26/03/2022
Catechesi N. 410
A - Gesù avvisa i suoi Apostoli che l’evangelizzazione comporta molti rischi e fatiche perché spesso l’annuncio del Vangelo incontra l’odio del mondo. Gli insegnamenti di Gesù infatti sono in antitesi con la mentalità mondana, una mentalità corrotta, peccaminosa, che non accetta i Comandamenti di Dio e la sua Legge.
B - Questo brano del Vangelo si apre con l’affermazione di Gesù riguardo alla fine del mondo. Egli dice chiaramente che la data in cui avverrà è conosciuta solo da Dio Padre. Tutti coloro che pretendono di sapere il giorno, il mese e l’anno in cui il mondo avrà fine e che continuano a fare previsioni su tale evento, falliscono puntualmente.
C - La diffusione del Vangelo è stata possibile grazie alla generosità di uomini e donne che hanno scelto di rinunciare alle infinite seduzioni del mondo per seguire il Signore. Le più belle conquiste dell’Apostolato si sono sempre realizzate grazie anche all’opera di grandi missionari che lasciando la loro terra d’origine si sono recati in paesi lontani per portare l’annuncio della Salvezza.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Sabato 2 Aprile ore 16 Messa di Guarigione con don Marcello Stanzione
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+ VANGELO (Mt 10,16-23)
“Vi mando come pecore in mezzo ai lupi”..
A - Gesù avvisa i suoi Apostoli che l’evangelizzazione comporta molti rischi e fatiche perché spesso l’annuncio del Vangelo incontra l’odio del mondo. Gli insegnamenti di Gesù infatti sono in antitesi con la mentalità mondana, una mentalità corrotta, peccaminosa, che non accetta i Comandamenti di Dio e la sua Legge; non accetta la strada del rinnegamento per combattere i vizi e le passioni: il mondo vuole vivere nei vizi perché ama i vizi! Gesù dirà un giorno che il mondo giace tutto sotto il potere del maligno e il maligno è un essere tenebroso, nel quale si annida tutto ciò che è in opposizione a Dio: odio, menzogna, falsità, malizia, ipocrisia, astuzia e perversione. Ecco il perché dell’affermazione che Gesù rivolge ai suoi Apostoli: “Vi mando come pecore in mezzo ai lupi”.. Questa affermazione viene seguita subito dopo da un'altra importante esortazione: “Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. Il consiglio di Gesù si estende anche a tutti quei cristiani che vogliono vivere in pienezza la propria Fede. La prudenza, simboleggiata dall’immagine del serpente, è un virtù indispensabile perché ci permette di evitare tanti sbagli. Colui che è prudente è attento, vigila, sa valutare i pericoli e riesce a intuire tutti gli astuti inganni del nemico infernale. Però, per essere autentici seguaci di Cristo bisogna unire alla prudenza la semplicità del cuore, affinchè la prudenza non si trasformarsi in furbizia, e in scaltrezza, perché Gesù questo non lo vuole. Ovviamente, la semplicità a cui si riferisce Gesù non è, come intendiamo noi, ingenuità o stupidità. La persona semplice è colui che sa conservare sempre la coscienza limpida e trasparente, rifiutando ogni forma di malizia e doppiezza che sono tipiche del demonio.
È inevitabile dunque che il Discepolo di Gesù incontri la persecuzione lungo il suo cammino; Lui stesso lo ha anticipato duemila anni fa ai suoi Apostoli: “Sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani”. “Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”.
Da soli siamo creature fragili e deboli è solamente la Grazia di Dio a trasformarci in persone intrepide e coraggiose. Non temiamo mai di difendere la Verità. Lo Spirito Santo, come ha promesso Gesù verrà in nostro soccorso, ci illuminerà con le sue sante ispirazioni per dire ai nostri accusatori e nemici la parola giusta al momento giusto e per guidarci sempre nelle scelte migliori. Invochiamo anche i nostri Angeli Custodi che sono sempre vicini a noi e sono pronti a intervenire in nostro favore tutte le volte che li preghiamo e ci rivolgiamo a Loro con fiducia. Buona preghiera a tutti.
+ VANGELO (Mc 13,31-32)
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: “Vegliate”!
B - Questo brano del Vangelo si apre con l’affermazione di Gesù riguardo alla fine del mondo. Egli dice chiaramente che la data in cui avverrà è conosciuta solo da Dio Padre.
Tutti coloro che pretendono di sapere il giorno, il mese e l’anno in cui il mondo avrà fine e che continuano a fare previsioni su tale evento, falliscono puntualmente; sono impostori che cercano di attirare l’attenzione con le loro false profezie, perché, lo ripeto, solo Dio conosce il momento in cui la terra cesserà di esistere. Tante persone, vedendo lo scenario apocalittico che si prospetta, mi chiedono se siamo giunti alla fine del mondo. Penso che questo periodo storico così drammatico corrisponda alla fine dei tempi e non del mondo. La fine dei tempi sarà segnata dalla fine del potere di satana che ora domina ovunque con la sua forza spaventosa. La profezia di Fatima parla infatti del TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA. La Madonna ha promesso un periodo di Pace dopo la grande purificazione, in cui l’umanità conoscerà una tregua a tutto il male presente sulla terra. Quindi prima della fine del mondo deve venire questa nuova era di Pace e di Giustizia in cui l’Amore di Dio Trionferà in ogni cuore.
Questo discorso escatologico pronunciato all’inizio di questo brano può essere applicato anche al momento della morte di ciascuno di noi, perché, lo possiamo ben dire, quella è la nostra “personale fine del mondo” in quanto ha termine il nostro pellegrinaggio terreno. Gesù in questo racconto esorta continuamente alla vigilanza, perché non conosciamo e non sappiamo quando sarà il momento in cui la nostra vita si concluderà. La provvisorietà della nostra esistenza, i continui pericoli, l’incertezza del domani, le calamità naturali che avvengono sempre con maggior frequenza, la mortalità delle epidemie e ora la minaccia sempre più concreta di una terribile guerra nucleare devono spingerci a condurre una vita in Grazia di Dio: guai se la morte, giungendo all’improvviso, ci trovasse impreparati, con l’anima nera dal peccato mortale. La preoccupazione di noi cristiani, soprattutto in questi tempi così terribili, dovrebbe proprio essere quella di non convivere con il peccato mortale, come purtroppo fa tantissima gente. Siamo anche nel periodo di Quaresima, se non l’abbiamo ancora fatto, prendiamo la decisione di accostarci al Sacramento della Confessione per prepararci nel migliore dei modi alla Pasqua Gloriosa di Cristo.
Sono appena rientrato dalla mia visita a Cepagatti, in Provincia di Pescara, dove ho trascorso due indimenticabili giornate di preghiera con il Parroco don Lucio, con don Marco e don Marcello Stanzione. Sono stato veramente felice per le tantissime persone che hanno partecipato alle funzioni; mi sembrava di essere nella mia Associazione nei giorni di festa, quando la nostra Cappella è gremita di gente. Il mio cuore si è commosso profondamente quando ho visto una fila numerosissima di persone che si accostavano al Sacramento della Confessione, soprattutto i giovani. Guardando quella scena ho pensato ai tempi in cui Padre Pio confessava e c’erano file interminabili di pellegrini che volevano essere assolti da lui. Vorrei, se potessi, chiamare a raccolta tutte le anime e supplico gli Angeli di aiutarmi in questo intento, affinchè tutti ritornino a Dio. Esorto coloro che leggeranno le mie Catechesi a non vivere più nel peccato mortale e a rifugiarsi sotto il Manto di Maria, affinchè ci aiuti a intraprendere un vero cammino di conversione. Ricordiamoci sempre che la vita passa in un soffio e l’eternità è per sempre. Non possiamo assolutamente correre il rischio terribile di rimanere separati per sempre dall’Amore di Dio. Buona preghiera a tutti.
+ Vangelo (Mc, 6, 7-13)
Allora chiamo i Dodici e incominciò a mandarli a due a due.
C - La diffusione del Vangelo è stata possibile grazie alla generosità di uomini e donne che hanno scelto di rinunciare alle infinite seduzioni del mondo per seguire il Signore. Le più belle conquiste dell’Apostolato si sono sempre realizzate grazie anche all’opera di grandi missionari che lasciando la loro terra d’origine si sono recati in paesi lontani per portare l’annuncio della Salvezza. Ma c’è un'altra forma di apostolato non meno importante, ed è l’apostolato della preghiera. Tutti possiamo essere missionari se preghiamo per la salvezza delle anime. Ricordo qui una grandissima Santa che è stata nominata Patrona delle missioni da Pio XI; pur non avendo mai varcato le soglie del suo Monastero. Si tratta di Santa Teresina da Lisieux Ascoltiamo ora alcune sue parole: “Vorrei essere missionaria non soltanto per qualche anno. Vorrei esserlo stata fin dalla creazione del mondo e esserlo ancora fino alla consumazione dei secoli”. Il suo desiderio non si concretizzò mai per la precarietà della sua salute, morirà infatti a soli 24 anni consumata dalla tubercolosi. Santa Teresina fu missionaria nell’anima. Il suo motto infatti era: “Amare e fare amare Gesù”. Ella desiderava unicamente condurre tutte le anime a Gesù proprio come un vero missionario, e a tale scopo offrì tutta la sua vita, tutta la sua sofferenza e ogni sua preghiera. Ogni cristiano, proprio perché battezzato, partecipa al sacerdozio di Cristo e ha parte viva nel Sacrificio dell’Altare. I cristiani attraverso le loro attività secolari santificano il mondo partecipando dell’unica missione della Chiesa e realizzandola per mezzo della particolare vocazione ricevuta da Dio. Ognuno si può santificare nel suo stato di vita. Nel suo ambiente di lavoro e nella sua famiglia può essere un grande apostolo. Pensiamo per esempio ai genitori che non fanno mancare il necessario alla loro famiglia e vivono una vita cristiana autentica testimoniando con le parole e l’esempio la loro Fede in Gesù; pensiamo a quei figli che vivono rispettando i genitori, compiendo il loro dovere e impegnandosi nel cammino di santità. Pensiamo ancora a quei malati che offrono con amore e pazienza le loro sofferenze a Dio ecc…Possiamo dire che tutti costoro sono anche missionari perché con la santità e la coerenza cristiana della loro vita sono una forza straordinaria messa nelle mani di Dio, che Lui utilizzerà nella grande economia della Salvezza.
Il mandato che Gesù diede ai Dodici e che meditiamo nel Vangelo di oggi, continua a darlo a tutti i sacerdoti. Il sacerdote ha una missione unica al mondo. Attraverso la consacrazione ricevuta nel sacramento dell’Ordine diventa strumento eletto di Gesù Cristo al quale offre tutta la sua esistenza per portare a tutti la Grazia della Redenzione. È un uomo scelto tra gli uomini, ma qual è la vera identità del sacerdote? Quella di Cristo! Tutti i cristiani devono essere immagine di Cristo, ma il sacerdote lo è in un modo speciale. Ogni sacerdote è un immenso regalo di Dio al mondo. È Gesù che attraverso di lui passa beneficando, guarendo le malattie, liberando dalle possessioni dei diavoli e dalle catene di satana che imprigiona l’anima nel peccato. Il sacerdote è strumento vivo di Gesù nel mondo. Egli presta al Signore la voce, le mani, tutto il suo essere, la sua stessa vita! Dio prende possesso di colui che ha chiamato al sacerdozio e lo consacra al servizio degli altri uomini, suoi fratelli; gli conferisce una nuova personalità, e questo uomo eletto e consacrato è tale in ogni momento della sua vita, non solamente durante la funzione Sacra. Da questo si dovrebbe comprendere che un sacerdote deve essere considerato per Fede come Gesù e quindi va amato e rispettato con il dovuto riguardo. Ecco perché l’eccessiva confidenza umana è fuorviante, essa fa perdere nei fedeli la stessa idea del sacro e si finisce per considerare il sacerdote un amico qualunque come tutti gli altri. Preghiamo tanto per i sacerdoti, perché sono il bersaglio preferito di satana, affidiamoli tutti al Cuore Immacolato di Maria, affinchè Lei li possa proteggere in ogni circostanza e li guidi sul cammino della santificazione perché un sacerdote Santo è una grazia immensa per tutta l’umanità. Buona preghiera a tutti.
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