La Chiesa in questi duemila anni è stata assalita da molti lupi, oltre gli individuali e sistematici interventi per distruggerla da parte di milioni di suoi nemici, i terribili lupi li ha incontrati fin dall’inizio con i pagani, i barbari, poi i musulmani, i rivoluzionari apostati, i brutali comunisti. Questi ed altri ancora hanno sempre cercato di annientare il Cristianesimo e bruciare tutti i cristiani.
Ma il Cristianesimo è ancora vivo, loro non ci sono più o, comunque, sono riconosciuti come oppositori del vero Dio seguito dai cristiani.

La ferocia delle persecuzioni contro la Chiesa e i suoi Santi manifesta una sola verità, una definizione: TUTTI I DIAVOLI ODIANO ESCLUSIVAMENTE IL CRISTIANESIMO, lottano ininterrottamente per allontanare almeno i credenti dalla Chiesa e a non dare più credito a Gesù Cristo. I diavoli in duemila anni non sono riusciti a distruggere la Chiesa dall’esterno, in questi ultimi decenni sono riusciti ad entrare all’interno e guidano i loro uomini verso la dissoluzione dell’unica Chiesa fondata da Dio, quella Cattolica.
Per molti di voi sarà una sorpresa leggere le parole che mi accingo a scrivere, anche molti  Sacerdoti  che leggono il nostro sito potranno un po’ sorprendersi, perché DEVO PRECISARE CHE NON È VERO CHE TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI, COME PREDICANO MOLTI CARDINALI, VESCOVI E TEOLOGI. La dottrina cattolica non è assolutamente cambiata da duemila anni, invece da tempo si è diffusa negli ambienti cattolici una mentalità di tipo relativista (tutte le religioni sono buone). Indovinate chi ha diffuso all’interno della Chiesa che tutte le Religioni sono buone? Cardinali e Vescovi massoni.
“L’Extra Ecclesiam nulla salus” è la frase chiara e completa che spiega una Verità di Gesù: “Al di fuori della  Chiesa  non  vi  è  salvezza”.  Questa  è  la  traduzione  di  “extra  Ecclesiam  nulla  salus”,  si  tratta  di un’incontestabile Verità di Fede, e lo è perché è stata continuamente ripetuta dai Padri della Chiesa e dal Magistero autentico. Chi afferma diversamente, inganna i cristiani e manifesta di non possedere più la Fede dei cristiani.
Certo, bisogna ragionarci un po’ su questa affermazione, ma prima leggiamo cosa hanno detto i Papi. Papa Pio XII nella Lettera al Sant’Officio dell’8 novembre 1949 dice: “Ora tra le cose che la Chiesa ha sempre predicate e che non cesserà mai dall’insegnare, vi è pure questa infallibile dichiarazione che dice che non vi è salvezza fuori della Chiesa”.
È una frase importante perché affermata da un Papa, è stata sempre insegnata ed è una dichiarazione infallibile.
Il suo successore, Papa Giovanni XXIII, il Papa del Concilio Vaticano II, nell’omelia nel giorno della sua incoronazione, il 4 novembre 1958 dice: “(…) gli uomini possono sicuramente raggiungere la salvezza, solamente quando sono congiunti al Romano Pontefice, poiché il Romano Pontefice è il Vicario di Cristo e rappresenta in terra la sua persona”.
Ma lo stesso Concilio Vaticano II afferma: “Il santo Concilio (…) basandosi sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione, insegna che questa Chiesa peregrinante è necessaria alla salvezza” (Lumen gentium, 14).
Quindi, i Cardinali, i Vescovi e i Sacerdoti modernisti sostenitori di un aggiornamento che il Concilio non ha dato perché è stato esclusivamente pastorale, come possono negare questa affermazione espressa proprio dal Concilio Vaticano II?
Mi vengono in mente pure le parole di Gesù quando inviò i discepoli fino agli estremi confini della Terra: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). La persona che ragiona onestamente, si rende conto che se Gesù invia i suoi discepoli in tutto il mondo, vuol dire che è necessario incontrare Lui nella sua Chiesa Cattolica per salvarsi.
Però, occorre valutare diverse cose per comprendere bene il significato di “extra Ecclesiam nulla salus”. Consideriamo le persone che senza alcuna colpa personale sono fuori della Chiesa e non pregano Gesù. Sono condannate? Questo lo sa solo Dio, ma la Chiesa precisa che chi si trova fuori della Chiesa senza colpa, non può, per questo, essere condannato. Se viene condannato nel giudizio sarà perché non ha vissuto fedelmente la sua fede.
Le persone che non conoscono il Cristianesimo o quelle nate in famiglie non cristiane e perfino oppositori dei cristiani, possono salvarsi secondo la loro coscienza. La causa della mancata conoscenza è la loro “ignoranza”, e c’è la cosiddetta “dotta ignoranza” e l’altra chiamata “ignoranza invincibile”.
La dotta ignoranza indica già una contraddizione, manifesta la situazione di un individuo che non ha mai ricevuto l’annuncio cristiano, e questo suo stato è sicuramente di ignoranza incolpevole, però questo individuo onesto cerca intimamente quella Verità che avverte nell’anima ma che non conosce.
È ignoranza per la mancata conoscenza dell’annuncio cristiano, è pure dotta perché cerca di conoscere la Verità di Dio.
Poi c’è l’ignoranza invincibile, riguarda l’individuo che ha ricevuto l’annuncio cristiano ma a causa di un’ignoranza  notevole (invincibile) non riesce assolutamente a comprendere la Verità. Ne ha parlato chiaramente un altro Papa nell’enciclica Singolari quidam del 17 marzo 1856, il Beato Pio IX: “(…) nella Chiesa Cattolica, per il fatto che essa conserva il vero culto, vi è il santuario inviolabile della Fede stessa, e il Tempio di Dio, fuori del quale, salvo la scusa di una invincibile ignoranza, non si può sperare né la vita né la salvezza”.
Da quanto leggiamo è insegnamento infallibile della Chiesa che la salvezza è presente solamente in Essa, tranne i casi che ho indicato sopra e che può valutare esclusivamente Dio e nessun’altro. L’individuo stesso che cerca la Divinità e non sa dove trovarla ma vive rettamente, porta in sé un vivo desiderio di conoscerlo ma non vi riesce. Anche se non è nella Chiesa, implicitamente ne fa parte almeno nel desiderio perché vuole seguire il vero Dio.
Quindi, possono salvarsi quanti in buona fede non sono cattolici ma nella vita hanno cercato onestamente Dio pur senza conoscerlo ed hanno osservato le leggi morali di appartenenza, ma allo stesso tempo rimane sempre infallibile il principio dell’Extra Ecclesiam nulla salus.
Vediamo che nel Catechismo di un Papa Santo, Pio X, è riportato: “Chi, trovandosi senza sua colpa, ossia in buona fede, fuori della Chiesa, avesse ricevuto il Battesimo, o ne avesse il desiderio almeno implicito; cercasse
inoltre sinceramente la Verità e compisse la volontà di Dio come meglio può; benché separato dal corpo della Chiesa, sarebbe unito all’anima di lei e quindi in via di salute”.
Questa spiegazione dovrebbe essere chiara e semplice, da parte nostra preghiamo il Santo Rosario della Cordata Spirituale secondo le intenzioni della Madonna, che comprendono sicuramente anche il pensiero verso i suoi figli peccatori e dispersi nel mondo pagano. La nostra Associazione, in comunione di preghiera, è impegnata soprattutto in questi due momenti nella preghiera di intercessione per tutti coloro che non amano o non hanno mai conosciuto il Signore Gesù.
Preghiamo per la salvezza di coloro che hanno conosciuto il Cristianesimo e lo hanno rifiutato. Come lo rifiutano  quelli  che  affermano  che  tutte  le  Religioni  sono  buone.  È  una  falsità  maliziosa  e  si  oppone all’insegnamento infallibile dei Papi. Quanti affermano questa falsità non riconoscono più Gesù come Dio e so- no smarriti nella confusione delle religioni inventate dagli uomini!
“Ecco: Io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”.

Ne avevo sentito molte, ma un Vescovo che celebrava la Santa Messa in pantaloncini e maglietta mancava, e questa notizia affligge solo quelli che amano Gesù e partecipano alla causa del suo Vangelo, invece quanti restano indifferenti o giustificano  questi comportamenti assolutamente sacrileghi, stanno seguendo un vangelo personale.
Sono ritornato sulla notizia per evidenziare come può ridursi anche un Vescovo che vive immoralmente e non prega più. L’ho scritto varie volte, lo ripeto nuovamente: nessuno può considerarsi sicuro di mantenere la propria Fede, e se comincia a rilassarsi e a trasgredire i Comandamenti senza avvertire più alcun rimorso di coscienza, è finita e finisce in mano ai diavoli!
A satana basta fare un piccolo buco, è sufficiente indebolire la persona in ciò che è più vulnerabile e se la persona abbocca… il piccolo buco viene trivellato dai diavoli, lo passano da parte a parte, fino a scoprire tutta la nudità della persona, cioè, spogliano di ogni virtù e spiritualità quel cristiano, uomo o donna.
Quando ho letto che quel Vescovo scoperto con l’amante celebrava la Santa Messa in pantaloncini e maglietta, ho pensato a Gesù che per tre anni si sfiancò per salvare l’umanità fino a lasciarsi inchiodare. Per questo Vescovo era diventato normale il sacrilegio, non ci faceva più caso tanto era scomparso l’amore per Gesù. Lo stesso è avvenuto per quel parroco di Fano arrestato, ha dichiarato al magistrato che non si rendeva conto che per ore baciava e combinava altro con una ragazzina tredicenne e che è stato video filmato dalla polizia.
“Non mi rendevo conto di quello che facevo con la ragazzina”, questo ha detto il parroco arrestato.
Non rendersi più conto di comportamenti così gravosi è allarmante, si manifesta che non c’è più la coscienza che rimprovera, non si avverte più la propria coscienza, e ormai la sua mente e in mano ai diavoli. Gli scandali causati da Cardinali, Vescovi e Sacerdoti distruggono la Fede in molte anime, e questo scoraggiamento dei fedeli è segno di debolezza, di scarsissima conoscenza di Gesù e del Vangelo.
Vi ho scritto molte volte che la conoscenza di questi scandali deve spingerci a pregare di più per tutti i Cardinali, i Vescovi e i Sacerdoti, non bisogna abbattersi come se la Chiesa fosse umana. La Chiesa è Divina ma fatta di uomini che possono sbagliare e lo fanno spesso. Nonostante questi scandali la Chiesa sarà salvata da Gesù, anche con pochi Sacerdoti a Lui pienamente fedeli. Le porte degli inferi non prevarranno.
Ma questi scandali addolorano profondamente Gesù, rinnovano ininterrottamente la sua crocifissione, lo disse pure a Santa Faustina Kowalska proprio riguardo i suoi Ministri: “Quando un Sacerdote pecca, il mio Cuore viene trafitto da una parte all'altra”.
Questa frase me l’ha ricordata una nostra Associata: “Ogni volta che leggo questi sfoghi di Gesù mi viene la tristezza. Quanto soffre il nostro Signore ogni giorno? Sento tante persone che non credono in Dio o che non vanno a Messa per via di questi scandali all'interno della Chiesa. Concordo con quello che lei dice, spero solo che le nostre preghiere per i Sacerdoti possano aiutarli a superare le prove. Grazie per le sue perle di saggez za”.
Gesù si lamentava con la Santa come fa anche oggi nel Vangelo, ricordando le tre città che più delle altre Lo hanno ignorato. Leggiamo cosa dice di queste città: “Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida. (…) E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!”.
Eppure, Cafàrnao era la città dove aveva fissato dimora nella predicazione, le altre due si trovavano vicine e più delle altre città avevano visto miracoli ed ascoltato i suoi insegnamenti. Ma è stato quasi inutile tutto il sacrificio compiuto dal Signore verso queste tre città, Lo hanno ignorato e minimizzato.
Proprio queste tre città avrebbero dovuto essere un centro di fede, di penitenza e di preghiera, invece divennero più colpevoli delle antiche città corrotte. Gesù richiama tre città immorali del passato, le accosta alle tre città dove era rimasto più tempo a predicare. Corazin era una piccola città a nord di Cafàrnao, Betsaida era poco lontana, ma in queste città Gesù rimase molto tempo ad insegnare. Quasi inutilmente.
Allora paragona Corazin e Betsaida a Tiro e Sidone, centri commerciali dediti al dio denaro. Mentre Cafàrnao addirittura la paragona a Sòdoma, città corrotta ed immorale, famosa anche per la ricerca di una prosperità raggiungibile con ogni mezzo, per divenire il centro più famoso della zona. E Gesù aveva preso dimora proprio a Cafàrnao per frenarla nell’ambiziosa ricerca del potere e del falso benessere. Ma non Lo hanno ascoltato…
Da qui lo sfogo di Gesù. Soprattutto a Cafàrnao il Signore preannuncia un giudizio severissimo, tremendo: “E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!”. Ma Gesù spiega anche il motivo di questa severissima condanna: “Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!”.
È quest’ultima frase che scuote ancora più delle altre, anticamente Sòdoma era il simbolo di ogni forma di depravazione e  viene considerata da Gesù migliore di Cafàrnao… Questo ci fa capire come enorme è stata l’ingratitudine dei cittadini di Cafàrnao verso Gesù, essi hanno rifiutato la sua Persona e il Vangelo, impedendo la trasformazione della città, che sarebbe diventata un’oasi di pace e di prosperità.
Il lamento di Gesù si ripete ancora oggi verso coloro che impediscono a Lui la salvezza delle anime con i loro comportamenti scandalosi! Buona preghiera a tutti.

Il motivo della mancata rivelazione da parte di Gesù ai sapienti del mondo, quelli che pensano di saperne una più di Dio, è data proprio da questa superbia. La superbia esclude irrimediabilmente l’umiltà, la persona vive in modo altezzoso ogni circostanza della vita, ma non è necessario esprimere questa sua arroganza con le parole, è il suo atteggiarsi a svelare la vera identità.
Ogni essere umano nasce con impresso anche questo vizio, tutti lo abbiamo tranne la Madonna, e la diminuzione della superbia dipende dalla decisione della persona, dal suo giornaliero impegno nel contenere i pensieri e le parole arroganti ed altro di vizioso. Se la persona vuole arrivare al controllo della superbia l’unico modo è l’incontro con Gesù. Dove è presente il Signore, gradualmente lo spirito umano corrotto e malizioso diminuisce fino a starsene accucciato.
La superbia si esprime non solamente con le parole sprezzanti, ogni persona che non controlla la sua volontà, quindi non alimenta una vita spirituale interiore, ha un suo modo di mostrare molta povertà morale con la presunzione, l’orgoglio, l’arroganza, la vanagloria, la aggressività, la presunzione, la  sfacciataggine, l’altezzosità.
Queste persone sono forse da disprezzare? Al contrario, hanno bisogno del nostro amore, ma devono volerlo senza essere ipocrite.
La preghiera dei giusti, di quei credenti che si sforzano e riescono a rinnegare principalmente i giudizi maliziosi e le parole ingiuriose, sono preghiere che giorno dopo giorno demoliscono la superbia, la umiliano e lasciano crescere la pianticella dell’umiltà, molto gradita a Dio e vero terrore dei diavoli.
Quasi tutte le persone che agiscono sempre con superbia spesso non si rendono conto delle loro trasgressioni e questa non è una giustificazione per loro, il fatto è che non si conoscono intimamente, pensano di non avere difetti, quando ne hanno più della cuccagna.
C’è da conoscere una delle tre terribili concupiscenze: la superbia della vita. Ne parla San Giovanni Apostolo nella Sacra Scrittura: “Tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo” (1 Gv 2,16).
Chi ama il mondo e non ripone la sua speranza in Gesù, è schiavo della concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l’ambizione della vita. Nella concupiscenza della carne è il piacere sensibile, nella concupiscenza degli occhi è la curiosità, nell’ambizione della vita è la superbia. Chi vive sotto questa schiavitù non pensa ad altro che ai piaceri immorali, carnali, volgari!
Cosa ne seguono? Adultèri, lussurie e ubriachezze, nel corpo c’è una forza feroce come una bestia indomata che sollecita continuamente i sensi e penetra la ragione di una piacevolezza velenosa, annullando la ragione per esaltare la carne, rendendo la persona simile a una bestia.
Solo Gesù e la Madonna possono calmare gli ardori istintivi e dare nuova dignità alla persona. Loro sono la salvezza!
Prendiamo ad esempio la parabola del fariseo nel Tempio. La superbia del fariseo lo acceca e non gli permette di fare il bene. Vive nel male e si compiace di questo. Ma è convinto di essere nel giusto, di non peccare mai, di affermare sempre le cose giuste e di avere ragione su tutti e tutto. In questa società molti non agiscono forse così?
La SUPERBIA DELLA VITA è una delle tre concupiscenze, “è l’ostentazione di una sicurezza morale falsa e menzognera, la pretesa vertiginosa di decidere da sé ciò che è bene e ciò che è male, misurando tutto l’ambito morale con il metro assoluto della propria coscienza, tanto certa quanto erronea perché svincolata dalla legge eterna naturale inscritta dal Creatore in ogni uomo”.
Gesù invece ci chiama alla piccolezza, ad una umiltà semplice e buona, ad essere sempre sinceri e mai sospettosi, indagatori, maldicenti questo arriva dai diavoli. Gesù non può restare nel cuore superbo e che vive nell’ipocrisia, tantomeno si rivela a quei falsi profeti che affermano di avere apparizioni mentre vivono nel male e compiono azioni disoneste. Non è facilissimo comprendere che le due cose si escludono a vicenda? I piccoli di Gesù non vivono nel male né si compiacciono di far stare male gli altri.
In questi tempi molti falsi profeti si aggirano per ingannare i più deboli, la cosa curiosa è l’incapacità di qualche parroco nel  non accorgersi della falsità di questi falsi profeti. E permettono ad essi di servirsi della Chiesa per ingannare la gente.
Sono moltissimi i casi che vengono denunciati sul web, uno dei casi clamorosi e sconcertanti avviene in provincia di Torino. Alcuni parroci pur avendo le prove che un giovane laico è un falso profeta, non gli impediscono di continuare l’inganno all’interno della parrocchia, gli permettono di distruggere la Fede in molti credenti.
Eppure occorre poco per capire l’inganno dei falsi profeti: essi commettono gravi peccati e non praticano eroicamente le virtù.
Sembra inverosimile questa storia, ma avviene e se Dio vuole ne scriverò domani.


L’appello lanciato da Gesù rimane inascoltato dalla società moderna, una società che si lascia guidare dall’istinto e dal miraggio di una falsa felicità. Quasi tutti corrono affannosamente ed instancabilmente dietro qualcosa che non li potrà mai appagare e si ritrovano stanchi e oppressi. Sono sempre stanchi e oppressi. Non è una stanchezza esclusivamente fisica, soprattutto è una stanchezza mentale, uno stato confusionale che illude di possedere la migliore lucidità intellettuale.
Sono stanchi mentalmente e assolutamente confusi, principalmente lo sono i governanti, tutti i politici che non hanno valori morali o non li hanno mai avuti. Confusi e smarriti cambiano ogni giorno dichiarazioni e negano quello che avevano affermato il giorno prima. Politici stanchi a causa dell’ozio… La loro inattività nel cercare di aiutare i cittadini è disarmante, è una pigrizia morale perché per i loro affari sono di una attività allarmante.
La stanchezza mentale colpisce evidentemente quelli che vivono agiatamente, soprattutto i dotti, i personaggi famosi, i ricchi che ostentano, tutti vivono perennemente stanchi di una vita che vogliono rendere brillante con il denaro e i divertimenti, mentre è sempre una vita frustrante ed avvilente, perché il corpo vive una illusoria felicità, ma l’anima piange ininterrottamente perché non ha pace, non trova il suo Dio e si dispera.
Miliardi di persone fanno uso di droghe e di alcool per la frustrazione o depressione o insoddisfazione che vivono di continuo! Quante malattie psichiche tra i personaggi famosi e tra i ricchi!
Il denaro non è mai sufficiente per ottenere un solo briciolo di vera felicità che dona solamente Gesù Cristo, la vera felicità che possono ottenere quanti prendono sulle proprie spalle il giogo di Gesù, la sua volontà. E vediamo molti credenti provati da crude sofferenze ma sereni e con molta pace interiore, essi riescono a dare coraggio agli altri, trasmettono la loro Fede anche se ignorati dai sapienti di questo mondo.
Per conoscere e vivere la felicità del Vangelo è indispensabile compiere la volontà di Gesù espressa nei suoi insegnamenti, dobbiamo imparare da Lui, non c’è alcun Maestro che Lo possa sostituire. Purtroppo, appaiono di continuo falsi maestri che si spacciano per cattolici mentre vivono da pagani e peccano come gli atei. Non intendo solamente i maestri della televisione, ci sono altri maestri che sviano i più deboli.
Ieri ho scritto di molti falsi profeti che si aggirano nelle parrocchie e nei gruppi parrocchiali, conoscerli è facile: il fatto stesso di manifestare agli altri che sono profeti, è già la prova che sono imbroglioni. Cercano denaro, potere nelle parrocchie, dominio delle coscienze. Sono i più deboli a cadere nelle trappole dei falsi profeti, perché un vero profeta di Dio non comunica a nessuno la sua intimità con il Divino, ne parla solamente con il Padre spirituale. Il profeta di Dio vive intimamente con la Divinità, non cerca assolutamente gratificazioni umane. Non impone agli altri le sue convinzioni ma lascia sempre liberi di fare le scelte che vogliono.
Quando sentite qualcuno che vi dice di parlare con Gesù o con la Madonna e si vanta per questo, è un imbroglio!
Dispiace sapere che nelle parrocchie i parroci non riescono a discernere la vera identità di questi anticristi,
essi addirittura si oppongono a Cristo perché si sostituiscono a Lui. Un parroco non può assolutamente permettere la presenza nella sua comunità di qualcuno che afferma di parlare con la Madonna o di ricevere messaggi e probabilmente conduce una vita opposta al Vangelo!
Gesù indica un metodo infallibile per conoscere il falso profeta: “LA BOCCA PARLA DALLA PIENEZZA DEL CUORE” (Mt 12, 34).
Non potete sbagliarvi nell’identificare il falso profeta, nonostante tutti gli sforzi per ingannare la comunità, sebbene scelga il silenzio in molte circostanze per non farsi scoprire, dalla sua bocca fuoriesce sempre qualche parola che lo svela come falso. Ricordate sempre le parole di Gesù: “LA BOCCA PARLA DALLA PIENEZZA DEL CUORE”.
Ancora Gesù ci dà un’altra indicazione che in realtà precede la frase riportata sopra: “Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi?” (Mt 12,34). Mi sembra fin troppo chiaro: come può un falso profeta dire sempre cose buone? Ne dirà anche molte, ma è sufficiente affermare una sola cosa non conforme alla sana dottrina della Chiesa per svelare la sua identità.
Chi agisce come falso profeta sempre scivola in qualche errore morale, dottrinale o comportamentale.
Invece i veri seguaci del Signore sono miti e silenziosi, non pavoneggiano agli altri l’intimità con il Divino, non parlano mai volentieri delle loro esperienze mistiche. I buoni hanno sempre sulla bocca parole di amore e di verità, di comprensione e di pace. Gesù ci chiede di diventare miti e umili di cuore, non è certamente facile, occorre un grande desiderio di voler diventare come ci chiede Dio.
Dobbiamo imparare da Gesù, in ogni circostanza dobbiamo agire come ha fatto Lui, dobbiamo parlare con le sue parole e amare con il suo Cuore. Chiediamolo ogni giorno nella nostra preghiera umile e fiduciosa, soprattutto se andiamo a trovare il Signore presente nel Tabernacolo.

 

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