L’ESISTENZA DEL DEMONIO
Incomincio subito con questa prima affermazione: satana c’è, piaccia o non piaccia,  si creda o non si creda, satana esiste. Seconda osservazione: l’azione di satana interessa tutti perché questo angelo decaduto ha due forme di intervento: un intervento ordinario e un intervento straordinario. L’intervento ordinario consiste nel tentare l’uomo con il peccato, per allontanarlo  da Dio e portarlo con sé all’inferno.  Questo intervento riguarda tutti, nessuno escluso. Facendosi uomo anche Gesù ha accettato di essere tentato.

Siamo tutti tentati da satana che si serve delle nostre tendenze naturali deteriori; ognuno di noi ne ha dopo la ferita del peccato originale. Si serve delle situazioni in cui noi viviamo: in famiglia, sul lavoro, nei momenti di svago e  di divertimento; ogni occasione può essere per lui un motivo per  indurci al peccato. Occorre, per proteggerci dalla sua nefasta azione, mettere in pratica le parole del Vangelo: “Vigilate e pregate per non cadere in tentazione”. La vigilanza è la fuga dalle occasioni di peccato, è l’istruzione religiosa; conoscere e approfondire la Parola di Dio è importantissimo, soprattutto per avere la luce della Verità in un mondo che mai come oggi, è offuscato dalle tenebre della menzogna, da tutta una marea di messaggi che presumono di essere di origine divina e invece non sono altro che camuffamenti del demonio. Quanti di noi pensano  alla vita eterna, a questa nostra ultima destinazione? Pochi! Il  demonio invece ha sempre presente questa grande verità e cerca di insinuare nella nostra mente il pensiero che l’inferno non esista, che è vuoto e che il peccato è solo un’invenzione.
Questo falso angelo di luce non lascia nulla di intentato per farci cadere. La tentazione, come ho già detto, riguarda tutti. Il demonio non guarda l’età! Anche un vecchio vescovo come Milingo può sbandare, purtroppo! Sempre si può cadere e in qualsiasi momento, perché fino alla fine della nostra vita saremo tentati e soprattutto lo saremo in quegli ultimi istanti.

Gesù, tentato dal demonio, ci insegna come difenderci dalle tentazione.
La Quaresima commemora i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto; fu un periodo di preparazione agli anni della predicazione fino ad arrivare poi alla gloriosa Pasqua. Gesù trascorse questi quaranta giorni in preghiera e facendo penitenza, proprio Lui che non aveva alcun bisogno di praticarla. Volle prepararsi come Uomo a iniziare una lotta contro i falsi credenti ebrei e, soprattutto, a diffondere la Buona Novella, il Vangelo dell’Amore di Dio.
Il deserto, nel suo significato proprio, indica desolazione, vuoto, assenza di vita umana, miseria, superficie arida, luogo reso selvatico e anche morte. Nel significato cristiano indica, invece, il luogo dell’incontro con Dio, il luogo della Parola; infatti prima di far entrare il popolo eletto, Israele, nella Terra Promessa, Dio lo fece restare per quarant’anni nel deserto per purificarsi ed entrare in ascolto della Parola di Dio. Proprio nel tempo del deserto Dio diede i 10 Comandamenti.
L’episodio delle tentazioni si colloca alla fine dei quaranta giorni di digiuno osservato da Gesù, nel momento in cui Egli era più debilitato. Questo  prova che il diavolo tenta una persona quando essa e  maggiormente vulnerabile. Dinanzi a Gesù satana trovò una corazza più dura del granito e dovette arrendersi.
Oltre a presentarsi nei momenti in cui la persona è più debole, satana  insinua il dubbio sulla gravità del peccato mortale mostrandone la positività. La sua strategia consiste, infatti, nel  proporre il peccato  come qualcosa di conveniente, necessario, piacevole, da non lasciarsi assolutamente sfuggire.
È per questa ragione che molti cristiani peccano senza porre alcuna resistenza.
Dopo il peccato mortale satana è pure abile nel castigare  con pensieri di rimorsi. Fa sentire la persona come se non avesse più alcuna speranza davanti a Gesù e la spinge, così, a peccare nuovamente, a ripetere immoralità e altre perversioni. Quando l’individuo si trova in peccato mortale, i diavoli esercitano una potentissima influenza su di essa e insinuano tutto ciò che si oppone alla realtà e alla verità.
Le false convinzioni che pensano molti credenti, per non parlare degli atei, sono originati dal potere dei diavoli su di essi.
E’ facilissimo credere sempre l’opposto della verità, perché le convinzioni presenti nella mente sono come dei dogmi per quanti  sono soggiogati dalle manovre dei diavoli. Questi  nostri nemici, invece, tremano e scappano ogni volta che ci confessiamo, partecipiamo con fervore alla Santa Messa, recitiamo il Santo Rosario, amiamo tutti e perdoniamo coloro che non ci amano.
I cristiani diventano fortissimi di fronte ai diavoli quando sono in vera comunione con Gesù e rifiutano i consigli mortali di satana.


In questo brano del Vangelo satana interviene per la prima volta nella vita di Gesù e lo fa in modo sfrontato. Mette alla prova Gesù per verificare se è davvero arrivato il tempo del Messia e rimane un mistero la permissione rilasciata dal Signore. Si lasciò tentare. Lo fece per dare a noi un insegnamento molto importante sulla strategia per sconfiggere i diavoli.
Essi dovevano comunque tentarlo, non potevano non farlo, perché l’unica loro occupazione era ed è quella di tentare per portare le anime alla dannazione eterna.
Se i diavoli non avessero tentato Gesù, sarebbe stata una incongruenza per loro, perché essi  devono tentare tutti e quindi anche l’Uomo che digiunò quaranta giorni nel deserto! Nessuno  è esente dalla prova, tutti noi siamo continuamente pedinati dai diavoli  che aspettano con pazienza il tempo opportuno per insinuare anche un solo accenno di tentazione e così distruggere la vita di Grazia, il matrimonio, la famiglia, l’onestà di una persona perbene.
Un altro aspetto da considerare è l’abilità di satana nel pesare le sue tentazioni. È un abile venditore della sua corruzione, a ognuno offre ciò che è  sufficiente per stenderlo e magari non farlo più rialzare per camminare verso il Sacramento della Riconciliazione (Confessione ). C’è  sempre una proporzione nelle tentazioni di satana, a Gesù offrì tutto quello che aveva di meglio da proporre perché intuiva la potenza dell’Uomo che aveva digiunato quaranta giorni; a una persona spiritualmente  debole basta poco per  commettere peccati mortali.
I diavoli presentano le loro offerte  con pensieri allettanti e con ragioni incredibilmente plausibili.
La loro strategia è molto sottile. Dove  trovano un po’ di resistenza ripetono insistentemente la tentazione, come un martello pneumatico che continua a colpire lo stesso punto  causando molta agitazione. Uno dei segnali della presenza di satana è infatti la frenesia nel voler peccare subito o nel  compiere al più presto qualcosa che porterà indirettamente al peccato.
L’agitazione impulsiva o le falsità che si pronunciano per compiere successivi peccati sono le porte che si spalancano a ogni forma di immoralità.
satana ha poco potere dove vede la protezione della Madonna; in questo caso tenta di agire attraverso i suoi uomini, ossia coloro che non hanno più una coscienza e sono in balia delle influenze infernali.
L’azione dei diavoli si riversa essenzialmente sulla Chiesa Cattolica, essi da sempre hanno cercato di demolirla ma non ci riusciranno mai. “Le porte degli inferi non prevarranno contro di Essa” (MT 16,18). Le tre tentazioni patite da Gesù, vengono presentate a tutti i cristiani e principalmente ai Prelati, perché se cade qualcuno della gerarchia ecclesiastica, la rovina per le anime sarà molto grande.
I  diavoli tentano con più forza i cristiani, mentre non si “impegnano” molto con gli atei perché essi già vivono nel peccato. Le  tre tentazioni che satana pose a Gesù e che  continua a porre a ognuno di noi, sono davvero micidiali.  Batte  e ribatte fino a quando apre un minuscolo squarcio per poi, piano piano e con pensieri sempre più seducenti, riuscire a trovare il varco per ispirare quella forte tentazione che distrugge la spiritualità della persona.


Analizziamo  le tre tentazioni poste a Gesù:
1) i piaceri carnali dell'uomo (prima tentazione, vinta con la virtù della castità);
2) il successo e il potere mondani (seconda tentazione, vinta con la virtù della povertà);
3) l'autonomia dal volere divino (terza tentazione, vinta con la virtù dell'obbedienza).
Le tentazioni che corrispondono ai piaceri biologici dell’uomo sono la gola e la soddisfazione dell’istinto sessuale; poi la tentazione del successo facile e del potere. I diavoli utilizzano queste armi per annientare la spiritualità cristiana presente nel credente, sostituendola con effimeri pensieri che procurano temporanee soddisfazioni. Non c’è altro mezzo per resistere se non la vita di comunione con Gesù, la permanenza nella sua Grazia, l’Eucaristia e il Santo Rosario.
Chi prega con fede, umiltà e carità resiste e vince ogni tentazione. Le continue vittorie aumentano la Grazia di Dio nel fedele e lo rendono molto forte di fronte ai diavoli.
Quando amate tutti, anche chi non vi ama, e perdonate chi vi ha fatto del male, i diavoli hanno paura di voi, perdono potere e fuggono!

 


 

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