Copertina

Copertina del nouvo libro di Pino. Il libro uscirà a Gennaio e si può ordinare in Associazione, o nelle Librerie.

24/12/2021

Catechesi N. 397

A - L’episodio del Vangelo di oggi svela la maliziosa opposizione a Gesù da parte dei sommi sacerdoti, degli scribi e degli anziani del tempio. 
Per loro Gesù costituiva un problema serio per la nuova dottrina che insegnava. 
Il Signore parlava con autorità, le sue parole erano miti ed infondevano pace, ma la sua fermezza era dominatrice. Nel Vangelo troviamo citazioni che riferiscono questo suo atteggiamento:
B - Gesù, prima di Ascendere al Cielo invia gli Apostoli ad evangelizzare il mondo, insegnando loro le parole da pronunciare quando battezzeranno: “Andate dunque e ammaestrate tutte le Nazioni, Battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Le tre Persone, Padre, Figlio e Spirito Santo sono un solo Dio.  
C - I primi 18 versetti del Vangelo di Giovanni fin dall’antichità vengono indicati come il Prologo, l’inizio, il principio. È l’incipit di questo meraviglioso Vangelo, chiamato anche Inno al Logos, alla Parola, al Verbo incarnato, quindi a Cristo.
D - Come ogni anno si rinnova l’incanto di questo evento unico ed eccezionale che ha cambiato il corso della storia. Mi commuove sempre pensare alla vicenda terrena di Gesù e il mio cuore si riempie di stupore considerando l’incredibile Umiltà di Dio e il suo inconcepibile Amore per ogni creatura. 
 
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Giovedì 23 Dicembre dalle ore 17 Mille Ave Marie (20 Santi Rosari) 
Venerdì 24 Dicembre ore 18 Santa Messa vigilia di Natale, ore 23 Santa Messa Notte di Natale 
Sabato 25 Dicembre Santo Natale Messa ore 10,30 e ore 18
Domenica 26 Dicembre Santa Messa ore 10,30 e ore 17
Sabato 1° Gennaio 2022 Santa Messa ore 18
Domenica 2° Gennaio Santa Messa ore 10,30 e ore 17 
Giovedì 6 Gennaio Festa dell'Epifania Santa Messa ore 10,30 e ore 17
Giovedì 6 Gennaio ore 15 Tombolata è sospesa non ci sarà 
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Aannubel
 
+ VANGELO (Mc 11,27-33) 
Con quale autorità fai queste cose?
 
A - L’episodio del Vangelo di oggi svela la maliziosa opposizione a Gesù da parte dei sommi sacerdoti, degli scribi e degli anziani del tempio. 
Per loro Gesù costituiva un problema serio per la nuova dottrina che insegnava. 
Il Signore parlava con autorità, le sue parole erano miti ed infondevano pace, ma la sua fermezza era dominatrice. Nel Vangelo troviamo citazioni che riferiscono questo suo atteggiamento:
“Egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi” (Mt 7,29); 
«Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”» (Mc 1,27);
“Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità” (Lc 4,32). 
In questo contesto si contrappongono in modo stonato le domande poste a Gesù da questi personaggi del Tempio che in maniera molto avventata e arrogante cercano di intimorire il Signore: “Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?”. 
Le loro parole rivelano tutta la loro presunzione e la loro stoltezza. Pensavano di essere gli unici custodi della Verità e di sapere tutto di Dio, ma Dio si rivela esclusivamente ai piccoli, ai semplici e agli umili di cuore. L’arroganza di questi personaggi richiama alla mente altre persone simili che si muovono oggi nel mondo cattolico. Gesù si rivolgeva anche a costoro quando pronunciava le seguenti tremende parole: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci” (Mt 23,13).
Quale destino attende coloro che, pur essendo rivestiti da un’autorità religiosa,     impediscono ai cristiani di seguire la Dottrina di Gesù insegnata nel Vangelo Storico? 
Tremenda sarà la condanna per quelli che insegnano dottrine devianti, tradendo così Cristo e la missione che era loro stata affidata con la conseguente perdita di un numero incalcolabile di anime.  
È il loro smarrimento morale a causare una profonda confusione e una seguente cecità nelle cose di Dio. Il distacco da Dio impedisce ad essi di vedere la Luce e senza questa Luce non si può conoscere la Verità e non si può certo avere la presunzione di volerla insegnare.
Il Signore precisa che sono loro a non voler entrare nel Regno di Dio e non lasciare entrare nemmeno gli altri: “… voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci”. 
La loro è una scivolata costante ed inesorabile, perché le scelte opposte al Vangelo e alla morale non possono che condurre sempre più in basso. 
Bisogna fare molta attenzione a tutte le novità dottrinale che circolano oggi e che troppi seguono con estrema imprudenza e superficialità. Vi invito a riflettere attentamente sulle parole dell’Apostolo San Paolo che sembrano proprio adatte a questi nostri tempi: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la Sana Dottrina, ma per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo pe proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla Verità, per volgersi alle favole”. Stiamo dunque molto attenti!
È certamente molto più facile seguire le “nuove tendenze”, dove non si da più importanza al peccato e dove tutto è lecito e permesso, ma queste dottrine conducono dritto all’inferno! Restiamo fedelissimi alla Parola di Dio contenuta nel Vangelo Storico, nei Dieci Comandamenti e nel Magistero autentico della Chiesa, rifiutando tutte le teorie moderniste dietro le quali si cela astutamente il sibilo del serpente infernale. Buona preghiera a tutti.
 
Abambive 
 
+ VANGELO (Mt 28,16-20) 
Andate dunque e ammaestrate tutte le Nazioni, Battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.  
 
B - Gesù, prima di Ascendere al Cielo invia gli Apostoli ad evangelizzare il mondo, insegnando loro le parole da pronunciare quando battezzeranno: “Andate dunque e ammaestrate tutte le Nazioni, Battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Le tre Persone, Padre, Figlio e Spirito Santo sono un solo Dio.  
La sostanza è identica, come anche l’Essere e lo Spirito, una sola Volontà in tre Persone Divine che costituiscono la Santissima Trinità.
Dopo avere ricordato i misteri della nostra Salvezza, dalla nascita a Betlemme fino alla venuta dello Spirito Santo, la Liturgia ci propone il mistero centrale della nostra Fede: la Santissima Trinità, fonte di tutti i Doni e le Grazie, mistero ineffabile della vita intima di Dio.
A poco a poco, con sapiente pedagogia, Dio è andato manifestando la sua realtà intima, rivelandoci come Egli è, in se stesso, indipendente da tutto il creato. Nell’Antico Testamento fa conoscere soprattutto l’Unità del suo Essere, completamente distinto dal mondo, e la qualità del suo rapporto con esso, da Creatore e Signore.
Ci viene insegnato in tanti modi che Dio, a differenza del mondo, è increato, che non è limitato in uno spazio (è immenso), né in un tempo (è eterno). Il suo potere non ha limiti (è onnipotente).
Il mistero della Santissima Trinità è il punto di partenza di ogni Verità rivelata, è la Fonte da cui procede la vita soprannaturale e verso la quale tutti siamo diretti. Siamo figli del Padre, fratelli e coeredi del Figlio, continuamente santificati dallo Spirito Santo per somigliare sempre più a Cristo. 
La Trinità beatissima, mistero centrale della vita della Chiesa, è continuamente invocata in tutta la liturgia.
Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo siamo stati battezzati, e in questo Nome ci vengono perdonati i peccati; molte preghiere che recitiamo cominciano o finiscono con un’implorazione al Padre, mediata da Gesù Cristo, in unità con lo Spirito Santo.
La Trinità è il mistero principale del Cristianesimo, ed insieme all’Eucarestia lo distingue da tutte le altre religioni, è il mistero che Dio ha voluto rivelare nella fase conclusiva della missione di Gesù perché tutti comprendessero il corretto significato di un Dio in tre Persone.
Nella Scrittura troviamo per la prima volta la rivelazione di tale mistero nel momento del Battesimo del Signore: “Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di Lui” (Mt 3,16-17).
Nel Vangelo Gesù parla più volte, in modo chiaro e distintamente, del Padre, del Figlio e dello Spirito: si rivolge a Dio chiamandolo Padre, afferma di essere il Figlio di Dio, ma stupisce maggiormente quando promette agli Apostoli il suo Spirito dopo la sua morte e Resurrezione per continuare la sua opera. Gesù non li lascia soli nel loro apostolato pieno di insidie, dona ad essi e poi ai cristiani di tutti i tempi l’ineffabile Dono dello Spirito Santo. I cristiani docili alle sue ispirazioni compiono un autentico cammino di Fede e raggiungono più facilmente le Vette della santità. 
Nel Vangelo di Giovanni si trovano molti riferimenti al mistero trinitario, soprattutto nei discorsi di addio; ma in nessuna pagina delle Scritture troviamo la parola “Trinità”. Essa comincia a diffondersi nelle comunità cristiane verso la fine del 190 d. C. 
Con il passare degli anni la comprensione dei misteri divini diventava sempre più chiara, ma già le prime comunità cristiane credevano nel mistero del Dio Uno e Trino.
La Trinità abita nella nostra anima come in un tempio e San Paolo ci fa sapere che “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom 5,5). E lì, nell’intimità dell’anima, dobbiamo imparare a vivere in comunione d’Amore con Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo.
Riporto qui sotto una bellissima preghiera composto da una grande Santa, innamorata della Santissima Trinità. Si tratta di Santa Elisabetta della Trinità, una suora Carmelitana nata nel 1886 e morta ad appena 26 anni, consumata più dall’Amore che dalla malattia. Nel cuore di questa giovane suora ardeva un’Amore inconcepibile per il Signore. Leggere questa preghiera farà tanto bene a noi cristiani di oggi così tiepidi e indifferenti, così distratti e sempre con lo sguardo rivolto alle realtà terrene.
“O mio Dio, Trinità Ti adoro, aiutami a dimenticarmi interamente per stabilirmi in Te, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell’eternità. Che nulla possa turbare la mia pace, o farmi uscire da Te, mio immutabile Bene, ma che ogni istante mi porti più addentro nella profondità del Tuo Mistero.
Pacifica la mia anima, fanne il Tuo Cielo, la Tua Dimora amata e il luogo del Tuo riposo. Che io non Ti lasci mai solo, ma sia là tutta quanta, tutta desta nella mia Fede, tutta in Adorazione, tutta abbandonata alla Tua azione creatrice. 
O mio amato Cristo, Crocifisso per Amore, vorrei essere una sposa del Tuo Cuore, vorrei coprirti di Gloria, vorrei Amarti fino a morirne! 
Ma sento la mia impotenza e Ti chiedo di rivestirmi di Te stesso, d’immedesimare la mia anima con tutti i movimenti della Tua Anima, di sommergermi, d’inondarmi, di sostituirti a me affinchè la mia vita non sia che un irradiazione della Tua Vita.
Vieni in me come Adoratore, come Riparatore e come Salvatore.
O Verbo Eterno, parola del mio Dio voglio passare la mia vita ad ascoltarti, voglio farmi tutta docile per imparare tutto da Te.
Poi attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze voglio fissarti sempre e rimanere sotto la Tua grande Luce; o mio Astro amato, affascinami perché io non possa più uscire dallo Splendore dei Tuoi Raggi.
E Tu o Padre, chinati sulla tua piccola creatura, coprila con la Tua ombra e non vedere in lei che il Diletto nel quale hai riposto tutte le Tue compiacenze. 
O miei Tre, mio Tutto, mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo, mi consegno a Voi come una preda. 
Seppellitevi in me, perché io mi seppellisca in Voi, in attesa di venire a contemplare nella vostra Luce, l’abisso delle vostre grandezze”. Amen
Meditiamo attentamente queste parole facendole scendere nel nostro cuore, affinchè anche in noi si accenda una scintilla di quel Fuoco d’Amore che ardeva nell’anima di santa Elisabetta della Trinità. Questo è l’augurio più bello che porgo a voi tutti per questo santo Natale perché ……. Sarà solo l’Amore che salverà il mondo! Buona preghiera a tutti.
 
Abelbambo
 
+ VANGELO (Gv 1,1-18) 
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
 
C - I primi 18 versetti del Vangelo di Giovanni fin dall’antichità vengono indicati come il Prologo, l’inizio, il principio. È l’incipit di questo meraviglioso Vangelo, chiamato anche Inno al Logos, alla Parola, al Verbo incarnato, quindi a Cristo.
Questo scritto e gli scritti simili, nacquero in una città del Cristianesimo delle origini, una determinata comunità che si costituì nell’Asia Minore, precisamente ad Efeso, dove Giovanni era capo delle comunità che si erano costituite anche nei dintorni, sotto l’attenta guida della Vergine Santissima.
Per sfuggire alle persecuzioni, la Madonna, Giovanni e altri cristiani si stanziarono nella comunità madre di quel periodo che era in Efeso.
Il Prologo è stato scritto verso la fine del primo secolo da un testimone eccellente. L’Apostolo Giovanni era molto anziano ed era considerato come il narratore altamente credibile della vita apostolica di Gesù. Ripeteva le parabole in modo perfetto, raccontava i miracoli straordinari compiuti dal Signore con una passione inferiore solo a quella della Madre di Dio.
L’Apostolo che più degli altri seguaci comprese l’infinita bontà del Cuore di Gesù, penetrò nei misteri divini come pochi, dovuto certamente alla contemplazione sistematica della Persona di Gesù. Questo è il modo per crescere nella Fede, per elevarsi dalla materia e dal mondo. 
I grandi contemplativi rimangono lunghe ore ad adorare l’Eucaristia, alternando anche la meditazione della vita di Gesù. 
L’Apostolo che ha scritto il Prologo si è elevato spiritualmente per l’azione dello Spirito Santo che trovava un cuore libero e puro, una umiltà profonda e un grande desiderio di piacere a Dio, rinnegandosi in tutto. 
La crescita spirituale avviene esclusivamente quando sono presenti queste disposizioni interiori, senza queste non c’è assolutamente neanche una discreta spiritualità.
Molti nella Chiesa dovrebbero meditare la vita di San Giovanni per comprendere che Gesù si manifesta esclusivamente nei cuori umili, miti e buoni. Nei cuori che lottano ogni giorno per vincere l’orgoglio e l’egoismo, che cercano di rinnegarsi in tutto ciò che è futile per seguire la Volontà di Dio.
La stessa meditazione del Prologo è un grande aiuto per penetrare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio e comprendere la ragione della venuta nel mondo e la mancata accoglienza della Parola eterna. “Venne fra i suoi, e i suoi non Lo hanno accolto”.
Se consideriamo che Dio ha creato anche la Terra, non ci deve sorprendere la sua venuta per vivere nella condizione umana nel luogo da Lui creato dal nulla e calpestare il terreno che all’inizio era stato creato puro. 
L’uomo ha reso impuro il nostro pianeta, sono incalcolabili le sregolatezze e gli abusi ambientali per questioni economiche, ignorando che la violenza compiuta è uguale a uno stupro. Non lo comprendono perché non credono in Dio, ma più avanti ne vedranno gli effetti.
Il Verbo è venuto in mezzo a noi per ricordarci chi è Dio e chi siamo noi. Poniamoci queste domande spesso nella giornata!
La seconda Persona della Trinità Santissima si fa Carne nel grembo della Vergine Maria per entrare in comunione con chi Lo accoglie, per dare il “potere di diventare figli di Dio” a quanti credono in Lui. Non tutti gli esseri umani sono figli di Dio, lo sono solamente quelli che fanno parte del Corpo mistico, che hanno ricevuto il Battesimo. Lo afferma il Prologo. Tutti gli altri sono creature di Dio.
Il Natale lo vivono i cristiani che accolgono Gesù Bambino, non tutti però si soffermano a contemplare l’Innocente nella mangiatoia e non in una culla pregiata, e non in una reggia, ma in una grotta, riscaldato dall’asinello e dal bue e non dal fuoco acceso nei camini di una fortezza.
L’Innocente ha scelto una Madre povera, ma ricchissima di Dio. Ha scelto un Padre putativo umile, ma l’uomo più buono della storia.
Ognuno di voi deve guardare anche a Maria Santissima e a San Giuseppe per comprendere la responsabilità e le qualità dei genitori.
La seconda Persona della Trinità viene nel mondo in un Corpo umano, si rende visibile e l’umanità invece vuole rimanere cieca e in mano ai diavoli.
Non solo oggi, ma a cominciare da oggi dobbiamo guardare con grande stupore la grotta di Betlemme, dobbiamo desiderare di diventare piccoli nello spirito, miti nei pensieri, buoni nelle opere, preganti nella vita, forti nel sopportare le avversità, umili nelle scelte, sinceri con tutti, onesti in ogni circostanza, obbedienti ai Comandamenti di Dio, desiderosi di rinnegarci per compiere la sua Volontà. Buona preghiera a tutti.
 
Abellitutti
 
+ VANGELO (Lc 8, 13-14)
“Gloria a Dio nel più alto dei Cieli”…….
 
È Natale!
D - Come ogni anno si rinnova l’incanto di questo evento unico ed eccezionale che ha cambiato il corso della storia. Mi commuove sempre pensare alla vicenda terrena di Gesù e il mio cuore si riempie di stupore considerando l’incredibile Umiltà di Dio e il suo inconcepibile Amore per ogni creatura. 
Gesù nasce nel freddo di una Grotta perché, come dice il Vangelo: “ ….. Non c’era posto per loro in albergo”. Egli ha voluto fin dai suoi primi istanti condividere la condizione dei più poveri, dei più infelici, dei più derelitti e la condividerà fino alla fine, morendo sulla Croce come un malfattore, nel più totale abbandono che mente d’uomo abbia mai sperimentato! Nel freddo gelido di quella notte santa miriadi di    Angeli cantano nel Cielo la Gloria di Dio, dopo aver annunciato ai pastori la Sua nascita: “Non temete, ecco vi annunzio una grande Gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. 
Il Mistero non è rivelato ai sapienti e ai superbi, ma ai piccoli, alle persone umili e semplici come i pastori …… e i pastori, all’invito dell’Angelo accorrono alla Grotta e adorano …..
Gesù in questa notte di Natale voglio farmi piccolo anche io, voglio diventare più umile, più buono, più docile, meno orgoglioso e superbo, più paziente nel sopportare le offese ….. Ora sono qui dinanzi al tuo Presepe e Ti contemplo fra Maria e Giuseppe. Mi prostro dinanzi al Tuo Splendore che veli dietro l’umile apparenza della tua piccolezza e Ti ringrazio per tanto Amore. 
Ti affido la mia vita, quella di tutti i miei cari, quella di tutti i malati, gli infermi e i tribolati che ogni giorno bussano alla porta del mio cuore per chiedere aiuto e preghiere. Piccolo Gesù, Re dell’Universo, Ti affido la mia Associazione, la mia amata Patria, la mia amata Chiesa e il mondo intero. Il tempo che stiamo vivendo è più cupo della notte, ma Tu sei la Luce del mondo! Vieni o mio Salvatore a rischiarare queste fitte tenebre e a riaprire i cuori alla Speranza e per la potente intercessione della Tua Santissima Madre e di San Giuseppe alza la tua piccola Mano benedicente e abbi pietà di noi. Salvaci, o Signore Gesù! Tu sai tutto, Tu puoi tutto perché sei l’Onnipotente e dinanzi a Te ogni ginocchio si piega in Cielo, sulla terra e sotto terra. 
Grazie Gesù Bambino io Ti adoro, Ti stringo forte a me e Ti spalanco la porta del mio povero cuore, vieni a dimorare in me ora e per sempre! Amen. Buon Natale a tutti. Buona preghiera a tutti.  
 
Nataled
 
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