30/04/2022
Catechesi N. 415
A - La parabola della zizzania ci offre due spunti di riflessione molto importanti. Il primo ci fa comprendere che non è Dio il responsabile del male nel mondo. Egli infatti come è scritto nel brano del Vangelo, ha seminato il buon seme.
B - Quando il credente prega intensamente e con fervore, non si stanca e scopre una grande gioia interiore.
C - In questo brano del Vangelo Gesù ci racconta due parabole in cui si evidenzia con chiarezza la straordinaria grandezza del Regno dei Cieli, e l’importanza di possederlo:
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Domenica 1° Maggio festa dell'Associazione 13° anno. Apertura ore 9,30 ore 10,30 Messa dei Bambini, ore 12,30 Pranzo, ore 16 Santa Messa di Guarigione.
Si potrà parcheggiare alle scuole medie e se il tempo è bello ci saranno anche i giochi per Bambini.
Sabato 21 Maggio pellegrinaggio alla Piccola Lourdes a Forno di Coazze
Dal 1° al 4 Luglio pellegrinaggio a Lourdes in Francia
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+VANGELO (Mt 13,24-30)
Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.
A - La parabola della zizzania ci offre due spunti di riflessione molto importanti. Il primo ci fa comprendere che non è Dio il responsabile del male nel mondo. Egli infatti come è scritto nel brano del Vangelo, ha seminato il buon seme; è stato il suo nemico, il diavolo che subdolamente, mentre tutti dormivano ha gettato nel campo il seme cattivo della zizzania, un seme dannoso per il raccolto.
Tutti infatti fanno esperienza nella loro vita di quanto danno può fare la cattiveria delle persone; persone invidiose, gelose; persone che odiano, che calunniano, che creano discordia, divisione, problemi e impedimenti ecc…
La zizzania è dunque pericolosa in parrocchia, in famiglia, in Associazione, in un gruppo di preghiera, sul luogo di lavoro, ma noi non dobbiamo ricambiare con la stessa moneta; conosciamo infatti gli insegnamenti di Gesù che ci invitano ad amare e a perdonare, a fare del bene, pregando per la conversione dei nostri nemici. La zizzania però, come spiegherà subito dopo Gesù, è rappresentata anche da tutti gli operatori di iniquità, coloro che servono satana e che operano instancabilmente per compiere il male e da coloro che con il loro comportamento immorale scandalizzano la Fede dei semplici. Quanti scandali ci sono nel mondo e in ogni ambito della società!
È uno spettacolo veramente tristissimo e deplorevole!
Oggi voglio farvi meditare alcuni versetti della Scrittura. Si tratta della bellissima lettera di San Paolo ai Colossesi. Non deve essere una lettura veloce, anche una sola parola deve farci riflettere per suscitare propositi santi. Sono parole dense di significato, semplici, ma di una forza straordinaria e indicano chiaramente il cammino che deve percorrere un cristiano per essere un autentico seguace di Cristo:
«Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.
Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro che disobbediscono.
Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca. Non mentitevi gli uni gli altri.
Vi siete infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore. Qui non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.
Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.
Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!
La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre» (Col 3,1-17).
Dopo un’attenta e scrupolosa lettura e dopo aver meditato a lungo queste parole, poniamoci una domanda, cercando di rispondere con onestà e sincerità: “Noi siamo il buon grano, o la zizzania”?
Il secondo punto con cui concludo questa Catechesi è che Dio non vuole che si estirpi subito la zizzania. Se Dio è paziente, se Dio è misericordioso con il peccatore vuol dire che la sua Sapienza ha stabilito che sia giusto così. Non possiamo anticipare i tempi di Dio, solo Lui conosce il momento esatto per intervenire.
Dio non elimina subito la zizzania perché vuole dare al peccatore la possibilità di cambiare vita e di trasformarsi così in “buon grano”. Alla fine del mondo ci sarà poi la resa dei conti e ognuno riceverà secondo le sue opere. Dio manderà i suoi Angeli e raccoglierà la zizzania per bruciarla nel fuoco inestinguibile, mentre il buon grano verrà deposto nei granai eterni del Cielo. Preghiamo ogni giorno per la conversione dei peccatori e vigiliamo sempre su noi stessi perché il nemico delle anime non dorme mai!!! Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Gv 6,1-15)
Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
B - Quando il credente prega intensamente e con fervore, non si stanca e scopre una grande gioia interiore. Il dato sicuro per capire se si prega bene, è la pace interiore, quando essa è presente non c’è dubbio che nella preghiera si è stabilita una comunione con Gesù.
Bisogna fare attenzione quando si prega per capire se l’anima è unita al suo Signore, oppure se ha altri interessi che la distraggono continuamente rendendo la preghiera superficiale e inefficace. Il credente può anche considerare tali interessi più importanti di Dio e in questo caso non riuscirà mai a trovare la pace e a entrare in intimità con Lui. Dio deve occupare sempre il primo posto nel nostro cuore.
Il nostro vivo desiderio di conoscere il Signore ci permette infatti di entrare in una profonda comunione con Lui e di ricevere le sue infinite Grazie. Questo desiderio è presente in quella “grande folla” che segue Gesù. Migliaia di persone lontane da casa da diversi giorni, si dimenticano persino di mangiare per ascoltare i suoi insegnamenti.
Gesù prova compassione per tutta questa gente sfinita e affamata e subito provvede alle loro necessità realizzando lo splendido miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Quando tutti si sono saziati approfitta dell’occasione per dare una lezione pratica sul valore delle piccole cose e sull’importanza di evitare ogni spreco: «E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato».
Il discorso si può allargare anche sul piano spirituale. Gesù dona sempre con grande generosità, ma dobbiamo stare attenti a non sprecare le sue Grazie. Quel “pane che sovrabbonda” non deve andare perduto, il Bene ricevuto da Dio deve tradursi in altrettante opere di Bene per la sua Gloria e a favore dei fratelli. In questo passo del Vangelo Gesù mostra di fare attenzione anche alle piccole cose, anche a ciò che apparentemente non sembrerebbe importante, proprio come quel pane avanzato dopo la moltiplicazione. Gesù è meraviglioso anche per questo, perché pur essendo Dio e compiendo prodigi straordinari e grandiosi, è attento anche ai piccoli dettagli della vita quotidiana. Questo ci fa capire che nell’ottica di Dio occorre saper valorizzare tutto.
Per trent’anni della sua vita Gesù si è impegnato in attività apparentemente di poco conto: preparare la colla per assemblare i vari pezzi di legno, segare tronchi per costruire mobili … e anche quando si dedicava a questi lavori semplici, Egli stava riscattando l’umanità dal peccato.
Pensiamo ai monaci e alle monache che vivono in clausura, ai contemplativi che rifiutano i divertimenti mondani, essi, possono sembrare persone inutili, persone che sprecano il loro tempo; non fanno notizia, la vita che conducono è rigida austera tanto che molti non la comprendono o addirittura la deridono e la condannano.
I contemplativi hanno invece una potenza straordinaria che deriva dalla loro intima comunione con Dio e con la vicinanza alla Madonna. La loro preghiera dunque ottiene risultati sorprendenti.
La vita dei contemplativi è nascosta, essi sono come le radici di un albero, non si vedono, ma senza le radici l’albero non può vivere. Così è per il mondo, che senza le preghiere dei contemplativi finirebbe distrutto dagli attacchi micidiali dei diavoli.
Le cose che sembrano di poco conto acquistano un valore infinito se sono fatte per Amore di Gesù. Teniamo sempre presente questo principio e avremo così infinite possibilità di santificarci attraverso le piccole azioni della vita quotidiana. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Mt 13,31-35)
Il granello di senape diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami.
C - In questo brano del Vangelo Gesù ci racconta due parabole in cui si evidenzia con chiarezza la straordinaria grandezza del Regno dei Cieli, e l’importanza di possederlo:
«Il Regno dei Cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il Regno dei Cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Il Regno dei Cieli è il Paradiso, è la nostra vera Patria. Su questa terra infatti siamo solo di passaggio perché siamo stati creati per partecipare un giorno alla Felicità indicibile che Dio ha preparato per ciascuno di noi. I due personaggi della parabola, l’uomo e il mercante di perle, avevano capito lo straordinario valore di quel tesoro e di quella perla preziosa e per possederli vendettero tutto quanto avevano. Lo stesso dovremmo fare anche noi, ossia rinunciare a tutto per possedere il Paradiso; rinunciare al mondo, alle sue seduzioni, alle sue tentazioni passioni e a una vita di peccato. Tutto ciò è infatti “spazzatura” paragonata alla Bellezza del Cielo!
Purtroppo il dramma di tantissimi cristiani è quello di non comprendere che il Cielo vale più di qualsiasi altra cosa, vale infinitamente di più dei beni effimeri di questo mondo: non c’è paragone! Tanti si sono addirittura dimenticati che esiste il Cielo e vivono senza mai pensare a questa formidabile Realtà che ci attende, rischiando così di perdere per sempre l’unico vero Bene per cui vale la pena di vivere, di soffrire e di lottare! Colui che invece vuole possedere Dio e il suo Regno è disposto a seguire i Comandamenti e il Vangelo e accetta di rinunciare a tutti piaceri del mondo. Felici quelle anime che hanno compreso la bellezza della vita spirituale, coloro che disprezzano tutte le infinite seduzioni di satana e pur vivendo nel mondo hanno il cuore rivolto continuamente ai beni eterni, coloro che anche tra le difficoltà inevitabili della vita godono di una pace e di una gioia profonda sconosciuta ai mondani, una pace e una gioia che supera di gran lunga tutti i piaceri della terra. Queste anime, già da quaggiù godono un anticipo di Paradiso! È un esperienza straordinaria, la stessa esperienza che hanno fatto i Santi e che auguro anche a tutti voi. Buona preghiera a tutti.
Il libro si può ordinare direttamente da Editrice Ancilla telefonando al numero è 337502951