevoli canti sacri degli ultimi decenni che utilizzano una musica più moderna, almeno questi canti contengono parole del Vangelo ed invitano ad amare Dio. Ma chi dei giovani resiste alle canzoni dei personaggi televisivi? 
Verificate se il vostro cantante preferito, uomo o donna ovviamente, condiziona le vostre scelte di vita e frena il vostro cammino di Fede!
Il mondo ha bisogno di altre guide, ma rimane praticamente impossibile vedere nelle televisioni conduttori o vari artisti sinceramente impegnati nell'apostolato cristiano e sinceri modelli di vita spirituale. 
Il problema è che anche a livello inconscio ognuno cerca di identificarsi a qualcuno o a qualcosa, e senza i modelli cristiani, si arriverà ad una società dedita esclusivamente alla materialità, ai istinti perversi, ad agire sempre con egoismo e orgoglio. Che società sarà?
Pregate per la conversione delle guide cieche di questa società. 
Seguite il calcio senza adorarlo e ascoltate le canzoni senza divinizzarle e chiedete a Gesù di convertire questi personaggi, di renderli buoni cristiani. Conversioni difficili per la volontarietà nella depravazione e il rifiuto di Dio, loro distruggono momento dopo momento la loro dignità di esseri umani. 
Noi preghiamo ogni giorno per loro, infatti pregare per noi non è un peso, ma una grande gioia.
 
Araggidue
 
+ VANGELO (Gv 1,45-51) 
Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.
 
B - Questo episodio ha suscitato nei lettori attenti, una particolare curiosità per due ragioni: la prima viene dalla bassissima considerazione che Natanaele poi diventato Bartolomeo, aveva nei confronti di Nazaret: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?”. Non era una sua opinione, ma il sentire comune che disprezzava la cittadina.
Si trattava di un pregiudizio come se ne formano tanti, lì non erano tutti delinquenti e non erano contro la Legge di Dio, sappiamo che quando esiste una rivalità tra paesi confinanti, si può trasmettere una maliziosa diffamazione con molta facilità, anche intenzionalmente. 
Il fenomeno si può intendere come campanilismo e ci sono due versioni che interpretano questo termine. Per campanilismo si intende l’attaccamento alla propria città, ai suoi usi e alle sue tradizioni. E questa spiegazione non fa una piega. Mentre la difesa di tali valori può talvolta determinare uno spirito di rivalità anche molto acceso con i centri vicini. 
Il campanilismo viene soprattutto interpretato in senso positivo, come sinonimo di “difesa delle tradizioni”, ma sfuggono molto spesso comportamenti che arrivano anche all’odio e all’invidia, anche senza concrete motivazioni. Nasce una sorta di rivalità con i paesi vicini, anche senza esserci contrasti.
Contro Nazaret circolavano voci negative e allo stesso tempo infondate, e Gesù ebbe parecchie difficoltà quando i suoi nemici ricordavano la sua provenienza. Il giudizio è stato uno degli ostacoli più dolorosi per Lui, si è scontrato con pregiudizi inesistenti, non avevano alcuna accusa onesta da muovere a Lui e ai pochi cittadini di Nazaret.
Era stata la considerazione di Nazaret da parte di alcuni a inquadrarla con riferimenti squalificanti. Gesù non apparteneva a una classe sociale squalificante, mentre era stata colpita la cittadina di Nazaret di una considerazione scadente. Ecco il giudizio spontaneo di Natanaele: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?”. 
Proprio lui, poi chiamato Bartolomeo da Gesù, ebbe la Grazia di incontrarlo dopo che Filippo lo avvisò dell’incontro con il Messia. “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?”. Lo ripeto ancora perché anche nella mente dell’uomo di oggi si giudica avventatamente e ci si ferma spesso alle valutazioni esteriori degli altri. 
Natanaele ha ripetuto quanto era di dominio pubblico, il cristiano non deve mai offendere solo per avere sentito qualcosa.
Il dato che ci fornisce il Vangelo indica una severa prevenzione di Natanaele nei confronti di Gesù, non aveva alcuna voglia di accettare l’invito di Filippo, ma mosso dalle preghiere, si avviò verso il luogo dove si trovava il Signore. Qui vediamo che l’apostolato di accompagnare i non credenti o i lontani da Gesù, alla preghiera e alla comprensione del Vangelo, è molto importante.
Natanaele non credeva nella possibilità che un nazareno fosse il Messia, escludeva tutto il bene possibile. Questo è il pregiudizio facile che campeggia nella società di oggi, si giudica con facilità e si emettono le proprie opinioni come se si trattassero di dogmi Divini. 
Se le opinioni sono di continuo corrette si può parlare di intervento di Dio, ma se fuoriescono da una mente ottenebrata, sono sciocchezze. Milioni di persone parlano e parlano per indovinare e pronunciano cento opinioni diverse per indovinarne almeno una. 
Le opinioni senza fondamento purtroppo le troviamo anche all’interno della Chiesa stessa sulle cose di Dio!
Quindi, quando Natanaele incontra Gesù ed era prevenuto in senso, appunto, negativo, tutto poteva aspettarsi di sentire tranne una rivelazione che riguardava proprio lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Era un complimento che Gesù poteva anche aver saputo da Filippo, ma già questa frase stordì Natanaele e mise immediatamente in discussione tutti i suoi pregiudizi.
Quando noi incontriamo veramente Gesù, tutto si rinnova nella mente e in tutta la persona. La persona pensa diversamente da prima e in modo migliore, più spirituale. Diventa più onesta e perde la maliziosità di cui si nutriva. Il cuore scopre sentimenti sinceri e ama con vera autenticità tutti. 
Non ragiona più per danneggiare gli altri, diventa onesta, sincera, umile, buona, coerente, leale, autentica.
All’affermazione impensabile di Gesù, Natanaèle comprese che Gesù pur essendo di Nazaret… era un grande. L’apparenza ingannava.
La sua domanda svela che ha creduto in Gesù: “Come mi conosci?”. È curioso, ma già credente in Gesù, quando poi ascoltò un’altra rivelazione del Signore, rimase senza parole: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”.
Una risposta apparentemente semplice, invece è lo svelamento della preghiera intima di Natanaele e che solo Dio poteva conoscere.
Per questo Natanaèle riconobbe immediatamente Gesù come Dio: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele!”. 
Adesso chiediamoci cosa pensa Gesù di noi e se ci trova corretti. Siamo pronti spiritualmente per ricevere i complimenti dati a Natanaele? Buona preghiera a tutti.
 
Araggicrocie
 
+ VANGELO (Mt 23,27-32)
Siete figli di chi uccise i profeti.
 
C - L’accusa di Gesù agli ipocriti del suo tempo che esibivano grande spiritualità e poi tramavano contro Lui e quanti osservavano la Legge, è molto forte. Si può dire che raggiunge uno dei punti più alti della condanna di Gesù a scribi e farisei.
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume”. Sono parole rivelatrici dell’ipocrita spiritualità di quanti Lo perseguitavano, essi che erano sempre pronti ad accusarlo, nonostante i grandi miracoli compiuti e mai disponibili a esaminarsi per cercare di capire il vuoto interiore che li affliggeva.
Oggi nella Chiesa in certi ambiti è assente questo coraggio, forse perché è anche assente lo Spirito che animava Gesù.
La Chiesa ha il dovere di richiamare il popolo alla fedeltà a Dio e di conseguenza alla centralità dei valori morali, ma nel mondo non ci sono solamente i cristiani, inoltre non tutti i cristiani sono ancora disponibili ad ascoltare omelie ed insegnamenti, soprattutto quando notano contraddizioni.
Il rischio che si corre quando si parla del bene comune e del ruolo della politica, è quello di lasciare intendere un interesse personale verso la politica e questo disorienta i cattolici, schierati dall’una o dall’altra parte. 
Il messaggio che deve dare la Chiesa nelle omelie, riguarda la salvezza delle anime e deve indicare i modi per raggiungerla.
La Chiesa è chiamata ad occuparsi e ad interessarsi dell’intera persona che segue le sue direttive, per questo, la dottrina sociale indica il complesso di principi, insegnamenti e direttive della Chiesa Cattolica intesi a risolvere, secondo lo spirito del Vangelo, i problemi socio-politico-economici.
Dove sta però il limite tra l’interesse del bene comune e l’interesse personale? Ogni Sacerdote deve esaminare la propria coscienza.
Dobbiamo come sempre guardare a Gesù e, soprattutto, i Sacerdoti devono praticare con impegno la rinuncia a tutto ciò che non appartiene al Vangelo. Non potrà mai esistere un vero amore verso Gesù se prima non si vincono le proprie opinioni, inclinazioni, interessi umani verso la politica o altro.
Qualche anno fa mi è piaciuto l’intervento di un Padre dell’Ordine dei Domenicani, durante il meeting di Cl a Rimini, sulla teoria gender. Ha parlato senza cercare applausi e sapeva bene che invece avrebbe ricevuto critiche e forse anche diffamazioni. Il suo intervento coraggioso e non ipocrita come gli scribi e i farisei, ha avuto questa introduzione: 
“Le coppie omosessuali sono più esposte a malattie e a suicidi di quelle eterosessuali”. 
È un’affermazione che spiazza i modernisti libertini cristiani, che spiega finalmente una delle ragioni dell’importanza del matrimonio tra uomo e donna. Ovviamente Padre Giorgio Carbone, ha spiegato con quale criterio si è esposto in una circostanza che ha addosso tutta la stampa.
Lo ha detto, appunto, in un incontro molto seguito dai mass-media, ma pochi hanno riportato la notizia. Come mai? Al contrario ci sono state immediate reazioni e polemiche. Il Religioso non ha parlato seguendo solo l’insegnamento morale, ha citato essenzialmente uno studio danese sulle coppie omosessuali. 
“30 anni di osservazione su sei milioni e mezzo di persone ha mostrato che le coppie eterosessuali sono esposte a minori rischi cardiovascolari, respiratori, suicidio, tentato suicidio e Aids, infinitamente minori delle coppie dello stesso sesso conviventi o sposate nel Regno della Danimarca. Questo è un dato di realtà. Bisogna conoscere questi dati che abitualmente sono taciuti dai mass media”. 
E poi ha detto ancora: “Quelli tra omosessuali non sono veri matrimoni perché manca la relazione sessuale a fini riproduttivi: equivale a mettere un dito in un orecchio”.
Nessuno potrà accusare Padre Giorgio Carbone di essere un sepolcro imbiancato, di bianco ha l’abito religioso e spero l’anima, ma non è stato assolutamente l’ipocrita di turno che per un attimo di gloria e la goduria del rumori degli applausi, calpesta ed ignora la dottrina morale della Chiesa.
Merita una grande ammirazione Padre Giorgio Carbone, non solo per il coraggio o l’intervento in questa circostanza, soprattutto per la sua fedeltà alla Parola di Dio. Se tutti i predicatori mettessero da parte gli interessi umani e la compiacenza da offrire ai potenti di turno, il popolo cristiano sarebbe maggiormente formato nello spirito e molta santità si aggirerebbe nelle nostre Chiese. Buona preghiera a tutti.
 
Aragggiblu
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