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+ VANGELO (Mt 5,38-42) 
Io vi dico di non opporvi al malvagio. 
 
D -  Il Vangelo contiene una frase che ha fatto stupire milioni di cristiani e ancora oggi sono tanti a non capire il significato di questa affermazione arrendevole e remissiva dinanzi alla cattiveria altrui. In effetti, le parole di Gesù sono chiare: “Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra”.
Poco prima afferma che non dobbiamo opporci al malvagio, ma questa affermazione è già più comprensibile. 
Mentre l’accettazione di uno schiaffo oltre all’invito di porgere l’altra guancia, manda in crisi i cristiani meno spirituali e che considerano troppo esagerato questo comportamento. È vero che Gesù ha detto di amare i nemici, ma di prendere anche schiaffi con gioia risulta un po’ difficile a molti.
L’interpretazione di questa affermazione ha fatto molto discutere i credenti perché accettare passivamente la violenza degli altri è da autolesionisti. 
La spiegazione dunque  non può essere questa, ma  preciso subito che quando qualcuno dovesse darvi uno schiaffo, la reazione immediata è di bloccare le mani della persona violenta. Questo riguarda la sacralità della propria vita e si deve ricorrere alla difesa senza replicare all’aggressione di chi aggredisce.
Il Catechismo spiega la ragione della legittima difesa della propria vita.
«La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un'eccezione alla proibizione di uccidere l'innocente, uccisione in cui consiste l'omicidio volontario. “Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore”. 
“Nulla impedisce che vi siano due effetti di uno stesso atto, dei quali uno sia intenzionale e l'altro preterintenzionale”.
L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. È quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale.
Se uno nel difendere la propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito. 
Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita [...]. E non è necessario per la salvezza dell'anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l'uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui. 
La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. 
La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità» (2263-2265).
Questo è l’insegnamento della Chiesa, quello ispirato dallo Spirito Santo e non le corbellerie che alcuni sostengono quando parlano nel Nome di Gesù Cristo. È evidente che la Chiesa non vuole la violenza, ma l’uomo innocente ha il diritto alla difesa del bene comune e della propria vita.
A questo punto come si deve impostare l’affermazione di Gesù? “Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra”.
Dinanzi al malvagio e a quanti utilizzano atteggiamenti superbi, ipocriti e  diffamatori, il cristiano deve mostrare un volto diverso dal loro, deve porgere una guancia diversa dalla loro che è cattiva e violenta. Questo è il significato di porgere l’altra guancia, si tratta di mostrare un volto buono, mostrarci buoni, miti, umili verso chi è cattivo e malvagio, e non bisogna quindi rispondere con la violenza ad un atto violento.
Se l’aggressore usa la violenza, occorre però difendersi. 
Ecco come trionfa l’amore del cristiano dinanzi alla cattiveria dei malvagi. Noi non usiamo mai violenza e cerchiamo sempre di sdrammatizzare, di riportare la pace nei cuori induriti dal male, ma ci difendiamo quando la nostra vita o quella dei nostri  familiari è in grave pericolo. Buona preghiera a tutti.
 
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+ VANGELO (Mt 10,26-33) 
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
 
E - “Predicatelo sui tetti”. Il comando di Gesù esprime la determinazione di annunciare a tutti e ovunque il Suo Vangelo e le Sue parole di Salvezza.
Il termine predicazione lo utilizza rivolgendosi agli Apostoli, ai futuri Sacerdoti e a tutti i Vescovi, ma anche a tutti i cristiani che, in virtù del loro Battesimo, hanno la responsabilità di annunciare il Vangelo Storico. Non si tratta di una autorizzazione che bisogna ricevere da qualcuno, il cristiano è chiamato ad annunciare Gesù Cristo per la sua Fede.
Questo non avviene in gran parte per la mancata convinzione del proprio stato di seguace di Gesù Cristo, seguace non inteso come un pigro ammiratore; il vero seguace è solo chi comincia ad imitare le opere del Maestro, chi vive i Suoi insegnamenti e ne diventa discepolo.
“Predicatelo sui tetti”. Gesù indica di predicare il Vangelo Storico rivelato da Lui, quello autentico, ma oggi il suo Vangelo in ampie zone del Cristianesimo è sminuzzato, travisato, aggiornato da pseudo teologi, da cardinali che danno ai loro parroci direttive opposte alla Volontà di Dio. 
Vediamo la differenza tra il cattolico modernista e il cattolico fervente. 
Il modernista con le sue scelte eretiche ha perduto la Grazia di Dio perché si è distaccato da Lui e procede in maniera autonoma, scegliendo quanto è più comodo, e rifiutando ciò che non lo soddisfa. Vive di opinioni e nella sua mente è presente una profonda confusione, non è coerente con niente e nessuna cosa, è fedele solo alle sue eresie.
Quando ti ritrovi un cardinale o un sacerdote modernista e ti presenta una nuova dottrina fatta di aperture protestanti, di novità scandalose… e quasi fa capire di avere rinunciato alla sana dottrina della Santa Tradizione della Chiesa, ti rendi conto di parlare con uno che non segue più Gesù Cristo, che non ti potrà mai aiutare a salvarti l’anima! QUESTA SI CHIAMA APOSTASIA!!!
Come si deve reagire? Ognuno è libero di scegliere chi vuole seguire, quale Fede accogliere, dove andare e se salvarsi o meno l’anima!
Chi si mette volutamente contro Cristo intraprende una strada che conduce inevitabilmente alla dannazione eterna. E’ una scelta di vita devastante, anche se appare come la più esaltante per la soddisfazione di ogni capriccio, anche se sembra  gratificante perché si vive senza più regole, né morale. È la strada scelta dai corrotti, dai disonesti, da quanti non rispondono più alla loro coscienza. 
Miliardi di persone nel mondo vivono “allegramente” senza Dio, non osservano neppure le basilari virtù umane cardinali che noi conosciamo come la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza. Queste le chiamiamo virtù cardinali o madri, da loro derivano le altre innumerevoli virtù umane, le quali se vengono praticate permettono di progredire e di possedere una grande spiritualità.
Dalle quattro virtù madri conseguono quelle virtù che non molti cristiani focalizzano nella loro vita e questo dimostra che le troppe preoccupazioni della vita non lasciano spazio né riflessione all’unica vera disposizione e che è quella più importante: restare con Gesù Cristo!
Leggiamo dal Catechismo cosa si intende per virtù umane.
“Le virtù umane sono attitudini ferme, disposizioni stabili, perfezioni abituali dell’intelligenza e della volontà che regolano i nostri atti, ordinano le nostre passioni e guidano la nostra condotta secondo la ragione e la fede. Esse procurano facilità, padronanza di sé e gioia per condurre una vita moralmente buona. 
L’uomo virtuoso è colui che liberamente pratica il bene.
Le virtù morali vengono acquisite umanamente. Sono i frutti e i germi di atti moralmente buoni; dispongono tutte le potenzialità dell’essere umano ad entrare in comunione con l’Amore divino” (1804).
Il testo ci dice che siamo noi a decidere se vivere in modo superficiale questa straordinaria e irripetibile vita, o se vogliamo darle un senso.
San Tommaso d’Aquino ha compilato trattati sulle virtù cardinali o madri, spiegando anche ciò che ne deriva da ogni singola virtù.
“Per la prudenza: 
Le parti integrali sono principalmente tre: la memoria del passato, la conoscenza del presente e la previsione del futuro.
La docilità, la solerzia, la riflessione, la circospezione, la cautela o precauzione.
Le parti soggettive sono: la prudenza del singolo, la prudenza familiare, la prudenza politica (che relaziona il singolo con la comunità), la prudenza governativa, propria di chi governa. 
Le parti potenziali sono il buon consiglio, il buon senso e la discrezione.
Per la giustizia:
Le parti integrali sono racchiuse in questo principio: fa il bene ed evita il male.
Le parti soggettive sono la giustizia generale o del bene comune, la giustizia distributiva, la giustizia comparativa, la giustizia sociale.
Le parti potenziali sono la religione, la pietas, l’osservanza, la riverenza, l’obbedienza, la veracità, l’affabilità, la liberalità.
Per la fortezza:
Non ha parti soggettive.
Le parti integrali e le parti potenziali sono le medesime: la magnanimità, la magnificenza, la pazienza, la longanimità, la perseveranza e la costanza.
Per la temperanza:
Le parti integrali sono il pudore e la honestas (bellezza spirituale o morale).
Le parti soggettive sono l’astinenza, la sobrietà, la castità e la pudicizia.
Le parti potenziali sono la continenza, la mansuetudine, la clemenza, l’umiltà, la studiosità, la modestia corporale, l’eutrapelia, la modestia nell’ornamento”.
Riguardo la scelta morale del cattolico fervente, troviamo in esso la conoscenza del cammino da intraprendere, forse non ne sarà ancora un profondo conoscitore, di sicuro vuole crescere nella Fede in Gesù. È presente nel suo cuore la ricerca della Verità e non vuole sprecare la sua vita, si impegna per seguire il Vangelo Storico con ripetuti sforzi, anche con le immancabili cadute e le pronte rialzate.
Gesù oggi ci mette in guardia non tanto sulle persone che possono uccidere il corpo, la dignità, la buona reputazione dei buoni, ma di “colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo”. Molti cristiani ignorano satana come se non esistesse, fanno il suo gioco finendo in pasto ai suoi diavoli per poi essere trascinati nell’abisso infernale per tutta l’eternità!!!
Si pensa all’esistenza di satana solo quando si scopre la sua presenza nella propria vita con gli attacchi distruttivi e con le violenti tentazioni o con disgrazie che colpiscono i familiari. Solo allora si cerca l’esorcista o il Sacerdote che benedice e terrorizza i diavoli.
Si rimane inermi e affranti quando satana è libero di devastare silenziosamente la mente di un familiare e di arrecare danni in molti modi. Solo nel Nome di Gesù Cristo tutti i diavoli tremano e fuggono, ma voi vi state proteggendo con molta preghiera e l’osservanza dei Comandamenti?
“Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’Io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei Cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’Io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei Cieli”.
La Messa di venerdì qui è stata molto forte e ognuno ha portato a casa con sé una maggiore consapevolezza che Gesù ha un grande disegno su ciascuno di noi e che Lui ci è sempre vicino perché non vuole perderci. Ci ama immensamente e vuole parlarci di Lui, ma chiede a noi un po’ di silenzio interiore per far conoscere le Sue parole.
Gesù crede in ognuno di noi, noi crediamo in Lui? 
Gesù vuole donare moltissime Grazie e grandi benedizioni a chi si avvicina a Lui e gli apre con semplicità il suo cuore e Lo ama sinceramente. “Non abbiate paura”. Buona preghiera a tutti. 
 
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