25/07/2015

Catechesi N. 74

A - Il Vangelo oggi tocca un aspetto molto delicato e sottile della vita spirituale: la retta intenzione. Mette una sostanziale distinzione tra l'atto esterno e l'intenzione, quando questa è, appunto, non retta.
B - I discepoli di Gesù dopo avere ascoltato tanti insegnamenti pieni di Luce, chiedono a Gesù di conoscere il modo corretto di pregare, vogliono che sia Lui a spiegare la vera preghiera.
C - "Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore", significa che dove c'è un interesse rilevante verso qualcosa o qualcuno, lì c'è anche il cuore della persona, diventata idolatrica.
D - Gesù parla di due padroni, ed è già un serio problema spirituale per il credente, figuriamoci cosa avviene a miliardi di persone che servono ciecamente o servilmente tanti idoli che deturpano anche i lineamenti della persona smarrita e incapace di capire il suo dramma..

+ Vangelo (Mt 6,1-6 16-18)
Se uno mi ama, osserverà la mia parola.

A - Il Vangelo oggi tocca un aspetto molto delicato e sottile della vita spirituale: la retta intenzione. Mette una sostanziale distinzione tra l'atto esterno e l'intenzione, quando questa è, appunto, non retta. È la condizione di chi pensa qualcosa e ne dice o compie un'altra.
Un'azione priva di genuinità, quindi di sincerità e di semplicità non è pura, si trasforma in ipocrisia, in inganno, in ostentazione.
È sottile la separazione tra la retta intenzione e l'amor proprio, non è sempre facile accertare questa distinzione, anche perché la poca spiritualità di un credente esprime una scarsa capacità di conoscenza personale, di amore verso Gesù, di purificazione interiore.
La retta intenzione diventa sempre più pura e gradita a Gesù nella misura della purificazione e di una conversione sincera.
Dovete chiedervi senza allarmarvi e senza abbattervi, quale pensiero vi spinge nel compiere un'azione e altre opere che esteriormente danno l'impressione di gesti caritatevoli. Quale pensiero arriva alla mente e si esegue quando si compiono determinati gesti buoni?
Spesso arriva la tentazione di satana per farvi perdere meriti davanti a Dio, ma il più delle volte è lo spirito umano a far scaturire un doppio pensiero, un altro che si sovrappone al primo e magari questo era buono di suo. Ma ne arriva un secondo e si accoglie e si applica a quell'azione, essa così in un istante perde la grande validità davanti a Dio e si svuota della santa intenzione.
È un discorso delicato e inesplorato, forse troverete qualche spiegazione sulla retta intenzione ma non sul secondo pensiero che si conosce solo per Grazia di Dio. I diavoli cercano in continuazione di distogliere nei cristiani le buone intenzioni, quelle che rendono un'azione santa pur essendo piccola.
Un piccolissimo sacrifico con una intenzione retta vale più delle penitenze di un anno con una intenzione piena di amor proprio.
Sta qui la vera chiave per rendere le nostre opere, piccole e grandi, sante davanti a Dio. Opere compiute non per essere ammirati, non per vanagloria, non per superbia. Le anime spirituali vigilano attentamente per non lasciare stabilizzare un solo pensiero ingiusto o sleale e così invalidare, compromettere, un'azione che in realtà vogliono compiere per amore di Dio e del prossimo.
Nulla si deve compiere "davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei Cieli". Arriva una grande ricompensa ai buoni che con cuore puro agiscono con piena onestà, Dio è contento di loro ed elargisce ad essi abbondanti Grazie. Essi sono mediatori stimati dall'Altissimo, e sono le intenzioni rette in ogni opera a renderli attendibili.
La ricompensa di Dio non è qualcosa in più o è trascurabile, è l'espressione del suo Amore e il premio della nostra fedeltà.
Non tutti i credenti ricevono ricompense da Dio in questa vita e forse neanche nell'altra, non fanno nulla per ricevere ricompense. Dio però è Padre misericordioso e concede gratuitamente doni e aiuti anche a quanti non li meritano. Ma non ne approfittano e sperperano ogni bene.
Cercare di ingannare Dio è un atteggiamento che si commenta da solo. Non è l'ostentazione ad ingannare Dio perché Lui vede dentro, conosce perfettamente tutto di noi. Quelli che fingono una falsa spiritualità "hanno già ricevuto la loro ricompensa".
Non sono inizialmente le opere a santificare il credente, prima sono le sue rette intenzioni a renderlo gradito a Dio e degno di immensa fiducia. Solo così Dio si fa conoscere sempre più e inonda l'anima del credente del suo Spirito Divino.
Questo il motivo della grande spiritualità che posseggono le anime buone. Buona preghiera a tutti.

Santa Chiara d'Assisi

+ Vangelo (Mt 6,7-15)
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi.

B - I discepoli di Gesù dopo avere ascoltato tanti insegnamenti pieni di Luce, chiedono a Gesù di conoscere il modo corretto di pregare, vogliono che sia Lui a spiegare la vera preghiera. Questo lascia intendere l'esistenza di una molteplicità di preghiere, lo sappiamo bene che la preghiera non si improvvisa e nessuno la scopre con le proprie capacità.
La preghiera migliore si conosce seguendo un cammino di ricerca con l'aiuto di bravi formatori, ma se la preghiera si cerca dove non è presente o dove si prega malissimo, il credente non comincerà mai a pregare bene.
Anche noi dobbiamo chiedere a Gesù: "Signore insegnaci a pregare". Da soli o seguendo metodi di preghiera modernisti e molto umani, non si riuscirà mai ad entrare nella vera Via che conduce alla Vita.
Non è sufficiente pregare, l'ho scritto tantissime volte, dobbiamo pregare bene e per farlo c'è un cammino spirituale da compiere. Fortunati quelli che trovano le indicazioni eccellenti per non smarrirsi nella selva della confusione.
Ci sono milioni di anime nel mondo chiamate da Gesù ad un cammino di santità elevato ma non trovano consigli corretti e si fermano.
Come vedete necessitano santi formatori per guidare le anime verso la perfezione, occorre la loro disponibilità giornaliera nell'attendere e nell'ascoltare con amore e pazienza i credenti, altrimenti questi mollano tutto o si rivolgono alla magia occulta. Con impegno dobbiamo pregare ogni giorno per i Vescovi, i Sacerdoti, i Religiosi, da essi possono arrivare le sante istruzioni e una profonda conoscenza della Parola di Dio.
È possibile pregare in molti modi diversi ma una sola modalità è quella corretta e la precisa il Signore: "Voi dunque pregate così".
Gesù ci insegna attraverso le buone guide spirituali e, se ci disponiamo bene, attraverso le sue ispirazioni a pregare efficacemente.
In famiglia è diventato un po’ difficile pregare insieme o quantomeno parlare delle cose di Dio. Ma se non si prega bene neanche esiste il desiderio di parlare del Vangelo. I genitori sono presi da tantissimi impegni e dimenticano presto che solo restando in comunione con Gesù si riesce a realizzare bene il proprio lavoro e a svolgere le mansioni giornaliere.
Le famiglie italiane si vanno progressivamente allontanando da Gesù e dai Sacramenti, comunque si possono distaccare anche con il cuore pur andando a Messa ogni domenica quando la loro vita è costellata di molti peccati gravi e di scelte sbagliate.
Voi genitori dovete riprendere il Rosario ed invitare i familiari a recitarlo insieme almeno una volta al giorno, è il Rosario che innesta la mediazione della Madonna sulla vostra famiglia e vi proteggerà costantemente. Recitate ogni giorno l'atto di consacrazione a Lei, chiedendo di salvare dai pericoli i vostri familiari e poi di salvare le loro anime. La preghiera fatta bene è di una potenza unica.
Molte famiglie non pregano insieme perché non conoscono la preghiera, in questo caso potete invitare altri che già pregano o raggiungerli per imparare a parlare con Dio. Non è un parlare parolaio, è l'apertura del cuore all'Amore di Dio, a Gesù tanto buono e misericordioso.
"Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole".
Non è con la ripetizione di parole senza senso o di richieste prive di amore che si apre il Cuore di Gesù, già disponibile ad elargire Grazie a quanti pregano con umiltà e fiducia. "Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate".
Dio ci conosce perfettamente, nulla gli sfugge di ognuno di noi, conosce pensieri e sentimenti occulti di tutti.
I discepoli chiesero a Gesù di conoscere la vera preghiera e Lui ha insegnato il Padre Nostro, poche parole che comprendono una amorosa lode e la richiesta umile di protezione. Questa preghiera è potente contro i diavoli, anche se inizialmente la sopportano, poi sono costretti alla sconfitta e perdono potere. Mentre quando sentono l'Ave Maria impazziscono perché è l'inno che si rivolge ad una Creatura perfetta divenuta Madre di Dio e Onnipotente per Grazia.
Gli angeli dannati vengono umiliati e costretti a ininterrotte sconfitte da una Creatura. La devozione alla Madonna è indispensabile.
Gesù poi invita i discepoli a perdonare sempre, precisa che il credente che non perdona, non riceve il perdono del Padre. Buona preghiera a tutti.

 

San Luigi Gonzaga

+ Vangelo (Mt 6,19-23)
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

C - "Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore", significa che dove c'è un interesse rilevante verso qualcosa o qualcuno, lì c'è anche il cuore della persona, diventata idolatrica. Questa espressione metaforica di Gesù indica una verità ben più profonda, le sue parole comunque riescono a spiegarci la gravità dell'adorazione verso ciò che non è Dio.
Sono tanti gli idoli che l'uomo può costruirsi, il primo è se stesso, la cura maniacale del corpo per lui o la ricercatezza angosciosa della donna nel curare l'abbigliamento. Ogni aspetto della persona merita cura e attenzione, il problema è sempre l'eccesso, quando si smarrisce l'equilibrio si diventa come una barca nella tempesta.
La frase riferita da Gesù non è ovviamente simbolica, ha una sua concretezza e proprio Lui permise ad un Santo di mostrare che sono parole piene di contenuto. "Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore".
Nella vita di Sant'Antonio di Padova si racconta un miracolo molto curioso, viene ricordato come "Il cuore dell'avaro", un cuore rinvenuto nella cassaforte e non nel petto di un defunto. Leggiamolo tratto dalla sua agiografia.
«In Toscana si stavano celebrando con solennità, come succede in questi casi, le esequie di un uomo ricchissimo. Al funerale era presente anche Sant’Antonio il quale, scosso da un’ispirazione subitanea, dichiarò ad alta voce che quel morto non andava sepolto in luogo consacrato, bensì lungo le mura della città, come un cane. E ciò perché la sua anima era dannata all’inferno e quel cadavere era privo di cuore, secondo il detto del Signore riportato dal Santo evangelista Luca: "Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore". A questa intimazione, com’è naturale, tutti rimasero sconvolti ed ebbe luogo un eccitato scambio di pareri. Furono infine chiamati dei chirurghi, che aprirono il petto alla salma, ma non vi trovarono il cuore. Esso, secondo la profezia del Santo, fu rinvenuto nella cassaforte, dov’era conservato il denaro del ricco».
L'annuncio di Gesù ai discepoli e a tutti i seguaci è molto preciso e non lascia alcun dubbio, afferma con forza che i cristiani non possono adorare il denaro. "O Dio o mammona", o si segue la santa spiritualità che arricchisce interiormente e dona la felicità, oppure si vive per il denaro in una condizione di insoddisfazione perché il denaro può permettere tanti capricci, ma non può mai dare la gioia e l'appagamento spirituale.
"Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano". Il riferimento è alla bramosia della ricchezza, però può avvenire che anche verso una somma non elevata c'è una sorta di adorazione e si ripone in essa ogni speranza.
Gesù chiede per ogni famiglia una condizione di vita dignitosa, sono altri a rifiutare il necessario per sollevare dalla povertà.
La realizzazione di una persona passa dall'osservanza della Parola di Dio, e oggi ci ricorda di non vivere per il denaro ma di utilizzarlo per le necessità, di conservarlo per altre esigenze senza farne un idolo.
La vera intelligenza si mostra quando si raccolgono meriti davanti a Dio, meriti che trasfigurano la persona e la ricolmano di Grazie, e queste arrivano anche ai suoi familiari e alle persone che le fanno del bene. Gesù è grande nel concedere continue Grazie a quanti Lo amano veramente.
Disse a Santa Faustina Kowalska alcune parole sorprendenti: “Il mio mistero più profondo è la Misericordia. La mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né umana né angelica, riuscirà mai a sviscerarla anche impegnandovisi per l'eternità. Nella vita futura, ogni anima rifletterà eternamente sulla mia Bontà. Il mio Amore e la mia Misericordia non conoscono limiti”.
Abbiamo motivo per trovare ogni giorno del tempo e riflettere sul tesoro della nostra vita, cosa ci attrae di più tra Gesù e le cose materiali. La riflessione vale anche sull'occhio che indica la coscienza. L'occhio è lo specchio dell'anima, la sua luce o la sua tenebra viene manifestata in modo inequivocabile. Buona preghiera a tutti.

 

San Luigi Gonzaga

+ Vangelo (Mt 6,24-34)
Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro.

D - Gesù parla di due padroni, ed è già un serio problema spirituale per il credente, figuriamoci cosa avviene a miliardi di persone che servono ciecamente o servilmente tanti idoli che deturpano anche i lineamenti della persona smarrita e incapace di capire il suo dramma.
L'uomo e la donna sono capaci di grandi amori, hanno tutte le possibilità per elevarsi spiritualmente e liberarsi dalle catene idolatriche, ma con le sole forze umane è impossibile, è indispensabile la Grazia di Dio. L'intervento dello Spirito Santo inizia nell'anima del credente quando questi decide di lasciare la schiavitù degli idoli e vive nel rinnegamento.
Dio prende posto nell'anima del credente nella misura dello spazio che vi trova, se sono presenti idoli non può compiere nulla.
"Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro". Non fa una piega, è un discorso perfetto e viene riconosciuto dalle persone intellettualmente oneste. Faccio qualche esempio: non si può nello stesso momento mangiare e stare digiuni o correre e stare fermi o parlare e stare zitti. Si può fare una cosa o l'altra.
Non è possibile amare Dio e ciò che si oppone a Lui. Gesù fa anche riferimento al denaro: "Non potete servire Dio e la ricchezza".
Spesso le preoccupazioni aumentano per l'insicurezza nei confronti del futuro, un disagio che nasce dal vuoto spirituale e ciò che prende il sopravvento è la paura. Si cade nell'angoscia e non si comprende come venirne fuori, si sviluppano malattie dovute all'ansia e ad una irritabilità incontrollabile. Gesù vuole donarvi la guarigione interiore e vi dice questo: "Non preoccupatevi per la vostra vita".
Poche parole ma chi le accoglie con Fede vede trasformare la sua esistenza. È un atto pieno di fiducia in Gesù, Lui chiede questo!
"Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete".
Queste parole da circa venti anni le ho accolte come assoluta Verità, non mi sono mai posto dubbi sulla presenza di Gesù accanto a chi prega, a chi si abbandona pienamente al suo Cuore. L'agire di Gesù è straordinario e non sbaglia mai un colpo, è sempre pronto ad intervenire quando viene invocato bene. Il ritardo è causato solamente da ragioni che l'uomo alle volte non comprende ma sono necessari per la crescita spirituale.
Gesù non dà le Grazie a caso, anche se vuole ricolmarci di continuo di Grazie, alle volte è impedito dal comportamento sbagliato del credente oppure ritarda per spingere il credente ad umiliarsi, a rientrare in sé, a rivedere la propria vita, a imparare a pregare con amore e fiducia.
È indubitabile la presenza di Gesù accanto al credente coerente, è più sicura la sua presenza che la stessa esistenza del credente.
Quando il Signore dice: "Non preoccupatevi per la vostra vita", è una garanzia assoluta e irrevocabile da parte sua, nessun potente né tutti i potenti del mondo potranno mai garantire tutto il bene che ci può dare per certo Gesù.
La paura di non fidarsi pienamente di Dio scaturisce da una Fede debole, immatura. Dio che provvede anche agli uccelli del cielo, che rende meravigliosi i gigli del campo, si dimentica delle creature amate con Amore di Padre? La risposta la troviamo nella Parola di oggi: "Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno".
Lui sa tutto, vede l'invisibile, anticipa i nostri pensieri, conosce perfettamente il futuro di ognuno.
Possedere una Fede forte o in via di crescita è il più grande dono della nostra vita. Non disperdete questa grande ricchezza, alimentatela con una preghiera umile e sincera, con i Sacramenti e il Rosario.
Molti cercano la felicità dove c'è invece la corruzione, noi vogliamo vivere nel Regno di Dio e conosciamo la Via: è il Signore Gesù.
Abbandonarsi con piena fiducia in Dio è la vittoria su tutto, Lui ci provvede di ogni cosa, si preoccupa di ogni nostra necessità!
Questa nostra Associazione è forte per il cammino autentico che facciamo, Gesù e la Madonna ricompensano con molte grazie fisiche e spirituali. Buona preghiera a tutti.

 

San Luigi Gonzaga

 


  

 

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