Che cosa accade durante le benedizioni?
Racconto ora, sempre in base alla mia esperienza, ciò che accade durante le Benedizioni alle persone disturbate dal maligno. Introduco il momento di preghiera come segue: “Preghiamo insieme per chiedere al Signore di aiutarci a capire qual è la causa del male che la opprime e a comprendere di che cosa ha veramente bisogno”.
Mentre prego poi mentalmente, chiedo che scenda sulla persona la Benedizione di Dio, di Gesù, della Madre Celeste e dei Santi. Sempre in silenzio, nel nome di Gesù, comando ripetutamente ai demoni di andarsene, qualora stiano esercitando su di lei un’azione straordinaria. Invoco il Signore perché cacci via e distrugga ogni eventuale legame con satana. Se si scatenano delle reazioni molto evidenti ( improvviso mal di testa,  peso insopportabile  sul capo, bruciore alla testa, 

improvviso e crescente mal di stomaco, oppure violenti e improvvisi  colpi di tosse, percezione di scosse elettriche o di trafitture di chiodi o di spilli in varie parti del corpo,   intontimento o  sonnolenza fortissima con continui e grandi sbadigli), allora, sempre in silenzio, insisto nella preghiera di invocazione.
In genere, se c’è realmente un’azione straordinaria del demonio, la persona entra in “trance”, deforma il volto, quasi sempre le pupille si spostano completamente o quasi completamente in giù o in su e gli occhi appaiono quasi interamente bianchi; a volte ruotano velocemente e le pupille  prendono l’aspetto di quelle di un serpente, mentre la cavità orbitale assume un colore rosso fuoco o l’aspetto del ghiaccio. Nello stesso tempo, frequentemente, la persona deve essere tenuta stretta perché il demonio, attraverso di lei, reagisce violentemente, gridando pieno di rabbia e di odio frasi di questo genere: “Io non me ne andrò mai”, oppure “E’mia”, “E’ mio, me l’hanno dato, e tu non me lo toglierai”. Altre volte dice: “Tu non puoi fare niente contro di me, me ne andrò solo quando l’avrò fatta morire”; oppure“Maledetto, mi hai scoperto, te la farò pagare, Stanotte ne prenderai tante, ti massacrerò di botte” etc.
Una volta che  il demonio è stato costretto a manifestarsi apertamente, spesso risultano evidenti già i segni della sua presenza: parlare correntemente lingue sconosciute, ( come ho già scritto nel primo libro), capire chi le parla; conoscere fatti distanti o nascosti, dimostrare di avere forze superiori all’età e alla naturale condizione fisica. Più questi fenomeni  sono numerosi, più sono indicativi. Occorre, inoltre, fare attenzione ad altri segni, soprattutto di ordine morale e spirituale che rivelano, sotto forma diversa, l’intervento diabolico:  forte avversione a Dio, alla Santissima Persona di Gesù, alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, alle realtà Sacre, soprattutto ai Sacramenti, alle immagini Sacre”.
Tuttavia, anche davanti a certe manifestazioni, l’esorcista non deve mai essere superficiale, ma deve sempre valutare  con estrema prudenza e cautela;  l’avversione al sacro, infatti, potrebbe essere indice di una reale azione demoniaca, ma  potrebbe essere anche  una simulazione così come  la forza che si sprigiona dal corpo potrebbe essere un linguaggio inventato dalla fantasia del soggetto.
Quando, però, queste manifestazioni si associano a fenomeni assolutamente superiori alle capacità fisiche o mentali della persona, ecco allora che l’azione del demonio  diventa certezza.
Un criterio importante per un discernimento più profondo è quello di verificare, davanti ad una manifestazione di avversione al Sacro, di forza incredibile o di lingue sconosciute, se c’è presente anche la conoscenza di  cose che la persona, certamente, non può in alcun modo sapere.
Ricordo, ad esempio, che una volta mi regalarono una garza sulla quale era posta una crosta delle stimmate  di Padre Pio, garza che accuratamente nascosi in una busta. Chi  guardava quella busta, non poteva di certo intuirne il contenuto. Appena  la mostrai, il demonio attraverso la persona, urlò: “Quella cosa no, maledetto, quella cosa no, mi fa schifo, puzza!”. Quale non fu lo stupore dei presenti, che nulla sapevano del contenuto della busta, quando, una volta aperta a davanti a loro, videro che conteneva veramente un garza di stoffa con una piccola crosta delle stimmate di Padre Pio!


Un’altra occasione, avevo ermeticamente chiuso in un sacchetto una reliquia di Santa Rita senza che nessuno lo sapesse. Il demonio, che già da un po’ di tempo stava cercando di far credere a una donna posseduta di essere pazza, in un primo momento, mi rispose: “Non te lo dirò mai cosa hai in quel sacchetto, perché se te lo dico, lei non crederà più di essere pazza”. Io con decisione le ordinai di nuovo, nel nome di Gesù, di dirmelo.
Il demonio continuo a gridare con  voce d’oltre tomba che non l’avrebbe mai detto. Ma dopo poco cominciò a cedere e urlò: “È un pezzo di vestito”. A questa risposta subito dissi: “È vero, è un pezzo di vestito, ma di chi è questo vestito?”. Con grande sforzo, come quello che si deve fare quando si ha una ripugnanza invincibile, rispose: “Santa” e si fermò. Dopo avergli  intimato  di proseguire,  nel nome di Gesù e dell’Immacolata Concezione,  finalmente disse: “Santa Rita quella Bast….!”  Io e i miei volontari, pieni di gioia, lodammo il Signore e ringraziammo Santa Rita, la Santa dei casi impossibili, per aver ottenuto quella risposta.
La stessa cosa avvenne  con una reliquia di Santa Chiara da Montefalco; in quella circostanza il demonio esclamò: “Mi ha offeso profondamente con le sue visioni questa bast…., tanto ce ne sono a milioni che non sono come lei!”.
Un altro giorno, senza dire che cosa fosse, durante una benedizione presentai  una busta che era stata messa a contatto con la Sacra Sindone. Dopo una preghiera di introduzione il demonio disse: “Tira via quella robaccia, brucio, mi fa bruciare,” urla e bestemmie con voce cavernosa d’oltre tomba a non finire: “ In questa busta c’è una Luce che mi abbaglia e mi brucia,  bastardo tirala via. Non posso parlarne di più perché mi uccide. In questa busta c’è amore, potenza, perdono. Dio in se stesso è amore per voi, voi esseri umani. L’Unico che vi ama, non credere a nessun altro, non credere a noi, non possiamo amarvi, possiamo solo distruggervi, noi siamo puro odio. È Lui che mi obbliga a dire questo, ecco perché sto soffrendo così tanto”. Poi  mi minaccio con le seguenti parole: se non ci fosse Lei che ti protegge, ti avrei già ucciso, ti avrei attaccato a un uncino a testa in giù e ti avrei squarciato e fatto a pezzetti per farti soffrire di più. Bastardo te la farò pagare, stanotte ti vengo a trovare e ti massacro di botte. Io risposi: “Non ti è permesso altrimenti l’avresti già fatto!” Il demonio replico: “Se non ci fosse Quella là ( si riferisce all’Immacolata) che non me lo permette, saresti già morto.
Crea sempre  grande sconcerto in coloro che assistono alle benedizioni, sentire il demonio ( attraverso la persona posseduta ) rivelare aspetti della loro vita che soltanto essi conoscono. Come ho già detto il demonio, spesso, si esprime in lingue. Mi ha molto impressionato l’episodio che mi capitò quando benedissi alcune persone straniere che non conoscevano la nostra lingua. In quella occasione, il demonio si espresse in un Italiano perfetto, usando persino un dialetto parlato solo in un paesino della Sicilia.
Un altro fenomeno che rivela chiaramente la presenza  dell’azione straordinaria del demonio è la reazione della persona alla benedizione fatta in silenzio e, in particolare, nei momenti in cui  chiedo al Signore e all’Immacolata di liberarla. La persona colpita da satana si agita e comincia a bestemmiare e grida:” Non pregare più, stai zitto, mi dà fastidio quello che stai dicendo.” E’  incredibile come il demonio riesca a percepire anche la preghiera fatta in silenzio.
Il demonio può manifestarsi con un timbro di voce cupo, cavernoso e rauco, oppure stridulo e metallico. In alcuni casi  l’ho sentito ringhiare come un cane, o ruggire come un leone; in altri sibilare come un serpente, imitandone persino i movimenti. Ricordo un ragazzo che  dopo essersi   sdraiato sul pavimento della Chiesa  incominciò a vibrare talmente velocemente che  levitò fino a circa 30 cm da terra rimanendo sospeso più o meno cinque minuti. Questo è l’unico caso di levitazione  che mi è capitato. Una volta a terra, cominciò poi a sibilare e a spostarsi per la chiesa  riproducendo  gli stessi movimenti di un serpente.


Un giorno  portammo gli ammalati spirituali nella casa natale di Santa Rita;  successe di tutto, volevano scappare, urlavano  parole di fuoco contro Santa Rita e  le urla erano talmente disumane che cominciò ad  accorrere la gente del paese per  vedere cosa stesse succedendo ( pensavano che ci fosse un orso nei dintorni e che si urlasse per lo spavento). Li  tranquillizzai dicendo di non preoccuparsi perché si trattava di persone malate. Continuai la preghiera, mentre il demonio urlava:” Sto bruciando, portami via da qui, maledetto bast……….  E te bast………. Non mi toccare ( si riferiva a Santa Rita), lasciami stare, non è ancora il mio tempo per uscire.”
Durante un pellegrinaggio  sul pullman, un’ammalata spirituale comincia a gridare:” Bast……. Non mi portare lì, io non ci vengo, maledetto, se mi porti questa notte te la faccio pagare, ti massacrerò di botte”. Io gli chiesi:” Perché ti fa paura il posto in cui stiamo andando?” Lui rispose:” Quel bast…… di prelato non lo voglio vedere, mi da’ fastidio, non lo sopporto  e poi mi da’ fastidio la concelebrazione”. Io chiesi:” Quale concelebrazione ? “ Lui replicò:”Si lo sai bast…… dopo vedrai, sull’altare ci saranno 8 consacrati,  vedrai se non è vero!” I miei volontari e io ci  guardammo allibiti perché non ci aspettavamo una simile risposta. Eravamo veramente curiosi di sapere se aveva detto la verità e quale non fu la nostra sorpresa quando, arrivati  in chiesa trovammo  sull’altare  il Vescovo Mons. Andrea Gemma  con  altri sette sacerdoti. Incredibile, erano otto  come aveva predetto il demonio poche ore prima. A questo punto feci notare ai miei volontari che  quando Dio vuole che il demonio dica la verità, esso è costretto a farlo. Questo episodio  servì  per la conversione di alcune persone che erano con noi  e che non credevano alla esistenza del demonio. Alla fine del pellegrinaggio esse non finivano più di ringraziarmi per aver  avuto l’occasione di assistere  a questo evento tanto inconsueto e provvidenziale. Risposi che logicamente non dovevano ringraziare me, ma il Signore e la Madre Santissima.
Durante le benedizioni spesso  il demonio  passa, in brevi istanti, da un atteggiamento spavaldo, arrogante, sarcastico, a un atteggiamento supplichevole e remissivo, proprio di chi si sente sopraffatto da un’Autorità Suprema;  passa da sorrisi beffardi e risate ironiche e sataniche a tremori di spavento con urla di pianto; in alcuni casi tentano di fuggire, in altri sputano, inveiscono, minacciano e cercano di aggredire, maledicono e pronunciano parole blasfeme e oscene. Tutte queste manifestazioni si accompagnano, talora, a conati di vomito con l’emissione di schiuma dalla bocca.


In alcuni casi le sue espressioni sono tra il serio e il comico, come quando durante una benedizione disse: “ Sei solo, non puoi fare nulla contro di noi”. Io  risposi.” Non è vero che sono solo, il Signore Gesù e l’Immacolata non mi abbandonano mai e poi ci sono i sacerdoti Esorcisti che ti fanno una guerra spietata”. E’ lui ribattè:” Gli Esorcisti che credono alla mia esistenza sono pochi”  (risate a squarcia gola); la maggior parte di loro non ha mai praticato un esorcismo contro di me perché hanno paura e ad altri faccio credere che queste cose non esistono “ (risata satanica d’oltre tomba).
Un’altra caratteristica è la sua insistente richiesta di fare un patto con lui come se fosse Dio.” Ti do’ il  potere, le donne, i soldi se fai un patto con me”. Io  gli rispondo:” satana bevi tu stesso il tuo veleno; io appartengo a Gesù e alla Madre di Dio.” A  questo punto urla e pronuncia bestemmie disumane e parole di fuoco contro di me. A volte dice: “Adorate me, io sono dio, non quello che è morto in Croce! Mettetevi in ginocchio quando si pronuncia il mio nome. Io sono l’onnipotente! Invocate me!”. “ Allora intervengo:” Vattene satana! Sta scritto  adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto!”.( Matteo 4, 1-10). Aggiungo  poi le parole di san Paolo: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei Cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” (Fil 2,10-11). Oppure : “Gesù Tu sei il mio Signore e mio Dio”. Sempre  risponde rabbiosamente,  con superbia e presunzione: “Mai, mai! Io sono dio! Guardati intorno e vedi come tutti mi seguono, come tutti cercano quello che io gli voglio dare, ossia potere e sesso!”.
Un altro caratteristico atteggiamento del demonio, durante le benedizioni, è quello di parlare velocemente per non farti pregare bene. Prende  di mira, nel suo linguaggio beffardo, tutto ciò che è bello, buono, sano e armonioso,   minacciando di volerlo deturpare e distruggere.
In modo particolare ha in odio il sacramento del matrimonio e gli affetti familiari. Reagisce  in maniera fortissima, quando dico:” Signore libera questa famiglia da tutte le fatture e da tutti i malefici fatti contro il matrimonio e fidanzamento”.  Con voce d’oltre tomba ribatte:”  Stai zitto bastardo, non dire queste cose”. Altre volte  definisce gli orgasmi sessuali, con evidente linguaggio metaforico, “ il centro del mondo”.  Riscontrai  reazioni furibonde quando benedissi il fidanzamento di due giovani che si erano impegnati seriamente a viverlo nella castità, definendo questa loro scelta come una porcheria che non serve a nulla.
Mi ha colpito molto anche il modo con cui capovolge le cose, facendo credere  bene il male e viceversa. Ad esempio, presentandogli una reliquia dice: “Che puzza! È la puzza di chi ha scelto Lui! (si riferisce a Gesù Cristo, che per odio e disprezzo non nomina quasi mai; se lo nomina è soltanto per imprecare contro di Lui con bestemmie e parole di fuoco); mostrandogli una corona del Rosario l’ha definisce: “Catena maledetta con la Croce in fondo, arnese marcio e puzzolente, fatto di escrementi di capra ”. All’aspersione con l’acqua benedetta ha protestato dicendo che non vuole essere lavato da quell’acqua, puzzolente  che lo brucia. Alle mie parole: “Benedici Signore questo nostro fratello!” Prontamente risponde: “Che sia maledetto, lo porterò con me all’inferno, lo farò morire, morirà, vedrai!”.  Nelle  sue invettive, emerge sempre come egli sia davvero colui che tenta continuamente di dividere gli uomini e di aizzarli gli uni contro gli altri. Ci tiene a sottolineare, infatti, che ama  l’odio e la calunnia fra gli uomini ed è avido della malvagità umane perché, come ha affermato più volte: “Sono ‘cibo’ che mi alimenta e mi rafforza”.
Riguardo alla potenza della preghiera, un giorno al “Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus….. Disse:” Se voi viveste in ginocchio davanti a Lui e cantaste le sue lodi come fanno gli Angeli, noi non avremmo tutto il potere che ci date su di voi”.
A tal proposito, tante volte l’ho sentito affermare, in perfetta sintonia con la teologia, che il male è una scelta della nostra volontà e quando la volontà umana, sorretta dalla Grazia, gli si oppone, non può nulla. Allo stesso tempo, tante volte ha anche affermato, in maniera molto chiara, questa sua principale attività in mezzo agli uomini, che è appunto la tentazione.
Una volta al momento in cui venne definito come  “radice di tutti i mali, fomite dei vizi, seduttore degli uomini, ingannatore dei popoli”, ha espresso la sua attività tentatrice con queste parole eloquentissime: “ Il nostro dovere è tentare, sempre, chiunque, dovunque e comunque. Moltissimi cadono nella nostra rete, tanti ci cadono per sempre!”.
Particolarmente consolante è l’esperienza della potenza di Maria, quando la invoco durante le preghiere di liberazione. I  demoni, per il loro grande odio e disprezzo  nei confronti della Madre di Dio, s’infuriano grandemente e, senza osare mai chiamarla per nome, dicono: “Quella”, aggiungendo a “Quella” un cumulo di ingiurie. E’ impressionante la loro rabbia  quando nomino la Madonna con il titolo di “ Immacolata Concezione “, Colei che ha la missione di schiacciare la testa di satana e di tutti gli angeli ribelli. Questo titolo ricorda  loro la consacrazione del mondo fatta al Cuore Immacolato di Maria, che  ha causato il fallimento di tanti loro progetti, su scala mondiale.
Riguardo al Santo Rosario, una volta, mentre misi una corona al collo della persona che veniva benedetta, il demonio disse:” Tira via quella corona fatta con sterco di pecora. Mi sta schiacciando, pesa, quella catena con la Croce in fondo mi brucia, mi soffoca!”. Io esclamai: “Da oggi in poi questa nostra sorella pregherà il Rosario ogni giorno”. E il demonio subito rispose: “Ma tanto siete pochi che lo dite (si riferiva al Rosario), in confronto al mondo intero! È bene per me che sia così perché mi fa male, perché invocate Quella (si riferiva alla Madonna), mi ricordate la vita di Quello (si riferiva alla vita di Gesù, che meditiamo nei misteri del Rosario)”.
In un'altra occasione, il demonio vedendo la corona del Santo Rosario immediatamente  disse: “Leva quella catena, leva quella catena con la Croce in fondo! Lei ci frusta con quella catena!”. Anche questo è certamente un linguaggio metaforico, che però ci fa capire, in modo molto concreto, la potenza del Rosario e quanto il demonio lo tema e quanto tema Maria, la  Madre di Dio, l’Immacolata Concezione.


 

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