Catechesi N.388
A - La frase iniziale che apre il Vangelo di oggi lascia tutti sorpresi, sembra un enigma difficile da capire: "Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete".
È un’affermazione difficile da capire anche per i Discepoli che chiedono spiegazioni al Maestro riguardo al significato di tali parole.
B - Il versetto del Vangelo di oggi offre tanti spunti di riflessione e ha aiutato tantissimi cristiani a resistere saldi nella Fede, sopportando con Amore prove dolorosissime: "In verità, in verità Io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia".
C - Le grandezze della Madonna sono ineffabili, le altezze spirituali a cui è giunta questa unica e straordinaria creatura sono per noi impensabili. La sua anima spaziava ininterrottamente nel Cielo di Dio da cui attingeva ogni Bellezza, ogni Santità, ogni Perfezione! Maria è stata il capolavoro più straordinario di Dio
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione
Sabato 30 Ottobre ore 20,45 Santa Messa con Padre Claudio Padre Passionista
Domenica 31 Ottobre ore 17 Santa Messa con Padre Claudio
Lunedì 1° Novembre festa di Tutti i Santi ore 17 Santa Messa con Padre Claudio, ore 20,30 Preghiere di Liberazione e Guarigione.
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+VANGELO (Gv 16,16-20)
"Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete".
A - La frase iniziale che apre il Vangelo di oggi lascia tutti sorpresi, sembra un enigma difficile da capire: "Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete".
È un’affermazione difficile da capire anche per i Discepoli che chiedono spiegazioni al Maestro riguardo al significato di tali parole.
Gesù si riferiva sicuramente al fatto che presto li avrebbe lasciati per affrontare la sua Dolorosa Passione, ma che si sarebbe mostrato poi, non molto tempo dopo, con il suo Corpo Glorioso e Risorto.
Il significato si apre però a orizzonti più ampi che riguardano i Discepoli di tutti i tempi.
Quel “poco” rappresenta il tempo della nostra vita terrena, il tempo che ci separa dalla visione Beatifica del Paradiso, il tempo della lotta, della prova, della nostra fedeltà alla Parola di Dio. Questo tempo è sicuramente poco rispetto all’eternità. Per il Signore infatti mille anni sono come un giorno che è appena passato. In questo tempo di attesa, in questo cammino verso la Patria eterna dobbiamo curare la nostra santificazione personale, attraverso le buone opere e una vita di intensa preghiera. In questo percorso si alterneranno momenti di grande fervore ed entusiasmo, con momenti di grande aridità, di grande oscurità interiore in cui non si riesce più a “vedere” Gesù. Ovviamente in questo caso non mi riferisco alla visione Beatifica che si avrà solo in Paradiso. Qui sulla terra Gesù lo si vede con gli occhi della Fede. Ci sono dei momenti in cui non si riesce più ad avvertire la sua presenza ed è proprio questo il tempo di aridità.
Non avvertire la presenza di Gesù è una sofferenza dolorosissima, l'anima si preoccupa di non essere più degna, si interroga sul motivo dell'aridità e spesso si abbatte. Moltissime anime buone dinanzi all'aridità si fermano nel cammino di Fede e il più delle volte riprendono a condurre una vita dissipata.
Le aridità sono un dramma se non c'è l'aiuto di un esperto Padre spirituale. Le aridità si manifestano con una freddezza interiore che non produce più una preghiera amorosa e fiduciosa, c'è insensibilità verso le cose di Dio e tutto appare infruttuoso.
Quando l'aridità è causata dalle colpe della persona, dalla caduta frequente nel peccato, dal mancato impegno del rinnegamento di se, allora bisogna correre subito ai ripari, con una sincera Confessione e un rinnovato proposito di conversione.
L'aridità può causarla anche Dio, in questo caso è un'aridità benedetta.
Dio permette l'aridità per la purificazione della persona, per accrescere la sua Fede e il suo Amore. Infatti l’Amore autentico si dimostra nella prova. Se noi diciamo di amare Dio solo nelle consolazioni interiori e nel fervore non è vero Amore. Quando Dio ci toglie la sua presenza sensibile occorre perseverare nella preghiera e nel cammino spirituale senza indietreggiare. Un scritto auto biografico di San Bernardo descrive molto bene i vari sintomi dell’aridità interiore. "Mi ha invaso questa languidezza e ottusità della mente, questa debolezza e sterilità dell'anima, assenza di devozione. Come si è asciugato così il mio cuore? È tale la durezza del cuore che già non riesce a commuoversi né a versare una lacrima. Non trovo più gusto nel salmodiare, la lettura spirituale mi risulta insipida, la preghiera ha perso per me il suo incanto... Mi sento pigro nel lavoro manuale, sonnolento nelle veglie, propenso ad arrabbiarmi, ostinato nella mia avversione...".
Questo grande Santo, come tutti i Santi, ha sperimentato l'aridità come prova permessa da Dio per la sua santificazione
L'aridità si esprime anche con questi termini: secchezza, languore dell'anima, ottusità della mente, durezza di cuore, mancanza di devozione, noia.
Produce sensazione prolungata di annientamento mentale e affettivo, impossibile da superare. Si sviluppa nell'ambito affettivo e si estende a tutta l'attività psichica e spirituale: colpisce la preghiera in primo luogo, anche le decisioni e l'azione, la riflessione e la lettura spirituale.
L'aridità vista sotto questa prospettiva è un elemento necessario che fa avanzare rapidamente nel cammino di Fede e procura amore autentico verso Dio, conformità a Cristo, purificazione del cuore e rafforzamento dell'energia spirituale.
Gli sforzi che si applicano nell'aridità per pregare bene anche senza fervore e in uno stato di noia e indolenza, portano ad una elevata maturità spirituale. Occorre saper distinguere l’aridità causata dalle colpe personali, dall’aridità permessa da Dio.
Quando la causa è personale l'aridità non è mai una buona compagna, se invece arriva da Dio è sempre una benedizione.
Restiamo sempre vicini a Gesù e nessuno potrà toglierci la nostra gioia. Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Gv 16,20-23)
Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
B - Il versetto del Vangelo di oggi offre tanti spunti di riflessione e ha aiutato tantissimi cristiani a resistere saldi nella Fede, sopportando con Amore prove dolorosissime: "In verità, in verità Io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia".
C’è un primo aspetto che colpisce in questa affermazione, ed è l’esultanza dei malvagi dinanzi alle sofferenze dei credenti. Qual’è l’atteggiamento di un cristiano di fronte alle derisioni e alle persecuzioni? Il cristiano deve sempre perdonare, chiedendo al Signore la conversione dei nemici e proseguire poi fiducioso e tranquillo nel proprio cammino. Quando la sofferenza ci visita non dobbiamo commettere lo sbaglio di scoraggiarci, di diminuire il nostro impegno nel combattimento spirituale e soprattutto non dobbiamo diminuire la preghiera, anzi è proprio in questi momenti che bisogna intensificarla, come ha fatto Gesù nel Getsemani che, entrato in agonia pregava più intensamente.
Il mondo si rallegra di tutte le nostre sofferenze, ma ciò non deve spaventarci, ne preoccuparci. Dobbiamo proseguire uniti saldamente alla Parola di Dio, sapendo che tale parola è Verità, credendo fermamente che questa nostra tristezza terminerà presto.
A tal proposito San Paolo pronuncia delle parole stupende ed edificanti: “Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procurerà una quantità smisurata ed eterna di gloria …..”. In queste parole c’è dunque il motivo della nostra speranza. Del resto la Crocifissione di Gesù è il preludio alla sua Gloriosa Resurrezione, alla sua Vittoria sulla morte e su tutte le potenze dell’inferno. Questo Glorioso destino attende anche tutti coloro che, sull’esempio di Cristo portano con Amore la propria Croce. I Santi che guardano la realtà immersi nella Luce di Dio, sanno che ad ogni sofferenza accettata con Amore corrisponde, nell’eternità, a un grado più elevato di conoscenza di Dio, ad una più intima comunione con Lui. Questa possibilità è un Dono così grande di Dio che solo le anime più spirituali riescono a comprenderlo. Diceva Santa Faustina, dopo aver avuto la visione del Paradiso, che per possedere tale grado di conoscenza in più, sarebbe stata disposta a sopportare tutti i supplizi di tutti i Martiri messi insieme! Incredibile! Che grande Mistero!
Dunque, che cosa sarà mai il Paradiso??? E noi stoltamente rischiamo di perderlo per un pugno di fango perché tale è la ricchezza e tutti i piaceri di questo mondo paragonati alla Beatitudine eterna, la Dimora dell’Amore divino e della perfetta Felicità.
Dice l’Apocalisse di San Giovanni: “Vidi anche la Città Santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal Cielo, da Dio, pronta come una Sposa adorna per il suo Sposo. Udì allora una voce potente che usciva dal Trono: ecco la Dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed Egli sarà il “Dio-con-loro” e tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, ne lutto, ne lamento, ne affanno perché le cose di prima sono passate”. Con questa incrollabile speranza proseguiamo il nostro cammino verso la Patria eterna avendo per certo che ogni nostro dolore si tramuterà in una Gioia indicibile che nessuno potrà mai toglierci! Buona preghiera a tutti.
+VANGELO (Lc 1,39-56)
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
C - Le grandezze della Madonna sono ineffabili, le altezze spirituali a cui è giunta questa unica e straordinaria creatura sono per noi impensabili. La sua anima spaziava ininterrottamente nel Cielo di Dio da cui attingeva ogni Bellezza, ogni Santità, ogni Perfezione! Maria è stata il capolavoro più straordinario di Dio, si può dire che Ella è tutta intessuta di Luce divina il cui splendore lo comprenderemo solo quando saremo nella Beatitudine del Cielo; eppure, nella sua straordinaria grandezza è stata umilissima. Dirà all’Arcangelo Gabriele nel momento dell’Annunciazione: “Ecco Io sono la serva del Signore, avvenga in Me quello che hai detto”.
La vera devozione alla Madonna si dimostra innanzi tutto nell'imitazione delle sue Virtù, nell’atteggiamento modesto e riservato, nell’amore al silenzio e al nascondimento, nel linguaggio rispettoso, nella sincerità e nella purezza del cuore.
Chi pensa di amare la Madonna per il semplice fatto di recitare il Santo Rosario, o di andare in pellegrinaggio nel luogo delle sue apparizioni, si sbaglia; questa è solo una devozione esteriore, perché la preghiera deve essere sempre accompagnata da un autentica conversione, e dalla rinuncia sincera al peccato.
Oltre alle preghiere e prima ancora delle preghiere va sviluppato dunque l'amore interiore verso Maria, un amore che deve portare il credente a rinnegarsi e a decidersi per iniziare una vita nuova improntata sul Vangelo.
L'impedimento principale alla Vera devozione a Maria è la mancanza di conoscenza delle sue Virtù. Manca l'approccio ai buoni libri, all'ascolto di catechesi mariane e impregnate di insegnamenti dei grandi apostoli dei secoli passati, devoti della Madre di Dio; non dimentichiamo mai che tutti i grandi Santi erano innamorati di Maria. .
Da alcuni decenni invece circolano tantissimi libri modernisti e impregnati di eresie, libri che non meritano di ricevere uno sguardo e queste notizie mi arrivano da quanti disgraziatamente hanno letto e si sono ritrovati a seguire una spiritualità protestante, Assolutamente contrarie alla devozione Mariana.
Tantissimi versetti del Vangelo sono stati manipolati e si diffondono interpretazioni e spiegazioni sbagliate, contrarie alla Sana Tradizione della Chiesa.
Oggi ancora si cerca addirittura di negare i Dogmi fondamentali della nostra Fede, riguardanti proprio la Vergine Santa: quello dell’Immacolata Concezione, della sua Perpetua Verginità, prima, durante e dopo il parto e della sua Assunzione in Cielo.
Se osserviamo il mondo attuale non dobbiamo stupirci di ciò. Il mondo infatti, ora come non mai, giace tutto sotto il potere del maligno e Lei, la Vergine Santa è l’eterna nemica di satana, la VITTORIOSA REGINA DEL MONDO, COLEI CHE HA SCHIACCIATO LA TESTA AL SERPENTE INFERNALE E HA DISTRUTTO IL POTERE DELL’INFERNO.
Ecco perché il demonio cerca in tutti i modi di allontanarci da Maria. Infatti se rimarremo uniti al suo Cuore Immacolato vinceremo tutte le insidie diaboliche, tutti i suoi tranelli, tutti i suoi gli inganni e tutte le sue infinite seduzioni. Maria è la nostra Salvezza e lo è soprattutto in questi tempi così oscuri e tribolati. Proseguiamo nel nostro cammino verso il Cielo sempre uniti a Maria, Lei ci insegnerà a sottometterci umilmente al volere di Dio e così anche noi potremo cantare il Magnificat, perché veramente Dio fa grandi cose in coloro che lo amano con tutto il cuore. Buona preghiera a tutti.