11/03/2015

Catechesi N. 57

A - Questa investitura la indico come uno dei primi doni dello Spirito Santo che Gesù riversa sugli Apostoli, essi si trovano ancora in uno stato di meraviglia, che indica oltre la bellezza di quanto vivono, anche l'incapacità di comprendere la forte esperienza accanto a Dio.
B - Due atteggiamenti colpiscono nei discepoli, la mancata comprensione delle parole di Gesù e la paura. Anche paura della morte che il Signore indica imminente per Lui, non è un annuncio che riguarda essi ma lo stesso restano in uno stato di tensione, non tanto per mancanza di fiducia in Gesù, è l'annuncio stesso che li fa entrare in apprensione.
C - La festa liturgica di oggi è toccante per la grandezza dei festeggiati, senza la Loro presenza i diavoli avrebbero fatto un solo boccone di tutti noi, dopo averci calpestati e stritolati.
D - Come faccio periodicamente, oggi vi rilascio una meditazione personale seguendo gli schemi che ho già pubblicato. Tra le numerose tematiche che trovo in un passo così breve, mi colpisce in questo momento la cattiva accoglienza di Gesù da parte dei samaritani.

Cliccare sotto per vedere il filmato del Miracolo eucaristico di Lanciano.

https://www.youtube.com/watch?v=ZvnF3TemQZY 

 

A - Questa investitura la indico come uno dei primi doni dello Spirito Santo che Gesù riversa sugli Apostoli, essi si trovano ancora in uno stato di meraviglia, che indica oltre la bellezza di quanto vivono, anche l'incapacità di comprendere la forte esperienza accanto a Dio.
Ho già scritto molte volte che i Dodici meritano molta comprensione, l'incontro con Gesù li ha stravolti e solo la Grazia di Dio permette una docilità che si interroga di contino e tra loro le domande sono più dei loro respiri. Capiscono e poi dimenticano, vedono e non memorizzano, si convincono degli insegnamenti di Gesù e alla prima occasione cadono nel dubbio.
Il dubbio, l'Apostolo Tommaso se lo porterà fino a dopo la Risurrezione del Signore, un altro, Giuda si impicca e tutti scappano quando le guardie trovano Gesù nel Getsemani. Tranne alcuni, voglio evidenziare il grande amore umano che portavano a Gesù, perché non potevano non amarlo e adorarlo.
Ricordo la risposta data dalle guardie tornate senza Gesù mentre avevano ricevuto l'ordine di arrestarlo: «Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: "Perché non Lo avete condotto?". Risposero le guardie: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'Uomo!". Ma i farisei replicarono loro: "Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?"» (Gv 7,45-47).
L'amore umano degli Apostoli nei confronti del Maestro è accertato dalla loro docilità, anche Giuda è affascinato da Gesù ma non è vigilante e poi si lascerà imbrogliare da satana. L'amore umano non è solo quello passionale, rivolto soprattutto ai familiari e ai parenti, c'è l'amore umano che si forma apprezzando le qualità di una persona, qualità morali elevate accompagnate da un linguaggio equilibrato, coerente, spirituale.
Gli Apostoli portano un grande amore umano verso Gesù, ma deve elevarsi al di sopra della passionalità e sarà la Pentecoste a trasformarli e trasfigurarli anche per la loro mansuetudine nel rimanere nel Cenacolo insieme alla Madre.
Ella ha avuto il compito di formarli spiritualmente come formò Gesù fisicamente. In tutte e due le circostanze la Madonna si rese disponibile come Regina dell'Universo, per tutti i doni ricevuti dalla Trinità.
Il passaggio dall'amore umano a quello spirituale è stato graduale negli Apostoli, questo avviene in tutti i credenti e non bisogna mai mettere premura a chi cammina lento o ha tempi lunghi e non arrivano presto a conoscere le meraviglie di Dio.
I Sacerdoti devono rispettare i tempi della crescita di ogni credente, non è mai utile caricarli di pesi eccessivi, invece è indifferenza disinteressarsi della crescita spirituale di tutti i parrocchiani o delle anime che si seguono.
Cosa può fare di meglio un Sacerdote se non donare la sua vita, il suo tempo, i suoi interessi per la causa del Vangelo?
Il migliore consiglio da dare alle persone che iniziano il cammino di Fede, è la conoscenza dell'Uomo Gesù. Dalle sue parole e dai suoi miracoli si arriva a comprendere che è Dio, non può non essere Dio.
Il Vangelo rimane la migliore lettura della nostra vita, è la guida per non sbagliare direzione e osservandolo ci permette di ricevere innumerevoli Grazie e anche grandi miracoli. D'altronde come si arriva al discernimento? Forse solo con le preghiere, magari ripetute meccanicamente? Sono le opere che illuminano la Fede, opere che ci vengono facilitate dallo Spirito di Dio se Lo adoriamo e chiediamo aiuti in ogni circostanza della nostra vita.
Non iniziate mai nulla senza prima avere pregato! Se l'opera da svolgere o un impegno o un incontro è difficile, pregate di più. Pregate più dell'esigenza richiesta da quanto dovrete fare. Pregate perché Gesù ci dà il senso della vita e l'equilibrio insostituibile, ci illumina e ci permette di vedere la realtà con i suoi occhi, con il suo Spirito.
Prendete la Corona del Rosario e ripetete quell'Ave che fece tremare l'inferno e che continua a terrorizzare tutti i diavoli.
Soprattutto dinanzi alle moltissime apparizioni siate prudenti, sono poche quelle autentiche e ci sono valutazioni da fare prima di aderire a qualche pellegrinaggio. Non correte dove magari vi chiama satana, pregate molto e chiedete a Gesù Eucaristia davanti al Tabernacolo di farvi comprendere la verità. Ma non andate lì con la risposta già confezionata, spogliatevi delle opinioni infondate e schiacciate l'immaginazione che falsa tutto. Chiedete a Gesù Eucaristia di illuminarvi e di guidarvi verso la sua Verità, per compiere le scelte che vuole Lui e non l'uomo. Buona preghiera a tutti.

 

B - Due atteggiamenti colpiscono nei discepoli, la mancata comprensione delle parole di Gesù e la paura. Anche paura della morte che il Signore indica imminente per Lui, non è un annuncio che riguarda essi ma lo stesso restano in uno stato di tensione, non tanto per mancanza di fiducia in Gesù, è l'annuncio stesso che li fa entrare in apprensione.
I discepoli non comprendono gli insegnamenti del loro Maestro anche per loro formazione ebraica, e risulta quasi impossibile sostituire in poco tempo una dottrina millenaria con un'altra che ancora non si comprende neanche bene.
Inizio dall'incomprensione degli insegnamenti. Pressoché impossibile era per i discepoli la comprensione delle parole di Gesù, non tanto perché nuove e rivoluzionarie, ma per la profonda spiritualità e di difficile intendimento.
Vi ho già spiegato che Gesù intenzionalmente parlava in parabole dinanzi a determinate persone anche per evitare di rendere più pesanti le loro colpe. Gesù questo lo cita quando ricorda le parole di Isaia: "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto" (Mt 11,17).
Oggi ai cristiani si può dare la responsabilità di non voler comprendere il Vangelo storico, per i discepoli che si trovavano vicini a Gesù ed ascoltavano, rimaneva molto difficile. Sembra un paradosso ma la comprensione dei cristiani di oggi è stata facilitata da duemila anni di spiegazioni e commenti della Parola di Dio, senza dimenticare che la Risurrezione del Signore è l'evento che spiega tutto, ma i discepoli non potevano ancora comprenderlo.
Quando Gesù anticipava la sua morte imminente, causava un fortissimo scombussolamento nei discepoli ma in realtà li preparava ad eventi incomprensibili per la mente umana, soprattutto per la cultura ebraica. Non possiamo vedere con sorpresa la mancata comprensione dei discepoli attorno a Gesù se oggi sono centinaia di milioni i cristiani che non hanno compreso nulla del Vangelo.
Come non hanno compreso nulla quei Consacrati che tradiscono la Parola con manipolazioni e modernismi vari, per volgersi a quanto arriva dagli uomini. È inevitabile innamorarsi della Parola di Dio quando c'è il vivo desiderio di conoscerla, comprenderla e incarnarla nel cuore.
I laici hanno maggiori giustificazioni davanti a Dio quando non viene spiegata la sua Parola eterna. È veramente eterna e immutabile, lo afferma Gesù: "Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno"
(Mt 24,35).
Ogni parrocchia è un luogo di santificazione ma questo molti lo hanno dimenticato. È un luogo di formazione ma c'è molta distrazione ed è più facile operare nel sociale dove lo sforzo è minimo e i consensi garantiti.
Gesù chiede di preoccuparci principalmente dell'anima propria, delle anime per condurle verso la salvezza. Un invito che riguarda ogni genitore cristiano, esso ha il dovere di preoccuparsi dell'anima dei figli più di ogni cosa.
Parlare di anima oggi richiede anche coerenza e coraggio per non temere i risolini dei sapienti del mondo e di quanti vogliono smantellare la Parola di Dio. Noi abbiamo e avremo sempre il coraggio di testimoniare la Parola come la Chiesa l'ha insegnata in questi duemila anni.
Poi, troviamo la paura nei discepoli, è l'imponderabile che li assale e indebolisce un po’ la fiducia negli insegnamenti di Gesù. Troviamo la migliore spiegazione addirittura nelle domande di due Apostoli, poste la sera prima della crocifissione di Gesù e dopo tre anni di vita comune. Questo non giustifica nessun cristiano, oggi noi abbiamo duemila anni di spiegazioni Tommaso e Filippo pongono due domande prive dello Spirito di Dio e qui si vede che la Pentecoste deve ancora avvenire.
«Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?". Gli disse Gesù: "Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora Lo conoscete e Lo avete veduto".
Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che Io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: Io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse"» (Gv 14,5-11). Buona preghiera a tutti.

 

C - La festa liturgica di oggi è toccante per la grandezza dei festeggiati, senza la Loro presenza i diavoli avrebbero fatto un solo boccone di tutti noi, dopo averci calpestati e stritolati. Invece, anche dinanzi una forte tentazione se si invoca San Michele, dei diavoli non rimane traccia, tutti fuggono disperati e terrorizzati. Cerchiamo di capire la ragione della Loro creazione. Non erano necessari alla Santissima Trinità ma alle sue creature sì, quindi gli Angeli sono necessari per l'uomo. In realtà sono indispensabili, senza la Loro protezione anche i credenti si ritroverebbero annientati dalla potenza degli esseri angelici trasformati in demoni, perché hanno rifiutato il piano di salvezza di Dio e sono diventati ribelli. Dio mise alla prova tutti gli Angeli, illuminandoli sul piano futuro dell'Incarnazione del Figlio eterno, il qua- le avrebbe assunto la natura umana, rimanendo ovviamente Dio. A quell'Uomo Divino tutti gli Angeli avrebbero dovuto adorazione e obbedienza, ma nell'intelligenza angelica molto sottile, si delineò un problema per gli Angeli orgogliosi: avrebbero dovuto obbedire ad un Essere Divino ma in una natura umana, oltre che Divina. Da qui la loro ribellione. "Non serviam". Questo fu il grido di miriadi di Angeli capeggiati da Lucifero, contro il piano di salvezza presentato ad essi da Dio. Questa risposta mostra una disobbedienza sfacciata, ma nasce dall'orgoglio più profondo. Anche gli Angeli allora sono sottoposti ai vizi capitoli? No, dopo quella prova gli Angeli rimasti fedeli a Dio, sono confermati in Grazia, mentre quelli che hanno disobbedito con la ribellione, si sono trasformati in demoni. Sono mostri tremendi e avversari del Bene e di ogni bene, avversano con fiera inimicizia i cristiani che camminano nella Via della salvezza eterna. Tutti gli altri uomini, anche moltissimi cristiani comunque, vengono lasciati "tranquilli", nel senso che i diavoli non si impegnano a tentarli e a disturbarli, perché questi peccatori già camminano verso la dannazione eterna. È un discorso irrazionale per i non credenti, noi invece sappiamo bene che i diavoli sono indomiti nel tentare e nel guidare verso l'inferno, se spesso non riescono a disturbare come vorrebbero e non hanno potere su determinate anime, è per la presenza della Madonna. Ecco a cosa serve la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Con questo atto noi dichiariamo di appartenere ad Ella e di voler obbedire solo alla Madre di Dio. I diavoli tremano dinanzi una sola Ave Maria, sono schiacciati da una Creatura umana diventata Madre di Dio, ma sempre inferiore alla loro natura angelica. La superiorità spirituale della Madonna li distrugge e preferiscono scappare che ricevere comandi da una Creatura umana innalzata ad una santità che sfiora l'infinito. Dove trovano lo Spirito della Madonna, quindi la sua presenza, i diavoli non hanno potere e le loro forze si affievoliscono. Per questo vi ho ripetuto con insistenza di consacrarvi alla Beata Vergine e di imitare Lei, praticando le virtù come farebbe Lei. In questo mondo i diavoli sono però riusciti a formarsi vari eserciti di persone che di umano hanno solamente le sembianze, mentre all'interno sono come demoni incarnati. Lo afferma Gesù quando dice: "...voi avete per padre il diavolo" (Gv 8,46). Il lavoro meticoloso e capillare dei diavoli nel corrompere la società è stato devastante, se non è avvenuto qualcosa di irreversibile dobbiamo ringraziare Dio, è vero, ma anche gli Angeli che sono esecutori perfetti dei suoi comandi. Chissà quante volte i diavoli hanno progettato la soluzione finale, con l'annientamento della vita umana su questo pianeta! I diavoli comunicano con l'intelletto anche a migliaia di chilometri distanti, non conoscono cosa avviene in un altro luogo ma le comunicazioni velocissime tra loro permettono una conoscenza precisa. Studiano ogni essere umano per trovare il punto debole e distruggerlo, prima o poi, direttamente o attraverso le cattive amicizie, magari qualcuna si presentava inizialmente come la più santa. Dinanzi allo strapotere dei diavoli sugli uomini, necessitano gli Angeli per resistere con la Loro forza e i Loro incessanti aiuti. Non tutti i credenti avvertono la presenza degli Angeli o le Loro ispirazioni, questo dipende esclusivamente dalla purità del cuore, dalla spiritualità presente nella persona. Anche i più grandi peccati si possono riparare con l'adeguata espiazione, penitenza o purificazione, anticipata da una Confessione umile e sincera, mentre chi non può confessarsi può fare atti interiori di pentimento e nutrire grande fiducia in Gesù misericordioso. La purificazione costante e spirituale, elimina gli strati di annebbiamento mentale e la Luce Divina comincia ad illuminare l'intelletto, fino a diventare diretta questa irradiazione luminosa e piena di Spirito Santo. Anche i Santi hanno fatto un cammino di Fede, praticando rinunce e penitenze, perché se si vuole vivere nel Cuore di Gesù e restare in piena comunione con Lui, occorre eliminare le tenebre che ostacolano la sua azione. Gli Angeli compiono lavori straordinari per noi, meritano una venerazione particolare e continue preghiere di ringraziamento. Prendete l'abitudine di salutare molte volte ogni giorno il vostro Angelo Custode, dalla mattina alla sera vi segue ovunque, la notte mentre dormite rimane sveglio accanto al letto a vegliare su ogni assistito. Ogni Angelo Custode ha ricevuto l'incarico di guidarci verso la salvezza eterna, ma molti uomini rifiutano e ripetono "Non serviam". Una particolare devozione meritano i tre Arcangeli di oggi, soprattutto San Michele è il condottiero dell'esercito angelico e il primo servitore di ogni cenno di comando da parte della Beata Vergine. Pregate ogni giorno San Michele, fate preghiere a Lui e novene per permettergli di agire nella vostra vita. Chi è disturbato dai diavoli, è vittima della magia occulta, avverte pesantezza nella testa, ecc., preghi con fiducia San Michele. Buona preghiera a tutti

 

D - Come faccio periodicamente, oggi vi rilascio una meditazione personale seguendo gli schemi che ho già pubblicato. Tra le numerose tematiche che trovo in un passo così breve, mi colpisce in questo momento la cattiva accoglienza di Gesù da parte dei samaritani. Tutto sommato poteva anche starci, c'erano contrasti da ambo le parti.
Vi invito a riflettere spesso almeno fino alla prossima Catechesi su queste parole: "Ma essi non vollero riceverlo".
Quelli di Samaria e quelli di Gerusalemme, quindi della Giudea, si disprezzavano con compiacimento, entrambi provavano un odio profondo e la certezza di essere dalla parte della verità. La storia si ripete ciclicamente, ed è vero perché sempre si ripetono le dispute nel popolo di Dio. A quel tempo il popolo era Israele, oggi è il Cristianesimo.
Gesù che viene rifiutato mi impressiona pensando alla sua bontà e la sua sofferenza è indicibile. La prova morale è la più dolorosa.
Il mio pensiero si dirige sulla salvezza non accolta dai samaritani, anche se hanno attenuanti forse sufficienti per ottenere il perdono da Dio. Essi rifiutano la tradizione ebraica e concentrano la loro credenza sulla Torah almeno fino a prima dell'esilio a Babilonia. È una religione abramitica strettamente correlata all'Ebraismo, in loro non c'è l'accoglienza dei Profeti e di tutti i libri dopo il Deuteronomio.
La presenza di Gesù nel loro territorio viene considerata come una violazione e "non vollero riceverlo". Il testo precisa come motivazione "perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme", conoscono dove si reca e non condividono la sua scelta. Non accettano perché determinano la loro volontà e non pregano per capire.
Dovevano pregare quel Dio che voleva entrare nel loro villaggio, ma Gesù voleva soprattutto entrare nei loro cuori.
È sempre l'uomo a decidere la sua sorte, il destino è nelle mani di ognuno di noi e le scelte vitali decidono il nostro futuro.
Non sempre le scelte dei cristiani si compiono nella preghiera e dopo avere pregato umilmente Gesù, così può avvenire di non accogliere Lui quando bussa alla porta e non ci accorgiamo che ci sta chiedendo qualcosa, sempre favorevole alla nostra vita spirituale e mai contraria al nostro vero bene e alla felicità eterna che ci vuole donare.
Notiamo in questo passo del Vangelo che Gesù "prende la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme". Non è arrivato ancora il tempo della sua Passione, ma è sempre tempo di annunciare soprattutto a Gerusalemme che Dio è in mezzo a loro, si è realizzata la profezia di Isaia sul Servo sofferente, è venuto il Messia ed essi si sono rivoltati contro il Figlio mandato dal Padre nella sua Vigna.
Il Figlio ha trovato molti vignaioli disonesti e passerà la Vigna ad un altro popolo!
C'è da rilevare che prima della decisione di prendere la ferma decisione di recarsi a Gerusalemme e prima della Trasfigurazione (Lc 9,28-36), Gesù annuncia due volte la sua Passione e Morte:
"Il Figlio dell'Uomo deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno" (Lc 9,22).
"Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'Uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini" (Lc 9,43b-44).
La premura di Gesù è l'annuncio da portare a Gerusalemme per diffonderlo in tutto il mondo, la sua ansia apostolica è inesauribile e la trasmette ai cristiani che si avvicinano a Lui e cominciano a praticare con impegno la sua Parola per vincere, finalmente, vizi e tentazioni. È impossibile vincere da soli i tumultuosi attacchi che arrivano dai diavoli e dalla carne, si rimane sempre schiacciati per la poca capacità di resistenza. Da soli non si vince mai, non possiamo contare sulle nostre forze per superare ostacoli insormontabili.
Abbiamo assoluto bisogno del Signore, dalla mattina quando ci fermiamo in preghiera e Lo ringraziamo per il nuovo giorno e gli diciamo cosa faremo nella giornata per avere la sua assistenza, mettendo ogni opera e qualsiasi atto nel suo Cuore; fino alla sera quando riflettiamo sulla giornata trascorsa insieme a Gesù e valutiamo le buone e le cattive opere.
Per queste cattive bisogna dolersi con sincerità e proporsi la pratica della virtù opposta. Se il peccato è grave si ricorre alla Confessione.
Gesù è venuto per salvare l'umanità, lo mostra quando rimprovera i due fratelli che volevano punire i samaritani, che Lo avevano rifiutato.
Quanti oggi nella Chiesa rifiutano Gesù e si volgono dall'altra parte?
Lui non manda fuoco dal Cielo per bruciarli, Lui è Amore e aspetta fin quando è tempo il loro ritorno, poi chiude la porta e le vergini stolte busseranno inutilmente o quelli che diranno di avere cantato, ballato, suonato per Lui, sentiranno quelle tremende parole di rifiuto: "Non vi conosco. (…) Non so di dove siete".
Gesù dona ai peccatori ancora quelle possibilità per ravvedersi e ritornare alla vera Vita. Devono mettere al centro la Parola di Dio, riscoprire il Vangelo così come la Tradizione ce lo ha trasmesso in questi duemila anni.
Chiediamo ogni giorno alla Madonna nel Santo Rosario di cambiare i nostri cuori e quelli dei cristiani che non amano più Gesù. Buona preghiera a tutti.

 

 


  

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