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03/06/2023

Catechesi N. 465

A - In questo brano del Vangelo viene spiegato il vero significato della conversione, tanto che termina con le chiare precisazioni di Gesù: “Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
B - Noi vogliamo restare fedeli alla Parola di Dio come si è tramandata fin dall’antichità e queste traduzioni recenti ci arrecano un grande dispiacere, perché è evidente la minimizzazione sia di Gesù che della Madre Santissima. La traduzione della Bibbia del 1974 è quella che rispetta più di tutte le altre la vera rivelazione di Dio.
C - Il rattoppo nel linguaggio comune si usa molto spesso, o per rimediare a una gaffe o per giustificare quanto moralmente non è giustificabile. L’ipocrisia è pure un’arma usata con pronta facilità nel mondo, soprattutto i politici sono maestri in questa arte immeritevole e di inganno. Sono maestri in tutto quello che causa ad essi vantaggi sotto ogni forma immaginabile ed inimmaginabile.
 
 Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 
Lunedì sera ore 20,30 Preghiere di Liberazione
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione e Liberazione  
Sabato 10 e Domenica 11 Giugno faremo due giornate di preghiere a Campagna in provincia di Salerno da don Marcello Stanzione
Domenica 18 Giugno ore 16 Messa di Guarigione qui in Associazione
Pellegrinaggio a Lourdes dal 23 al 26 Giugno 2023
 
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+VANGELO  (Mc 2,13-17)
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
 
A - In questo brano del Vangelo viene spiegato il vero significato della conversione, tanto che termina con le chiare precisazioni di Gesù: “Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”. I giusti stanno già con Dio e non hanno bisogno di convertirsi, mentre i corrotti si trovano in una situazione di rottura con Dio e per sanarla devono accorgersi in qualche modo dell’esistenza del Creatore.
Lo stato interiore dei peccatori è una vera disgrazia, trovare Gesù comporta una vera risurrezione.
Come ho scritto in altre Catechesi, oggi si corre dietro l’istinto o un ragionamento troppo elaborato, ma senza Dio, quindi si possono indovinare le scelte per l’esperienza di vita, ma il più delle volte si cade nell’orgoglio di aver capito tutto e che dipende da noi risolvere le sorti del mondo.
Oggi il Vangelo raccontandoci la vocazione di Matteo ci dice che senza la vera conversione non si potrà capire come va questo mondo, l’agonia morale che vive, i valori cristiani dimenticati, la verità e la giustizia inesistenti.
Se non si riesce a cambiare la vecchia mentalità, fatta di cattiverie, vizi, calunnie, invidie e perversioni non si potrà rinascere nello Spirito di Dio.
Gesù è sempre pronto a donare i suoi doni per far rinascere il peccatore pentito, e rimane lontano da quelli che giudicano imprudentemente, considerandosi sempre nel giusto. Rimane lontano da quanti osservano i peccati degli altri e ignorano i propri. 
Matteo è stato il vero convertito tra gli Apostoli, il suo slancio dopo la chiamata di Gesù nasconde una prolungata riflessione sulle opere del Signore. Gli insegnamenti lo hanno toccato profondamente e quando Gesù lo chiama, abbandona tutto il denaro sul tavolo e Lo segue. 
Questo è il cambiamento che ci chiede Gesù, non chiede di cambiare ciò che va bene, invita a cambiare gli interessi del cuore.
È difficile cambiare questo mondo dedito alla completa corruzione e sottomesso all’istinto, o ad una razionalità impazzita. Gli atei senza luce vivono in una confusione turbata, essi si illudono di capire tutto e di dare risposte ad ogni evento, e vivono morendo, mentre il cristiano vive nella gioia del Signore Risorto.
Preghiamo ogni giorno per quelli che non conoscono il Signore Gesù. Buona preghiera a tutti.
 
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+ VANGELO (Gv 2,1-11) 
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù. 
 
B - Noi vogliamo restare fedeli alla Parola di Dio come si è tramandata fin dall’antichità e queste traduzioni recenti ci arrecano un grande dispiacere, perché è evidente la minimizzazione sia di Gesù che della Madre Santissima. La traduzione della Bibbia del 1974 è quella che rispetta più di tutte le altre la vera rivelazione di Dio.
È la traduzione che riporta i commenti biblici antichi adattati al linguaggio moderno, ma senza stravolgerli o manipolarli come stanno facendo i modernisti.
Invece quando si nota una minimizzazione, o l’opera di ridimensionare, o limitare la Persona infinita di Gesù, attribuendogli parole che contrastano addirittura la sua divinità che indica la perfezione, c’è qualcosa da rivedere e bisogna andare a leggere la vecchia traduzione che gli rende onore.
Interpretare a piacimento, o alterare arbitrariamente le Scritture è una prassi tra i cristiani, lo hanno fatto all’inizio i protestanti, anche i testimoni di Geova sono esperti in questo, tutti hanno in comune la volontà determinata di rappresentare quanto piace ad essi o è congeniale alla loro stessa idea di Gesù e della Madonna.
La traduzione del 1974 traduce il famosissimo dialogo tra Gesù e sua Madre in questi termini:
«… venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. 
E Gesù rispose: “Che ho da fare con Te, o Donna? Non è ancora giunta la mia ora”. 
La Madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”».
Maria è la Madre attenta a tutte le nostre necessità, come nessuna madre della terra lo è mai stata, né mai lo sarà. Il miracolo è avvenuto perché la Vergine Maria ha interceduto, solo in virtù della sua richiesta. È bastata una breve espressione per indurre il Figlio di Dio ad anticipare l’inizio dei miracoli.
Il punto su cui dobbiamo riflettere è questo: Gesù non doveva iniziare la manifestazione della sua divinità a Cana, ma la richiesta della Madre gli ha fatto cambiare disegno. Perché Dio non poteva dire no alla Donna perfetta, a Colei che, Immacolata, aveva sottomesso incondizionatamente se stessa alla volontà dell’Altissimo.
Dio ha ascoltato la Madonna, sia perché Madre del Figlio eterno, sia per i suoi quasi infiniti meriti e Le sue eccelse virtù.
Così comprendiamo anche l’importanza della mediazione dei Santi, essi hanno ottenuto grandi miracoli e sempre per intercessione della Madonna, per i Loro grandi meriti acquisiti con una condotta di vita esemplare, umile, perseverante, ardente di amore esclusivamente per il Signore.
Nel dialogo tra la Madonna e Gesù, mi colpisce la richiesta della Madre: “Non hanno più vino”. Chiede senza chiedere, espone una necessità, “non hanno più vino”. Con queste poche parole la Madonna ci insegna a pregare.
Quindi, Gesù conosce tutto di noi, se siamo umili e puri bastano poche parole ardenti di amore e fiducia per esaudirci.
Nella risposta di Gesù appare quasi un distacco: “Che ho da fare con Te, o Donna? Non è ancora giunta la mia ora”. Sembra quasi che Gesù voglia negare a Maria Santissima quanto chiede: “Non è ancora giunta la mia ora”. Ma la Madonna conosce bene il Cuore di suo Figlio, si comporta come se la sua richiesta fosse già stata accolta: “Fate quello che vi dirà”.
In questo dialogo troviamo l’Onnipotenza supplicante della Madonna, così la pietà cristiana ha chiamato nei secoli Maria Santissima. Anche nella Supplica alla Madonna di Pompei scritta dal Beato Bartolo Longo, la Chiesa intera per due volte l’anno La invoca: “Tu sei l’Onnipotente per Grazia”.
In questa Supplica che si recita l’8 maggio e la prima domenica di ottobre, ispirata senza dubbio dalla Vergine all’innamorato Beato Bartolo Longo, troviamo parole che commuovono e voglio trascriverne alcune, per alimentare in voi una maggiore devozione alla Madre di Dio, nostra Madre, Avvocata, Corredentrice, Mediatrice, Regina degli Angeli e dell’universo.
“Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue Grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. 
Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a Te la terra e le creature tutte sono soggette. 
Tu sei l’Onnipotente per Grazia, Tu dunque puoi aiutarci. 
Se Tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci”.
Onnipotenza supplicante è la Madonna, perché suo Figlio è Dio e non può negarle nulla.
Ella è sempre attenta alle nostre necessità spirituali e materiali, desidera, ancor più di noi stessi, che non cessiamo di invocare la sua intercessione presso Dio in nostro favore. E noi, bisognosi eppure tanto restii a chiedere, così sfiduciati e impazienti quando ci sembra che tardi ad arrivare ciò che chiediamo!
Noi, non dovremmo ricorrere più spesso alla Madonna?
Non dovremmo avere più fiducia nella preghiera, sapendo che Ella ci otterrà quello di cui abbiamo bisogno?
Se riuscì a ottenere da suo Figlio il vino, che non era imprescindibile, come non soccorrerà tutte le necessità urgenti che abbiamo?
Prendiamo in mano la Corona del Santo Rosario e recitiamo spesso questa potentissima preghiera che ottiene tutto dalla Madonna! Buona preghiera a tutti.
 
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+VANGELO  (Mc 2,18-22)
Lo sposo è con loro.
 
C - Il rattoppo nel linguaggio comune si usa molto spesso, o per rimediare a una gaffe o per giustificare quanto moralmente non è giustificabile. L’ipocrisia è pure un’arma usata con pronta facilità nel mondo, soprattutto i politici sono maestri in questa arte immeritevole e di inganno. Sono maestri in tutto quello che causa ad essi vantaggi sotto ogni forma immaginabile ed inimmaginabile.
Gesù nel Vangelo parla di una pezza, ma cosa intende? Noi valutiamo il rimedio peggiore del danno che già è stato causato. Avviene quasi a tutti quelli che non hanno una buona amicizia con Gesù, quelli che vivono d’istinto e si lasciano guidare dagli eventi che immaginano favorevoli.
Se si è favorevoli al tradimento del coniuge perché non scoperti, capite che senza la pratica dei valori morali il mondo muore.
Gesù non vuole che diventiamo dei rattoppi ad una vita vuota e viziosa, ci chiede di essere autentici, ma c’è un cammino di purificazione da compiere, dobbiamo credere e puntare tutto sulla trasformazione interiore. Devono cambiare quei pensieri mondani che schiacciano verso la materialità e i piaceri che illusoriamente coprono una vita sprecata e distrutta moralmente.
“Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore”. L’atteggiamento del cristiano autentico fa affrontare il disagio o l’errore, non lo copre in modo da peggiorare la sua situazione davanti a Dio e magari anche davanti ai familiari e agli amici.
In questo corretto atteggiamento si vede la sincerità e la volontà di voler cambiare da parte del peccatore.
Oggi Gesù ci invita a scaricare, svuotare o fare uscire dai nostri cuori quel contenuto non buono con la Confessione e ognuno di noi deve fermarsi a riflettere attentamente. Non vale a nulla e non migliora una vita grigia, rimanere con la vecchia mentalità e pregare, illudendosi di far tutto bene nella vita.
“Nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!”. Gesù è molto chiaro, è impossibile che il suo Vangelo si stabilizzi nei cuori corrotti e non pentiti. 
Chiediamo alla Madonna di aiutarci in questo cammino a svuotare, a perdere, ad allontanare dai nostri cuori tutto ciò che non è vero Amore e non è verità. Buona preghiera a tutti.
 
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Madonna Orione
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