18/06/2022
Catechesi N. 422
A - Poche parole per rivelare una grande verità: non si può seguire Gesù se prima non si muore al proprio egoismo, alle proprie passioni al proprio io.
La persona egoista è uno che ama troppo se stesso e considera la sua vita e le sue cose come il centro dell’universo.
B - La correzione fraterna è la manifestazione dell'amore sincero verso un'altra persona. Nella correzione amorevole si comprende l'interesse verso gli altri, principalmente l'interesse spirituale e il bene delle loro anime.
Ci sono diversi modi per correggere gli altri, ci sono anche i momenti favorevoli per farlo, non sempre si deve intervenire subito per l'incapacità degli altri, di accogliere la correzione.
C - Una parabola semplice e molto efficace, descrive le vicissitudini degli uomini comuni alle prese con i debiti da restituire. La parabola ci mostra un servo malvagio e privo di scrupoli.
Ciò che sorprende è che il servo cattivo aveva un debito spropositato con il padrone, e dopo accurate suppliche di pentimento riuscì a farsi perdonare l’immenso debito.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Sabato 25 e Domenica 26 Giugno saremo a Tottea in Provincia di Teramo nella Parrocchia San Michele Arcangelo per le Preghiere di Guarigione
Dal 1° al 4 Luglio pellegrinaggio a Lourdes in Francia
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+ VANGELO (Gv 12,24-26)
Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.
A - Poche parole per rivelare una grande verità: non si può seguire Gesù se prima non si muore al proprio egoismo, alle proprie passioni al proprio io.
La persona egoista è uno che ama troppo se stesso e considera la sua vita e le sue cose come il centro dell’universo.
Si illude di aver compreso tutto della vita e considera le sue idee come verità assoluta. Non si ferma mai a riflettere sul fatto che non tutti i pensieri che vengono in mente sono veritieri, infatti possono essere ispirati dal demonio che è spirito di menzogna; non riflette mai sul fatto di essere un nulla di fronte all’Onnipotenza di Dio il quale è il solo che scruta e conosce ogni cosa. L’egoismo è una brutta malattia spirituale e chi ne soffre compie ogni azione per avere vantaggi e profitto; tutto fa esclusivamente per il proprio interesse, senza tener conto delle esigenze degli altri, proprio perché si preoccupa solo di se stesso. L’egoista non ama né cerca Gesù, si considera autosufficiente e non ritiene necessario ricorrere a Dio, e così facendo si priva dei Suoi aiuti.
La società di oggi vive all’insegna dell’egoismo, tutti vogliono primeggiare e dominare sugli altri, sfruttandoli e calpestandoli senza pietà pur di salire un gradino più in alto. Gesù oggi ci chiede invece di morire a noi stessi, di fare le nostre scelte non secondo il proprio io, ma secondo Dio, seguendo cioè la Legge Evangelica che è una Legge incentrata tutta sull’Amore. Senza questo cambiamento di mentalità, senza far morire il proprio istinto e tutte le sue tendenze peccaminose l’uomo non conoscerà mai le esigenze segrete e profonde della sua anima e si illuderà di trovare la felicità tuffandosi nei piaceri del mondo.
Molti vivono senza Dio e contano esclusivamente sulle loro qualità, si fidano ciecamente delle loro idee; si costruiscono la loro isola felice e credono di essere così pienamente appagati, ma appena giunge la tempesta impetuosa delle tribolazioni crollano all’istante e senza la Fede rimane solo un vuoto incolmabile e desolante. La ricetta per guarire è una sola e ce la offre il Signore: morire a se stessi. Occorre però volerlo e decidersi seriamente per Dio.
Il lavoro che bisogna fare per vincere l’egoismo è la riflessione giornaliera sulle azioni che si compiono, sui pensieri che si elaborano, sulle parole che si dicono. Il lavoro personale e interiore è indispensabile per conoscersi e vincere l’egoismo, apprezzando tutte le persone che si incontrano e agendo sempre con umile altruismo.
Quando i pensieri vi spingono all’egoismo, chiedete aiuto al Signore e alla sua Santissima Madre recitando tre Ave Maria in onore della Santissima Trinità e rivolgetevi al Cuore di Gesù, supplicando di conformare il vostro cuore al Suo. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 18,15-20)
Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello.
B - La correzione fraterna è la manifestazione dell'amore sincero verso un'altra persona. Nella correzione amorevole si comprende l'interesse verso gli altri, principalmente l'interesse spirituale e il bene delle loro anime.
Ci sono diversi modi per correggere gli altri, ci sono anche i momenti favorevoli per farlo, non sempre si deve intervenire subito per l'incapacità degli altri, di accogliere la correzione.
Bisogna sempre trovare le occasioni opportune o crearle dopo avere pregato, soprattutto il Santo Rosario.
Vediamo cosa avviene nella famiglia a tale riguardo. Questa generazione ha quasi del tutto dimenticato la vigilanza sui figli e i rimproveri salutari. Lasciare i figli crescere secondo i loro piaceri e le loro scelte spesso irrazionali è un grandissimo errore. Essi infatti non sono ancora in grado di discernere il bene dal male e cercano sempre di seguire tutti i pensieri che arrivano alla mente.
Qual è la provenienza di tali pensieri???
Lasciare ai figli giovani la facoltà delle scelte importanti o la frequenza di amici poco raccomandabili o uno stile di vita senza valori, è una gravissima responsabilità dei genitori. Anche se i genitori cristiani non vogliono assolutamente danneggiare i figli, nei fatti questo avviene per il loro disinteresse delle scelte discutibili di quasi tutti i giovani di oggi e la loro impassibilità quando questi commettono peccati mortali e amano vivere immersi nei vizi.
Cari genitori, fermatevi e riflettete sullo stile di vita dei vostri figli, sulla loro inclinazione a vivere senza freni inibitori, sulla ricerca continua di ogni genere di trasgressione.
Leggo che ci sono personaggi italiani dello spettacolo e dello sport che si pongono come modelli da seguire e di fatto diventano gli idoli di tantissimi giovani. Questi personaggi non credono in Dio, e sono veramente scandalosi nei comportamenti, nei gesti e nelle parole: sono un’incitazione continua al peccato!!!
Essi si nutrono di immoralità, di volgarità, di perversione e di prepotenza.
Sono i cattivi maestri di questa società e i giovani senza Fede sono soggiogati completamente da questi personaggi.
Ricordiamoci sempre che Gesù ha usato parole tremende verso coloro che danno scandalo: “Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in Me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt 18,6).
I genitori dove sono, cosa fanno per salvare i figli dalla completa perdizione?
Sono pochi i genitori che dedicano tempo e cuore ai figli, molti invece quelli che soddisfano ogni loro capriccio e li condannano, fin da ora, a diventare in futuro esperti nell'arrampicamento sociale con un unico obiettivo, quello di arricchirsi a qualunque costo e con qualsiasi mezzo, anche illecito, pur di guadagnare sempre di più.
I giovani e i bambini di oggi che vedono soddisfatti i loro capricci, pretenderanno ogni giorno di più, allora bisogna fin da subito saper spiegare cosa giova e cosa non giova alla loro crescita sana.
Devono capire che non tutto ciò che piace è lecito, non tutto ciò che si pensa è buono, non tutto ciò che si desidera si può ottenere.
I genitori forti nello spirito sanno valutare correttamente le richieste dei figli e concedere ciò che è giusto per il loro bene. Ci vuole fortezza da parte dei genitori, ed è una virtù cardinale che bisogna chiedere al Signore. Occorre pregare molto per usare quella “dolce fermezza” indispensabile per la crescita sana ed equilibrata dei figli. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mt 29-35-36)
Non dovevi forse avere anche tu pietà del tuo compagno?.....
C - Una parabola semplice e molto efficace, descrive le vicissitudini degli uomini comuni alle prese con i debiti da restituire. La parabola ci mostra un servo malvagio e privo di scrupoli.
Ciò che sorprende è che il servo cattivo aveva un debito spropositato con il padrone, e dopo accurate suppliche di pentimento riuscì a farsi perdonare l’immenso debito. “Il padrone ebbe compassione di quel servo (cattivo), lo lasciò andare e gli condonò il debito”. Questo servo perfido che aveva ricevuto il condono di tutto il debito, non appena incontrò per strada un altro servo che gli doveva pochi soldi, «“lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”». Quell’uomo gettato a terra e maltrattato cercava di convincerlo, anzi lo pregava: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”.
Qui vediamo l’agire diabolico del primo servo: “Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito”. Forse leggendo questa parabola molti si saranno sentiti fremere di sdegno per quel servo malvagio che dopo aver ricevuto tanto si mostra spietato con un suo simile; ma se riflettiamo attentamente quel servo malvagio è l’immagine di molti di noi. Quante volte Dio ci perdona? Sempre, tutte le volte che con cuore contrito ci rivolgiamo al Lui per ottenere il suo perdono. Il perdono di Dio infatti è limitato. Quante volte noi siamo disposti a perdonare un nostro fratello??? Spesso proviamo rancore e risentimento per lunghissimo tempo e chiudiamo il nostro cuore a qualsiasi tentativo di riappacificazione. Questo atteggiamento è gravissimo per un cristiano. Consideriamo attentamente il finale di questa parabola; il padrone, quando venne a conoscenza dell’accaduto consegno il servo malvagio agli aguzzini finché non avesse saldato interamente il suo debito. E subito dopo Gesù aggiunse: “Così anche il Padre Celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore a vostro fratello”. Le pene da scontare in Purgatorio sono terribili e chi muore con l’odio nel cuore rischia anche l’inferno. Il perdono è dunque di fondamentale importanza. Nella bellissima preghiera del Padre Nostro insegnata da Gesù stesso, si sottolinea con forza questo concetto che richiama in un certo senso il racconto della parabola: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Impegniamoci seriamente ad avere il cielo della nostra anima sgombro dalla più piccola ombra di risentimento, chiedendo a Gesù la Grazia di saper perdonare sempre, anche perché il perdono fa bene anzitutto a noi stessi. Buona preghiera a tutti.